di redazione [user #116] - pubblicato il 06 dicembre 2019 ore 09:30
Andrea Lombardini ci porta sul palco dei Giardini di Mirò con i quali è in tour come bassista per spiegarci la sua strumentazione
Andrea Lombardini che abbiamo recentemente ospitato – e torneremo ad ospitare – sulle pagine di Accordo per parlarci del suo progetto Framers con Phil Mer è in tour con i Giardini Di Mirò. Lo abbiamo sentito per farci raccontare questa collaborazione e descrivere il set up utilizzato:
Come sei finito a suonare il basso con i Giardini di Mirò?
Xabier Iriondo (Afterhours-Bunuel) ha suggerito il mio nome a Corrado Nuccini, fondatore del gruppo, perché per questo tour il loro bassista storico, Mirko Venturelli, non era disponibile.
Parlaci della strumentazione che utilizzi…
Ho scelto di usare un Rickenbacker perché è lo strumento che sono abituati a sentire ed è un basso dalle caratteristiche timbriche molto uniche, Red Canzian dei Pooh, che è anche un amico, mi ha prestato un suo bellissimo 4001 del 1972. Per il resto ci ho messo del mio, ho deciso di scegliere una combinazione channel strip + Finale per avere più possibilità di intervento eq/compressioni/filtri rispetto ad una testata per basso. I Giardini di Mirò hanno una storia di ricerca timbrica unica e bisogna inserirsi tra le due chitarre in modo delicato e deciso insieme.
Cosa proponete in questi spettacoli?
Questo è il terzo tour legato al loro ultimo disco "Different Times" questa volta hanno ospitato Robin Proper-Sheppard (The God Machine/Sophia) per un set molto speciale, prima lui in acustico, poi Giardini di Mirò e infine un set insieme.