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Raffaella Zago: il talento soul che sogna gli USA
Raffaella Zago: il talento soul che sogna gli USA
di [user #116] - pubblicato il

Il percorso di Raffaella Zago ha inizio nelle aule del CPM di Milano e punta dritto alla culla del soul, riconoscendo nel mercato estero la giusta chiave per la sua espressione artistica.
Raffaella Zago spunta tra le file del corso di Canto AFAM dell’accademia CPM Music Institute e si fa notare subito per un timbro caldo, padronanza dello strumento voce e una forte propensione agli stili e agli approcci tipici della musica soul. La musica afroamericana rappresenta un filo conduttore per la sua formazione musicale fino a diventare l’argomento della sua tesi, dal titolo “La Black Music dagli anni ’90 a oggi”. Ora la cantante è nel pieno dei lavori per il suo album d’esordio, ha collaborato a un primo brano ascoltabile anche su Spotify a questo link in diversi remix e sta raccogliendo consensi nella promozione estera. Il suo sogno: arrivare negli USA, dove la musica che più ama affonda le proprie radici.

L’abbiamo incontrata per entrare nel suo mondo, dagli ascolti d’infanzia alla professione su e giù dal palco.

Raffaella Zago: il talento soul che sogna gli USA
foto di Omar Cantoro

Accordo: Hai uno stile molto forte e connotante. Quali sono i tuoi riferimenti? Parlaci del tuo percorso artistico.
Raffaella Zago: Questa è una bellissima domanda! Sin da bambina i miei genitori hanno sempre riempito la casa di musica di ogni genere; da Beethoven ai Pink Floyd, da Whitney Houston a Chaka Khan, da David Bowie a James Brown. Così ho avuto modo di esplorare quale fosse la mia musica ispiratrice e negli anni sono giunta alla conclusione che la cosa più importante per me è il raccontarmi; e quale miglior genere del soul? Musica che parla da sola, il significato è esattamente quello che dice la parola soul: viene direttamente dall’anima. E così ho cominciato a spaziare in questo genere e sottogeneri e ho creato poi il mio zoccolo duro di artisti che ammiro come D’Angelo, James Brown, Lauryn Hill e molti altri.

A: Ritieni che il tuo percorso di studi in CPM abbia influenzato in qualche modo il tuo stile? O, viceversa, ha fornito i mezzi per tirare fuori al meglio ciò che avevi già dentro?
RZ: Sicuramente frequentare il CPM mi ha aiutata a tirar fuori al meglio la mia personalità artistica; assieme al mio docente Tommaso Ferrarese ho fatto un percorso che mi ha portata poi a definire al meglio quello che sono e quello che voglio essere.

A: Un cantante è spesso anche il frontman, spigliato e padrone del palco. In che modo l’esperienza in accademia prepara in questo senso?
RZ: Io penso che nessuno ti possa insegnare veramente come stare sul palco, ogni esibizione dà emozioni diverse che vengono espresse in maniera differente, però grazie al CPM ho avuto modo di esibirmi svariate volte, e ogni situazione ha valso la pena di essere vissuta! La prima volta che ci si esibisce su un palco è sempre un po’ difficile, però con la prontezza e la carica giusta diventi padrone del palco e non puoi che portare a casa dei bellissimi momenti. Gran parte l’hanno fatta anche le persone che ho conosciuto, amici e colleghi, con cui si è instaurato un legame forte ed è sempre un piacere condividere il palco con loro.

Raffaella Zago: il talento soul che sogna gli USA

A: Giù dal palco invece, pensi che aver effettuato un percorso simile ti abbia preparato ad affrontare la tua carriera anche dal punto di vista puramente lavorativo?
RZ: Facendo questo percorso di studi mi sono arricchita molto, sia a livello didattico sia personale. Certo poi non si smette mai di imparare e ci si può sempre migliorare, però sono convinta che con grandissima dedizione, duro lavoro e determinazione riuscirò anche grazie alle competenze che ho acquisito a farcela.

A: Sappiamo che buona parte della tua attività musicale punta all’estero: come trovi siano il mercato e il pubblico rispetto a quello italiano? C’è una sensibilità diversa su precisi stili musicali?
RZ: Assolutamente si. Ma non è colpa di nessuno. Il mio più grande sogno da sempre è quello di poter andare dove questa musica è nata e cresciuta: in America. Sicuramente negli Stati Uniti ma come anche in Inghilterra o in altri Paesi c’è un’attenzione differente al genere che faccio io e questa cosa mi permette di sperare di crearmi una mia nicchia di ascoltatori e poter trasmettere a più persone possibili la mia anima.

A: Parliamo di tecnologie: viviamo un’epoca in cui il canto può essere “molto” aiutato per sound e intonazione. Com’è il tuo rapporto con certi mezzi? Ritieni siano necessari, superflui o magari possano arricchire il comparto espressivo di un artista che sappia già dominare il proprio strumento-voce?
RZ: Non sono negativa a riguardo; non ho ancora mai avuto occasione di utilizzare effetti vocali nelle mie canzoni, diciamo che sono un po’ vecchio stampo su questo. In ogni caso non toglie la possibilità in un futuro di utilizzarli, per alcuni versi potrebbe essere molto interessante.

A: Prima di salutarci, quale sarà il tuo prossimo passo?
RZ: Il mio prossimo passo è il mio album. Sono mesi che ci lavoro e non vedo l’ora di far sentire a tutti ciò che ho da dire e far percepire il mio sound e le mie emozioni. Siamo quasi in dirittura d’arrivo.
cpm interviste raffaella zago
Link utili
Sito CPM Music Institute
Il singolo su Spotify
La pagina di Raffaella Zago sul sito CPM
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