di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 06 aprile 2020 ore 07:30
Le mascherine Gator serviranno a finanziare l’acquisto e la distribuzione di dispositivi di protezione personale per chi non può permetterseli.
L’emergenza Coronavirus sta cambiando il volto delle attività commerciali in molti modi. Negli uffici, lo smart working e le nuove tecnologie diventano una priorità, ma anche le linee produttive più tradizionali e “pratiche” fanno del loro meglio per consentire a tutti di uscire da questo periodo difficile della storia umana con il minor contraccolpo possibile.
La penuria di dispositivi di protezione personale, mascherine in primis, è una realtà. Numerosi laboratori di sartoria, pelletterie e dintorni si riconvertono per includere nelle proprie produzioni anche mascherine. Non si tratterà delle ricercate ffp2 e ffp3, che richiedono lavorazioni più complesse di quelle che molti artigiani possono permettersi, ma anche la semplice protezione meccanica di una mascherina di stoffa fa la sua parte, soprattutto per consentire che più mascherine “di classe superiore” possano andare a chi di dovere, negli ospedali e nelle forze dell’ordine.
Tra quelli che si sono ingegnati a produrre mascherine c’è chi le dona, chi le distribuisce a prezzo simbolico. Poi c’è chi, come Gator Cases, ne mette a punto una linea di fine fattura per raccogliere fondi a favore di chi, le mascherine, non può permettersele.
Gator è un riferimento nel campo delle custodie per chitarre e strumentazione musicale in generale. Le sue mascherine sono in cotone, riutilizzabili e hanno un taschino per un filtro interno lavabile (acquistabile anche a parte sul sito ufficiale).
A renderle uniche nel loro genere è la possibilità di avere una grafica a tema chitarristico.
Il ricavato delle vendite contribuirà a donare mascherine a chi non può permettersi dispositivi di protezione personale durante l’emergenza Covid-19.
Il progetto può sembrare controintuitivo in prima battuta: perché vendere mascherine per comprare altre mascherine da fornire a chi ne ha bisogno?
A un’analisi più attenta, il concetto risulta invece decisamente virtuoso: il prodotto confezionato da Gator può essere considerato “di lusso”, per certi versi. Struttura riutilizzabile ed estetica personalizzata sono un dettaglio appetibile a chi ha modo di spendere qualche euro extra, ma non sono caratteristiche fondamentali per chi ogni giorno lavora in prima linea per contenere la pandemia.
I dispositivi di cui necessitano medici, infermieri, volontari e gli sfortunati che hanno contratto il Covid-19 sono forse più spartani, ma anche più economici di quelli realizzati dall’azienda: offrire agli utenti comuni un’alternativa permette di spostare la loro attenzione verso apparecchiature più congeniali alle reali necessità del cittadino al sicuro nella propria abitazione, lasciando più mascherine “tecniche” agli addetti ai lavori e, grazie all’iniziativa di Gator, generando al contempo i fondi necessari per acquistarle e distribuirle a chi di dovere.
Le mascherine riutilizzabili Gator sono visibili a questo indirizzo sul sito ufficiale. Se non abbiamo davvero bisogno di dispositivi FFP2 e FFP3 per la nostra quotidianità, lasciamo questo genere di dispositivi a chi è più esposto e ogni giorno lavora per tenere al sicuro anche noi.