Gabriele Curciotti: ha senso che la chitarra sia un argomento main stream?
di redazione [user #116] - pubblicato il 07 agosto 2020 ore 07:30
Abbiamo raggiunto Gabriele Curciotti autore delle Pillole di chitarra classica che troverete tra le pagine di Accordonelle prossime settimane per un'intervista sul mondo della chitarra classica e sull'approccio migliore per avvicinarsi alle corde di Nylon.
Come è nata l'idea di una rubrica di pillole didattiche dedicate interamente alla chitarra classica?
Questa idea mi era venuta in mente all'inizio di questo anno solare e volevo realizzarla come iniziativa personale. Poi parlando con Mario Di Peco e con Marco Papale di Valmusic Professional mi hanno proposto di fare qualcosa insieme e ho colto la palla al balzo per proporre le pillole didattiche. Così si è deciso di dedicare una sezione del blog Salvador Cortez proprio alle pillole didattiche, dando la possibilità anche ad altri colleghi chitarristi di realizzare video e articoli didattici specifici sulla chitarra classica.
Come hai scelto gli argomenti da trattare?
Sono argomenti che tratto da molti anni, in rete esistono altri video degli anni passati fatti con un amico con cui abbiamo condiviso molte tematiche però volevo realizzarli in maniera più sintetica e fruibile e che fossero spunti di riflessione per generare una ricerca personale intorno all'argomento stesso. Non c'è una scelta dettata da ragioni particolari ma semplicemente argomenti importanti che spesso sono trattati superficialmente ma che meritano attenzione perché spesso risolvono la gran parte dei problemi legati al suonare la chitarra.
La chitarra classica è un mondo che pur godendo di un'ampia fan base in Italia soffre dal punto di vista mediatico, non è mainstream. A cosa credi sia dovuto tutto questo?
Bisogna ragionare a monte, ha senso che la chitarra sia un argomento main stream? Non so dirlo nello specifico perché il mondo va avanti e segue direzioni più grandi di noi però a differenza di altre cose come i corsi online o altre cose fatte online che siano comode in realtà la musica ha necessità e bisogno forte di essere vissuta live. Una chitarra classica è così delicata nei suoi timbri nel suo suono e nei suoi colori e così particolare che a volte usufruirne solo a livello mediatico è limitante. Il mio auspicio è che la parte mediatica della chitarra classica non serva a sostituire la voglia di andare ai live ma che incentivi e stimoli questa necessità e questa voglia. A volte mi sembra che la cosa vada nella direzione opposta e mi dispiace perchè si sta perdendo il gusto di ascoltare uno strumento dal vivo, da vicino con tutto il contesto che si crea, sia emotivo che sonoro.
Vedrai molti musicisti e molti allievi: ci sono dei consigli che vorresti dare a chi si avvicina alle corde in nylon sia venendo da altre tipologie di chitarra sia per chi comincia?
I consigli possono essere molto diversi a seconda di chi si ha davanti, normalmente chi viene da altri tipi di chitarra è avvantaggiato perché in altri generi che non sono classici c'è libertà, semplicità e naturalezza nell'approccio allo strumento che poi aiuta nella chitarra classica dove purtroppo spesso l'impostazione viene messa come dogma statico e monolitico dalla quale non ci si può muovere: “ci si mette così e non ci si muove”, insomma una sorta di postura statica quando in realtà la postura è una serie di adattamenti che il corpo attua al fine di realizzare uno o più movimenti, è un atteggiamento del corpo che necessita obbligatoriamente di essere variato costantemente in modo da assecondare i vari movimenti e non creare staticità che è quella che genera i problemi. Per chi comincia con la chitarra classica dico questo: non pensare che la postura sia immobile, è sempre qualcosa di dinamico e bisogna stare comodi ma allo stesso tempo è necessario che il maestro spieghi le regole e le dinamiche della fisiologia del movimento, perché stare con un polso fuori, mettere il braccio in un certo modo non significa che è colpa di come si sta seduti ma sono vizi presi perché si è visto qualcuno o perché si è capito male o perché nessuno ha detto che bisogna mantenere certe regole. Ci sono regole di base per far si che non si creino tensioni a livello tendineo, muscolare e articolare.
Ci sono errori comuni che vedi in chi si approccia alla chitarra classica?
Si, tutti gli errori che noto sono di carattere posturale e di fisiologia e dinamica del movimento, vedo posizioni assurde che sono grottesche a volte. Io lo faccio notare togliendo la chitarra e dicendo “guarda come stai” e se uno si guarda dice “sembro l'imitazione goffa di uno scimpanzé che gioca”, cioè posture che uno non assumerebbe mai per fare altro e non vedo perché assumerle per suonare uno strumento: angoli del polso esagerati, schiene storte, rotazioni del tronco, cose che uno normalmente non fa. Avere una chitarra in mano non significa stravolgere le regole della fisiologia e della dinamica del movimento ma semplicemente applicarle sullo strumento. Bisogna fare attenzione a come si prende la chitarra perché questo può condizionare tutta la storia personale successiva sullo strumento e può generare gravi problemi fino ad arrivare a forti tendiniti o alle distonie che oggi sono molto frequenti.
Quali pensi siano le caratteristiche che deve avere uno strumento per neofiti?
La cosa più importante è che sia strutturalmente stabile, non uno strumento che si deformi al primo caldo o alla prima umidità quindi possono essere legni semplici, finiture semplici ma devono essere stabili, con una tastiera comoda, con action delle corde basse perché altrimenti si scatenano i meccanismi di autodifesa rispetto alla fatica che non ci deve essere perché stiamo portando delle corde di un millimetro facendole scendere sul tasto e non stiamo sollevando pesi. Eppure quando le tastiere sono scomode o sono imbarcate o quando l'action è alta o la postura non giusta si fatica perché ci si muove male e si generano problemi. Le caratteristiche fondamentali sono: struttura solida, tastiera comoda e action bassa. Per questo consiglio sempre le chitarre classiche Salvador Cortez.
Hai progetti in essere ora che ci si sta muovendo dopo il lockdown, vuoi parlarcene?
Il mio progetto più importante è l'Associazione 'Chitarra In' con cui organizzo molti concerti ed eventi tra cui la Roma Expo Guitars con cui da otto anni promuoviamo la liuteria italiana di chitarre classiche . Nel contempo durante i tre giorni organizziamo concerti e conferenze, quest'anno annullate per covid e adesso ci stiamo impegnando per far ripartire l'attività concertistica di Chitarra In e fare una versione 2021 di Roma Expo Guitars che sia ancora più indimenticabile.