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Il rock si fa digitale: il palco senza ampli di Chris Shiflett
Il rock si fa digitale: il palco senza ampli di Chris Shiflett
di [user #116] - pubblicato il

“Sembra blasfermia, ma a volte trovare il mio suono dal vivo è quasi un lancio di dadi”: così Chris Shiflett spiega perché non avrà amplificatori nel suo prossimo tour.
Il rock va suonato al volume che serve, è vero, ma il controllo di ciò che accade sul palco e al proprio suono deve essere una priorità. È il punto di vista di Chris Shiflett, che per il suo tour da solista ha scelto un rig silenzioso senza amplificatori sul palco.

Il chitarrista dei Foo Fighters è da tempo fedele all’amplificazione valvolare ed è un fervente collezionista di pezzi d’epoca. Per questo stupisce trovarlo a esibirsi senza uno dei suoi Fender alle spalle, ma è quanto accade in un recente episodio del canale YouTube That Pedal Show, che è salito sul palco con Chris Shiflett durante una tappa del suo tour da solista di supporto all’album Lost At Sea.



Chris è un “analog guy” in senso stretto. Coi Foo Fighters non si fa mancare chitarre dallo stile retrò infilate in valvole urlanti, e anche nel suo rig da solista si nota un approccio rivolto alle sonorità più convenzionali. Ciò che stupisce è quello che segue alla fine della sua pedalboard.

Ai suoi piedi c’è una ricca dotazione di effetti tradizionali, una nutrita collezione di classici Strymon e una discreta sezione di stompbox in miniatura, tra cui Wampler Tumnus, MXR Phase 95 e due intramontabili Xotic. Tutto nella norma insomma e, come spesso accade sui palchi professionali, i suoni vengono gestiti da un sistema di switching, qui un GigRig. A sorpresa, però, l’intero segnale convoglia in una DI box Walrus Audio Canvas Stereo.

Non ci sono infatti amplificatori tradizionali nella sua linea del suono, bensì le simulazioni di uno Strymon Iridium per spedire il tono fatto e finito dritto al mixer, in stereo, senza le complicazioni di una doppia amplificazione da microfonare.

Il rock si fa digitale: il palco senza ampli di Chris Shiflett

Chris non è il primo professionista ad aprirsi al mondo digitale, del modeling e delle simulazioni, ma la sua ben nota predilezione per i pezzi vintage rende la decisione alquanto inaspettata.

Tuttavia, spiega il musicista, non si tratta di un abbandono delle valvole. I DSP hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni e ora riescono a far gola anche ai fanatici dell’analogico. Per Chris si tratta però principalmente di una scelta dovuta alla maggiore praticità, un compromesso vantaggioso tra resa e costi nettamente più contenuti rispetto a quelli necessari per procurarsi, gestire e scarrozzare in giro amplificatori valvolari. In particolare per le dimensioni del suo tour da solista, l’alternativa digitale si è dimostrata risolutiva.

In ogni caso, Shiflett dà a Cesare quel che è di Cesare e ammette che soluzioni simili hanno dei lati positivi non da poco, capaci di renderle preferibili a un amplificatore anche quando la situazione lo permetterebbe.
“Non mi è mai piaciuto il suono che mi torna indietro quando mi microfonano l’amplificatore, mi fa impazzire” racconta, spiegando di aver trovato la soluzione nell’Iridium, con il pieno controllo del proprio suono e trovandosi sempre con un tono a fuoco e presente nel mix.

