JV sta per Japan Vintage, ed è la dicitura con cui la comunità degli appassionati di chitarre elettriche si riferisce a quella che è ricordata come l’epoca d’oro della produzione giapponese.
Siamo nei primi anni ’80, il Giappone diventa la fabbrica di chitarre elettriche del mondo e la qualità delle creazioni cresce in modo vertiginoso proprio mentre, oltre-oceano, i colossi americani cominciano a perdere colpi. Fender avrà la sua riscossa di lì a pochi anni, ma per il momento le MIJ, Made in Japan, sono l’oggetto del desiderio di migliaia di musicisti. E lo diventeranno ancora di più, quando il fenomeno del vintage giapponese sarà esploso, nei decenni successivi.
È a quello che oggi Fender si rifà con la serie JV Modified.
Due Stratocaster e due Telecaster si ispirano alle repliche vintage prodotte da Fender in Giappone all’inizio degli anni ’80, con un tocco di modernità conferito da manici aggiornati ed elettroniche evolute.
Universalmente apprezzate per qualità costruttiva, stile e sound, sono le chitarre che hanno avviato la rivoluzione di un made in Japan pronto ad affiancare gli Stati Uniti con alcuni degli strumenti più azzeccati dell’epoca, tanto che c’è chi giura che le Fender e le Squier MIJ degli anni ’80 siano in grado di dare seriamente filo da torcere alle controparti americane, affrontando a testa alta anche produzioni più recenti e pregiate.
Con la JV Modified, i canoni del Made in Japan si prestano alle necessità tecniche e agli stili dei chitarristi odierni, per quattro modelli inediti.
La serie comprende due Stratocaster e due Telecaster, ispirate alle reissue prodotte in Giappone agli inizi degli anni ’80, a loro volta basate sulle produzioni americane degli anni ’50 e ’60.
Tutte basate su body in tiglio per una risposta definita e a fuoco, ricevono pickup in stile vintage e manici in acero con profili soft V di generose dimensioni in finitura satinata. I raggi da 9,5 pollici promettono scorrevolezza e adattabilità alle action basse quanto all’esecuzione di bending estremi e tecniche moderne, per una suonabilità che vuole risultare un ibrido tra l’approccio solido degli stili classici e l’affidabilità di un progetto al passo coi tempi.
I modelli comprendono due Telecaster e due Stratocaster, ognuna declinata in un modello ‘50s e uno ‘60s. La ‘50s con humbucker al ponte per la Stratocaster, la vezzosa estetica del doppio binding su top e fondo per la .
Tutte hanno tastiere in acero, con la sola Telecaster Custom ‘60s a offrire una tastiera in palissandro.
L’hardware in stile vintage vede ponti mobili con sellette ricurve e sei viti sulle Stratocaster, fissi con tre sellette in ottone sulle Telecaster. Su tutte, meccaniche bloccanti in stile vintage donano look retrò e funzionalità di riguardo.
Anche l’elettronica si rifà agli standard più recenti per ottenere timbriche e sonorità originali. Avviene con l’adozione di un push-pull il cui ruolo cambia a seconda del modello.
La , con humbucker al ponte e due single coil per centro e manico, lo sfrutta per lo split della doppia bobina.
La , a tre single coil, lo usa per attivare il pickup al manico nelle posizioni che interessano il pickup al ponte e quello al ponte più il centrale, così da avere la classica configurazione da Telecaster di ponte e manico insieme, o tutti e tre i pickup nello stesso momento.
Le due Telecaster, e , montano un selettore dei pickup a quattro posizioni con cui miscelare i pickup sia in serie sia in parallelo, e il push-pull serve a invertire la fase dei pickup per posizioni intermedie dall’inconfondibile nasalità.
In un certo senso dei tributi a delle repliche che erano repliche a loro volta, le JV Modified non sono copie, ma reinterpretazioni di un’epoca storica fortunata, ricercata dai fan, e che oggi vuole tornare con un DNA riconoscibile, eppure ampliato dalle moderne tecniche costruttive di casa Fender e dalla sensibilità ai gusti dei musicisti moderni. Una linea, insomma, senza dubbio da tenere d’occhio.
Quella delle reissue Made in Japan è una pagina interessante della storia Fender, che , ampliato e aggiornato alle ultime novità del 2021. |