. E questo il commento del nostro lettore Ovinda.
"La storia della musica (classica, moderna, jazz, rock) è fatta di grandi musicisti che tutto erano, fuorchè essere le persone descritte in questo articolo, cioè affabili, ammodo, curate, deliziose. L’arte, quella vera, ha avuto grandi personalità che hanno scavato rischiando sulla propria pelle, artisti dal carattere forte ma fragile, sensibile ma non conciliante. La storia della musica è fatta di grandi litigi, grandi ideali, grandi discussioni. Altro che persone deliziose, affabili, ammodo. La musica è altro, è stata altro. I musicisti mediocri hanno bisogno di essere affabili, deliziosi, “strategici” nei rapporti, ma cosa hanno da dire?"
Concordo con quanto dice il nostro amico lettore ma lo trovo non pertinente con l'articolo.
Lui descrive il musicista nella sua urgenza più forte, quella dell'espressione artistica e della creazione: atto che deve essere libero, sincero e, come tale, non preoccuparsi di essere conciliante.
Ma in questo articolo, parla l’insegnante di batteria del (una delle scuole di musica più famose al mondo) dispensando una serie di consigli per i giovani musicisti che ambiscono a lavorare come professionisti. Non si insegna come fare un disco che cambierà il corso della storia della musica.
Perché questo è il punto: ci sono tanti persone per cui la musica è l'elemento totalizzante della loro esistenza. Tanto che nella vita non vogliono fare altro, sognano di poter vivere - pagarsi le bollette e mantenere una famiglia - suonando e studiano duramente per conseguire questo obiettivo.
Per questi musicisti, l'urgenza non è necessariamente creare qualcosa di originale ma mettersi, semmai, al servizio della musica: eseguirla, interpretarla, produrla e celebrarla nella maniera migliore. Ed essere remunerati per questo. Session man, musicisti d'orchestra o da band, intrattenitori: categorie che beneficiano assolutamente dei consigli di questa lezione perché non possono permettersi di fare musica senza relazionarsi con altre persone: altri musicisti, produttori, impresari, manager e artisti, pubblico…
Da Gregg Bissonette a Massimo Varini, passando per Maurizio Dei Lazzaretti, Stef Burns o Andy Timmons, ci sono dozzine di artisti che su Accordo abbiamo avuto modo di conoscere, intervistare, frequentare o, addiruttura, suonarci assieme che sono strumentisti eccellenti, creativi e, allo stesso tempo, persone di una gentilezza e simpatia fuori dal comune. Dovremmo definirli musicisti mediocri perché non hanno un caratteraccio e hanno curato un'attenta rete di contatti e relazioni professionali basata sulla correttezza, puntalità e simpatia? Semmai, perdonami Ovinda, a volte credo che sia proprio il caratteraccio spigoloso e la voglia di non scendere a compressi, l'alibi di certi musicisti mediocri per giustificare il fatto di non essere chiamati - o peggio - ascoltati da nessuno.
Mi riguardo sempre con piacere questo video. Da fan dei Police trovo sia senza dubbio la migliore versione live di "Dedododo Dedadada": pur trattandosi
di un pezzo pop quasi mellifluo, qui è suonato con un intensità vibrante che le trasmette un respiro più elettrico e pungente. E l'esecuzione è magistrale.
Sting, ad un certo punto, si irrita con un fan e prima gli da del "fottuto bastardo" per poi sul finale, sputargli mentre continua a danzare, bellisimo e inafferrabile come una vera rockstar. Ora, tornando alla nostra riflessione, mi chiedo quali conseguenze professionali avrebbero potuto esserci se a reagire così con uno spettatore fosse stato, non il musicista in cima alle classifiche di tutto il mondo (qui Sting aveva già scritto "Roxanne", "Message In A Bottle", "Walking On The Moon"...) ma, per esempio, il bravo session man che accompagna al basso Marcella Bella nel suo ultimo tour. |