Il rock si fa digitale: il palco senza ampli di Chris Shiflett

Quanto al palco dei Foo Fighters, caratterizzato da produzioni mastodontiche in cui i compromessi in ballo sono davvero pochi, Chris non lascia intendere di voler rinunciare ai suoi valvolari. Ciò che è certo è che il tarlo del digitale è ormai capace di stuzzicare anche gli irriducibili del vintage, ed è forse solo una questione di tempo prima che diventi una preferenza anche sonora, oltre che di praticità.
chris shiflett effetti singoli per chitarra interviste iridium palchi e strumentazione strymon
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Il rock va suonato al volume che serve
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di AmF [user #59582]
commento del 23/09/2023 ore 09:08:02
Fa benissimo
Era ora che qualcuno la facesse finita con quei schifosi, puzzolenti, ammuffiti pezzi di antiquariato che per via della produzione e continua sostituzione di valvole e altro, inquinano. Diamoci alla transizione verde e rottamiamoli tutti: una scatoletta digitale sola che suona meglio e contiene i suoni di centinaia a di box - mostri ecologici. Rottamateli tutti. Per chi non riuscisse a trovare il centro di smaltimento adatto e/o non avesse voglia di andarci mi mandi private message perché ho una ditta di trasporti gratis e provvederò io.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 23/09/2023 ore 11:14:12
Nel caso tu non riesca a smaltirli tutti chiamami, ti aiuto a buttarli.
:-DDD

Scherzi a parte, essere integralisti di una cosa o di un'altra a prescindere dal contesto non è mai una buona cosa. Quando mi capita di suonare lontano da casa porto con me un UA Dream 65 che funziona molto bene (a dire il vero a volte ho usato anche uno zoom da 100 euro - con un preset contenente ampli, overdrive, delay e reverb - e si può suonare ugualmente).
Se si suona su un palco molto grande e l'ampli non lo si sente, il digitale svolge benissimo la sua funzione.
Viceversa, in un jazz/blues club, ancora di più in una serata strumentale in acustico (possibilmente senza monitor e mixer perché si suona in quartetto sax, chitarra, basso o contrabbasso e batteria), non rinuncerei mai all'ampli, perché con il digitale (Universal Audio, Kemper, Zoom, etc) non ho mai trovato la stessa risposta.

Ma questo dipende dal suono che si cerca. Abbiamo tutti un'idea di suono, di dinamica, di "pressione" differente, necessità differenti... Pensare che un attrezzo solo possa mettere d'accordo tutti è un po' un'utopia. Certo, sarebbe bello...



Rispondi
di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 24/09/2023 ore 06:55:51
D'accordissimo con le tue parole, soprattutto per quanto riguarda il suggerimento sul non essere integralisti.

