L'ultimo post di Sykk mi ha innescato delle riflessioni sul mio percorso in fatto di strumentazione e sound.
Ritengo non sia necessario essere Gilmour con i suoi fonici per tirare fuori un buon sound.
Quando ero un giovane studente squattrinato dovevo fare di necessità virtù e imparare a tirare fuori il massimo da quello che avevo.
Non ho mai comprato un pedale per poi rivenderlo dopo una settimana, per poi comprarne un altro...come vedevo fare a certi miei coetanei figli di papà...sebbene ammetto che provassi una discreta invidia nei loro confronti.
Invidia che, per fortuna, svaniva dopo 5 secondi. Un mix di fischi, suoni piatti e privi di dinamica, corpo e definizione.
E mi rincuoravo: "cosa te ne fai di tutto quel ben di dio se non lo sai usare?"
Ora ho 35 anni, suono da oltre 20 (e non sono più squattrinato, per fortuna)...ma passo ancora ore ed ore a smanettare la mia strumentazione e a "spremerla fino all'ultima goccia" al fine di capire a fondo tutto quello che posso tirarne fuori.
E mi diverte farlo.
Di ogni pedale e ampli che ho (e che ho avuto) conosco tutto, ogni pregio e ogni difetto.
Tutte quelle volte in cui ho venduto un pedale...l'ho fatto perché ero "scientificamente" certo che da quello non era possibile cavare quello che cercavo.
Leggo spesso di chi si pente di aver venduto, di chi ricompra la stessa cosa dopo averla venduta anni prima. Qualcuno potrebbe obiettare: "c'è chi vende perché le esigenze son cambiate, ad esempio chi cambia genere...". Ok, chiaro. Anzi, legittimo. Ma ovviamente non sto parlando di loro. :)
Ad ogni modo: in tutti questi anni è capitato che mi pentissi di alcuni acquisti, mai di una vendita. Anzi no, in realtà non mi sono mai pentito di nulla: ho fatto esperienza e questo mi ha consentito di mettere a fuoco quello che stavo davvero cercando.
Vado in giro a suonare con una strumentazione tutt'al più economica ma accuratamente scelta. E ricevo sempre complimenti per il mio sound...e mi scontro spesso con l'incredulità di chi a fine concerto si avvicina per dare un'occhiata a cosa ho sotto i piedi e dietro alle spalle.
Sono abbastanza vecchio per ricordarmi il mondo prima di internet...e internet prima dei social network. Oggi ogni informazione è a portata di click. E questa facilità nel reperirla ritengo ci abbia reso un po' pigri. Me compreso.
Ma alla fine realizzo che a fare la differenza su un palco è soltanto l'esperienza acquisita, nelle grandi e nelle piccole cose, nei dettagli.
Del resto Gilmour e i suoi fantastici tecnici...non credo l'abbiano acquisita leggendo, bensì facendo.
Il mio proposito per l'anno venturo è sostanzialmente questo: fare di più. Per diventare un musicista più bravo, più consapevole. |