di Filippo Bertipaglia [user #46004] - pubblicato il 03 aprile 2020 ore 10:30
«Una strumentalità che connette. Il processo di portare idee o eventi uniti nella memoria o nell'immaginazione». Questo è l'obiettivo ultimo di “Connexion” il nuovo disco di Peppino D'Agostino, un album che spazia da omaggi a leggende quali Paco De Lucia ed Ennio Morricone, passando per virtuosistiche improvvisazioni estemporanee come in “Head Case”. Ne abbiamo parlato direttamente con l'autore.
Ciao Peppino, un tuo trademark è l'uso abbondante di accordature alternative, puoi dirci quali hai utilizzato in quest'album? In che modo capisci che un brano si svilupperà tramite un'accordatura differente rispetto a quella standard?
Sono affascinato da nuove accordature perché mi obbligano a comporre senza cadere in sequenze armoniche dettate dalla mia conoscenza teorica che applico se devo usare un'accordatura standard. Al contrario le strane accordature aperte che adopero, spesso mi instradano a sviluppare temi che emergono semplicemente dal posizionare le mie dita sulla tastiera aspettando che succeda quel "Qualcosa che mi emoziona". Devo dire che mi affido molto alla fortuna e a un po' di intuizione che ho sviluppato nel capire se una determinata idea iniziale può avere un certo merito nell'essere sviluppata o forse deve essere abbandonata completamente (con qualche dispiacere) per il bene dell'ascoltatore. Ecco le accordature usate in “Connexion” partendo dalla sesta corda: High Plains Guitarra: RE LA RE MI LA MI Dancing with Shadows: FA LA DO MI SOL DO Head Case: NO MI RE CU ER DO (non mi ricordo- questa è una nuovissima accordatura mai sperimentata prima :) Buster: DO SOL DO SOL DO MI bemolle (Do minore) Mara's Sleeping Song: DO LA RE SOL SI MI Mexican Sunrises: DO SOL DO SOL DO MI (DO Maggiore) Liam's Song: DO LA RE SOL SI MI Stammi Vicino: RE SOL RE SOL SI bemolle RE Jenny's Goodbyes: DO diesis SOL diesis MI FA diesis SI RE diesis (DO diesis minore 11) Beauty in the Abyss: DO SOL DO SOL DO MI (DO Maggiore).
Tu e Stef Burns siete amici di vecchia data, parlaci un po' del vostro rapporto e di come sono stati scelti e realizzati i due brani presenti nell'album.
Praticamente io e Stef siamo come due fratelli provenienti da due mamme diverse. Ci siamo conosciuti nel 2000 in America dove un amico in comune lo aveva invitato a un mio concerto. Dopo il mio concerto si è presentato congratulandosi con me e informandomi che anche lui era un chitarrista e che suonava spesso in Italia, ma senza aggiungere altro. Incuriosito gli chiesi: “con chi suoni in Italia?” Lui rispose: “con Vasco Rossi”. Va beh... In quel momento capii di avere di fronte un uomo molto umile e probabilmente di estrema bravura (tutti i più bravi sono generalmente umili). Andai a vedere dei video di qualche assolo e rimasi assolutamente ipnotizzato dall'improvvisazione melodica ed esplosiva con la Stef Burns League,Vasco, Huey Lewis and the News, Sheila E e tutte le altre band con le quali lui ha suonato negli anni. I nostri figli andavano nella stessa scuola della piccola città in California dove risiedo. Qualche mese dopo esserci conosciuti decidemmo di fare un concerto di beneficenza per questa scuola preparando dei pezzi e condividendo l'affetto e la passione per molti generi musicali che prediligiamo. Da lì la mia proposta a Steve Vai e alla sua etichetta Favored Nations nel 2004 di fare un CD con Stef: “Bayshore Road”. Seguirono tournée in US e Italia di grande successo, grazie in gran parte alla sua grande popolarità, e il resto è storia.
Nel 2011 collaborammo alla scrittura del brano “Stammi Vicino” con testo di Vasco Rossi dal suo CD “Vivere o Niente”. Il brano salì al primo posto delle classifiche iTunes in Italia e ad oggi ha più di 15 milioni di visualizzazioni. “Mara's Sleeping Song” è un brano scritto dalla super talentuosa mandolinista Caterina Lichtenberg. Stef ascoltò la mia versione solista e decise di aggiungere una meravigliosa improvvisazione. La cosa più emozionante è che Caterina adora il nostro arrangiamento!!
Un brano che si discosta dalle tue caratteristiche melodie evocative è sicuramente "Head Case". È un brano davvero particolare composto da vette virtuosistiche difficilmente raggiungibili dai più e accordi dissonanti disposti in maniera ritmicamente interessante. A chi ti sei ispirato per questa improvvisazione?
Volevo fare una cosa fuori dall'ordinario in questo nuovo album, e utilizzare un accordatura folle che assolutamente non ricordo in questo momento. In altre parole, un pezzo fuori dagli schemi fingerstyle e completamente improvvisato nella speranza di catturare il mio lato più bizzarro. Penso di essere riuscito con “Head Case” a esporre musicalmente quella parte di me che è connessa al Caos dal quale a volte possono emergere cose imprevedibili, fuori da ogni strategia di marketing e sicuramente difficili da digerire. Se qualcuno vuole trascrivere questo pezzo vi sfido a farlo.
Essendo tu costantemente in tour e assorbito nei progetti musicali più disparati, dove hai trovato il tempo per comporre questo materiale?
A volte le idee iniziali mi vengono in camere d'alberghi e aeroporti. Molto spesso anche nei camerini prima di andare sul palco. Mi sono chiesto il perché di tale cosa ma non ho ancora trovato una risposta che abbia senso. Meno male che ora con i nuovi smartphone si riescono a catturare queste idee embrioniche e svilupparle dopo. Grazie a te e i tuoi lettori per il vostro prezioso tempo.
Ecco infine una trascrizione tratta dal brano d'apertura del disco “High Plains Guitarra”, gentilmente offertaci da Peppino stesso. L'accordatura è DADEAE. La traccia che rievoca un mix di musica spagnola e sonorità da film spaghetti western alterna gli accordi costruiti sui gradi I e bVIImin, in modalità di E frigio dominante (E,F,G#,A,B,C,D, quinto modo della scala minore armonica di A), quindi E e Dm. Una particolarità di questo fraseggio è l'uso della scala minore naturale (eolia) durante l'accordo di Dm, ovvero D,E,F,G,A,Bb,C che offre un mood ancora più esotico al brano. Possiamo anche pensare di utilizzare un'unica scala per tutta la parte trascritta, ovvero una Spanish Phrygian in E (1,b2,b3,3,4,5,b6,b7) con l'aggiunta del #4, quindi E,F,G,G#,A,(A#),B,C,D. Attenzione all'anulare della mano destra, che dovrà compiere un glissato dalla seconda alla sesta corda, e contemporaneamente una volta giunti a destinazione sulla sesta corda martelleremo con la mano sinistra sulla quarta corda per ottenere la nota F.