Io tendo a portare l'ampli quando suono all'aperto o in contesti che permettono di sfruttare i watt, mentre preferisco soluzioni digitali o ibride in locali piccoli. Infatti in un'occasione in cui ho suonato in un posto abbastanza ridotto, con il fonico abbiamo faticato abbastanza per tenere a bada quella bestia di amplificatore.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 24/09/2023 ore 15:45:48
Ciao E, secondo me qui non si tratta di integralisti, ma di coda di paglia. Ogni scelta è legittima, poi se ragionata e funzionale alle proprie esigenze ... meglio. Poi se spiegata e condivisa con gli altri ... ancora meglio. In ogni caso, sempre il massimo rispetto per le scelte altrui e MAI sentenziare sulle stesse. Un ragionamento personale, i conservatori usano sistemi valvolari e analogici da 80 anni, spesso utilizzano anche sezioni digitali e/o a stato solido senza patemi d'animo e non ho memoria di conservatori che si siano scagliati contro progressisti che siano passati totalmente allo stato solido e/o al digitale. Il contrario, invece, succede spesso. Non vorrei generalizzare, ma mi sembra un atteggiamento da "vorrei ma non posso", da "ho fatto una scelta attuale ma non ne sono convinto" e per mettersi in pace la coscienza rispetto ad una scelta contraddittoria, devono combattere le posizione dei conservatori, cioè i conservatori stessi. Gli "integralisti" al contrario, sono più che convinti delle proprie scelte, sono indottrinati, si parla di fede cieca. Inoltre, proprio rispetto all'inquinamento sopracitato, nei classici amplificatori a valvole, non ci sono schede irreparabili, ma torrette metalliche avvitate nella bachelite, cablate punto/punto con solo con filo in aria (mai buttato un Marshall), sempre riparabili, al contrario, le schede in vetronite, specialmente con componenti SMD, quando non riparabili (spesso), obbligano alla sostituzione dell'intero oggetto. L'obsolescenza programmata (nata nel 1925 con l'accordo sulle lampadine), ha 100 anni eppure non ha coinvolto gli amplificatori a valvole e i pedalini a componenti discreti, è al contrario, sicuramente alla base di tutta la produzione digitale e di quella a stato solido a componenti miniaturizzati (SMD, spesso introvabili per il privato), in cui si butta via l'intero regolarmente, anche quando non guasto, ma quasi sempre non aggiornabile. Do una notiziona, la musica riprodotta ai massimi livelli ha un nuovo/vecchio standard di riproduzione di qualità elevatissima, il nastro magnetico analogico da 1/4 di pollice riprodotto a 38 cm. al secondo, copiato direttamente dai master originali, il sistema utilizzato è il nastro dell'americana ATR MDS-36 su macchine analogiche della PDU, già in commercio lavori di Mina e Fossati ed altri italiani, ad un prezzo decisamente superiore agli LP in vinile da 180 gr. È l'analogico bellezza. Ciao, Paul.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 26/09/2023 ore 01:38:50
Bravo, bel discorso, questa la stampo e la incollo al muro assieme al poster di Moana Pozzi ;) Battuta a parte, sono serio, e il discorso fila perfettamente ;)
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 26/09/2023 ore 14:13:0
Ciao Big, grazie per le belle parole, e' solo quel che penso. Lusingato di essere esposto a fianco di Moana. Ciao, Paul.
Rispondi
di FenderStratoFender [user #29391]
commento del 23/09/2023 ore 11:23:18
I prezzi dei biglietti salgono a dismisura e contemporaneamente questi continuano a tagliare i costi, magari complice qualche ricco e blasonato endorsement da aggiungere al piatto. Anche meno dai.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 23/09/2023 ore 14:37:15
Io sono amante delle valvole, ma ad ogni modo io tipo tira fuori un suono clamoroso!
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 23/09/2023 ore 19:01:17
Si ho visto tipi in digitale che suonano molto bene
Alla fine è importante il risultato come suggerisce Allegri
Tuttavia ancora nessuno mi ha ancora contattato
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 24/09/2023 ore 06:39:23
Se qualcuno vedesse passare quel mezzo della ditta trasporti, che lo indirizzi pure da me prima di andare in discarica, perche' ho un ampli esausto e mi occorrono 4 valvole ;)
Rispondi
di Midas77 utente non più registrato
commento del 24/09/2023 ore 11:43:16
Che razza di articolo assurdo . Sarebbe il caso di avvertire l'autore che il digitale esiste e, pensa te, suona bene da almeno 10 anni. Oggi si è evoluto, certo, ma non vedo tutto questo effetto "Wow" per uno dei dei tanti musicisti che decide di non usare l'ampli. Che sensazionalismo del cavolo.
Rispondi
di eko22 [user #15375]
commento del 24/09/2023 ore 21:15:46
A me invece l'articolo è piaciuto e lo trovo interessante, il fatto che un chitarrista rock analogico utilizzi il digitale almeno nei live, tra l'altro un "banale" Iridium, è una notizia.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 25/09/2023 ore 09:31:05
Non c'è nulla di assurdo e l'articolo non dice che Shiflett ha inventato il digitale o lo scopre adesso, ma che adesso lo usa con soddisfazione. A me non pare sensazionalismo, ma una notizia si ed è che un chitarrista ben saldo nell'analogico utilizzi il digitale per quello che è un fulcro del suo suono. Se si leggesse che francesco72 abbandona le valvole per il dgitale sarebbe sensazionalismo del cavolo.
Ciao
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 24/09/2023 ore 11:48:40
Wow, figo sto articolo e bellissima pedaliera! Io sono uno di quelli che sostiene che nulla suoni come l'analogico ma ormai uso solo il digitale. Per un hobbysta come me è ormai diventato impossibile usare come si deve un ampli...con il digitale riesco sempre ad avere lo stesso suono controllato sia a casa nella mia stanzetta, che a prove, che dal vivo. Il digitale alla fine ha l'enorme vantaggio di essere incredibilmente comodo ed adattabile a qualsiasi situazione. Senza contare che è piccolo e leggero
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di Guycho [user #2802]
commento del 24/09/2023 ore 13:07:52
Se il suono deve sempre passare per un PA diverso, in un ambiente diverso, come fai ad avere sempre lo stesso suono?
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 24/09/2023 ore 14:07:36
Quello è il lavoro del fonico.
Gli si risparmia di dover tenere conto ANCHE delle variabili dell’amplificatore, che lo fanno suonare diversamente praticamente ogni volta. Volume, posizione, risonanze e assorbimenti vari: tutti elementi che nel digitale sono sempre costanti. Una preoccupazione in meno.
Poi può piacere oppure no, ma la comodità (anche per il fonico) è innegabile.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 24/09/2023 ore 15:26:5
Il PA è molto spesso lo stesso con lo stesso fonico. Sicuramente il suono non sarà sempre identico, ma molto più costante che utilizzando ampli e microfono. Che adoro comunque, se suonassi in contesti più idonei probabilmente userei quella soluzione. Ma nei posti piccoli dove mi trovo a suonare magari con cambi palco da gestire rapidamente non ho dubbi su cosa utilizzare
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 25/09/2023 ore 10:03:24
Posso capire che il fonico si risparmia un microfono, con tutte le rotture annesse, ma il suono dipenderà sempre dal monitor che ti trovi, quindi sempre diverso.
Non è più coerente il suono dello speaker dell'ampli, quello reale?

Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 25/09/2023 ore 13:37:43
Be no. Il suono di un'ampli è estremamente più variabile rispetto a quello di un buon impianto tarato sempre dalla stessa persona anche senza contare la microfonazione. Noi salvo rari casi giriamo sempre con lo stesso impianto gestito dal "nostro" fonico e quindi la resa è più facile che sia simile. Non mi fraintendere, un buon fonico tira fuori risultati simili in posti diversi anche con il microfono, ma in ambiti non professionali (quelli frequentati da me) con palchi piccoli o inesistenti passa il cameriere sposta il microfono e cambia tutto, oppure ancora più spesso devi tenere l'ampli bassissimo sennò sbricioli i calcoli renali a quelli in prima fila e quindi valvole e coni non lavorano a dovere. Con un decimo dell'ingombro e dello sbattimento hai risultati decenti e non distanti dall'analogico.poi sono il primo a sostenere che un analogico ben microfono e ben tirato abbia un suono imbattibile, ma quante volte un hobbysta si trova in una situazione così? Io praticamente mai. Poi c'è tutto il discorso di cosa si ascolta mentre si suona. Se il tuo riferimento è la cassa della chitarra non è esattamente il suono che sentono quelli dall'altra parte del palco. Poi ad ogni modo se tu ti trovi bene mi fa piacere, l'importante è sempre e solo divertirsi :)
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 25/09/2023 ore 13:38:4
Ah ps. Io mi ascolto dagli in ear il più delle volte, altro fattore che cambia il gioco
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 26/09/2023 ore 10:04:25
Ciao, noi abbiamo acquistato un impiantino portatile con mixer digitale: lo usiamo praticamente ovunque e registrando 4/5 configuraizoni di base tipo all'aperto in piazza, all'aperto in strada, al chiuso locale piccolo e al chiuso, locale medio, c'è ben poco da aggiustare in generale. Alla fine per noi è più comodo sia per la logistica che per il suono.
Buona musica
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 25/09/2023 ore 21:43:29
le bestie valvolari da microfonare hanno fatto la storia del rock.
un Mesa, un Marshall, un Fender, un Vox, sono suoni iconici nella loro imperfezione e relativa imprevedibilità.
alcuni ritengono che a breve i valvolari, tuttavia, faranno la fine delle macchine fotografiche a rullino: nella discarica. ma mi sembra assurdo!!!!!!!!!!!
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 26/09/2023 ore 10:10:00
Non tanto assurdo se pensi che un accrocchio digitale ottimo costa come una testata valvolare, ma in più ha l'effettistica. Inoltre la comodità è impagabile: qualche anno fa suonai con un chitarrista che aveva testata e casse (2 da 1x12 sovrapposte), io sono sceso dall'auto con chitarra e pedaliera, ho attaccato due cavi ed ero pronto, lui ha fatto tre giri solo per l'ampli trasportando 10/15 chili di roba ogni volta.
A me pare che a livello dilettantistico o semi professionale, il digitale di qualità sia una mano stanta; unica pecca è che certamente è meno immediato l'uso.
Buona musica
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/09/2023 ore 10:54:40
Comunque portarsi due casse 1x12 è da malati... :)

