Certo che di acqua ne sia passata sotto i ponti da quei ormai lontani anni che vanno sotto il nome di "Periodo BEAT", cioè di quando ci fu l'invasione di gruppi musicali stranieri mentre i nostri cantavano le "Cover" (sempre di brani stranieri si trattava) e cercavamo nelle riviste del settore gli articoli riguardanti i raduni e festival che si tenevano specialmente negli USA o in qualche isola britannica, mentre di artisti, sempre stranieri, ne nascevano di nuovi ma con la vita limitata poi a soli 27 anni (sarà stata una coincidenza o ... la droga, boh). Dalle nostre parti, pur avendo i nostri genitori contro e non solo (vedi i nomi ed il contenuto dei brani dei festival della canzone nostrani di quel periodo, cioè 1967-1968, cito: Pietre, 'O Matusa, ecc. ), ci pensavano anche i nostri gruppi ad alimentare tutto ciò dandosi dei nomi tra i quali spiccavano "I Balordi" con il loro 45 giri "Vengono a portarci via ah!aah! - Don Chisciotte del 1966, i gruppi che avevano il nome che erano le traduzioni di nomi inglesi quale "I Quelli" ecc.ecc., ma noi studenti entusiasti, però musicalmente piccoli piccoli, ci potevamo permettere solo strumenti Made in Recanati (o zone limitrofe),alcuni come me non aiutati affatto dai genitori. Primo tentativo di gruppo, sede Oratorio Salesiano di Bellavista, anno 1967, io, dovuto passare al basso, mi comperai un basso EKO modello 1100/MB/2 per lire 11 mila dal fratello di un compagno di classe e, dopo il miseramente fallito tentativo di usare un amplificatore SuperMB con lo speaker Philips AD1255 m7 spompato, comperai da un parente alla lontana per lire 40 mila un ampli per basso Davoli Baby Bass con in finale d'un push-pull di ECL86, potenza 12 W circa su speaker Electronic Melody Ciare M250 32C, posizionato inclinato di 45° verso il pavimento. Il chitarrista Salvatore, che però aveva il padre che lo incoraggiava, si presentò con una EKO mod. 500 V2 color rosso brillantinato ed un amplificatore Meazzi Supersonic da 20 W (?) dotato di echo a nastro ad anello chiuso (e pensare che le prime prove l'avevamo fatte a casa nostra con chitarre acustiche EKO Fiesta a cui avevamo infilato delle capsule microfoniche Geloso piezo nelle buche, collegandole alle prese Phono di 2 radio a valvole). Per l'impianto, dopo il momentaneo uso di un amplificatore Geloso G213A a cui avevamo collegato due diffusori da muro, riuscimmo a comperare un Davoli Krundal, ma riutilizzando i microfoni che già avevamo, cioè un AKG D12 ed un Geloso M 69, il tutto senza beccarci nessuna scossa visto la vetustà delle attrezzature iniziali e che le radio avevano un polo d'alimentazione collegato a massa:
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