P.S.
Comunque anche te ti sarai dovuto trasportare almeno una spia da 20Kg... o hai suonato in cuffia?
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 04/10/2023 ore 08:36:23
Ciao, scusa se rispondo solo ora, ma frequento poco. Si, ho suonato in cuffia e da quando uso il digitale lo trovo abbastanza utile, ovviamente se i suoni in spia non sono bilanciati è un po' un casino, ma in linea di massima vado bene.
Buona musica
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 04/10/2023 ore 09:27:50
Capito. Suonare in cuffia a me mi uccide tutto il divertimento... cerco di evitarlo pure quando sono a casa, figurati con la band... comunque, come tutto, è soggettivo... e poi dipende anche dal genere che si fa...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/09/2023 ore 10:52:30
Macchine fotografiche e ampli valvolare è un paragone un po' forzato.
Il problema della fotografia analogica sono i costi rispetto al digitale (te lo dico da amante della camera oscura), pellicola, sviluppo, stampa, scansione... anche facendo tutto da soli in casa il costo per foto è tipo 1000 volte di più di uno scatto digitale.
Sui valvolari, finchè ci saranno produttori di valvole, il problema non si pone.
E a parte qualche "inciampo" la produzione è ancora viva e vegeta... per fortuna noi chitarristi non siamo gli unici a bramarle ma anche l'ambito hifi ne è ghiotto...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 26/09/2023 ore 14:12:50
Il pargone con le macchine fotografiche è privo di senso.
Io credo che gli ampli valvolari ci saranno sempre.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/09/2023 ore 14:26:54
Oddio "sempre" è una parola grossa... ma comunque, forse, spariranno più o meno assieme alla chitarra elettrica... che detto così sembra blasfemo, ma non è improbabile che tra 100 anni gli strumenti del XX secolo non avranno più senso di esistere se non nei musei...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 26/09/2023 ore 15:15:35
Chiaro che è un "sempre" relativo, non sappiamo nemmeno se ci sarà il genere umano, per sempre.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/09/2023 ore 15:29:27
Eh eh eh vero... intendevo che il "sempre" potrebbe essere molto più prossimo di quel che pensiamo... chissà l'AI etc... dove porteranno la musica nei prossimi decenni... noi qua a scornarci su analogico/digitale e magari tra 20 anni sarà tutto cambiato... :)
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 26/09/2023 ore 18:02:46
Secondo me invece i valvolari tra una manciata di lustri scompariranno, il digitale prima o poi arriverà ad emulare la risposta in tutto e per tutto (quantomeno lo spero). Ad oggi ci sono "punti deboli", che personalmente noto nei suoni semisaturi o nei clean "sporchi". Io suono blues e soul e in questi ambiti sento differenze sensibili, sopratutto sotto le dita. In questi ambiti non ho trovato digitale che rispondesse come un buon ampli valvolare con il volume (almeno) a 3.
Ma magari se uno usa un suono molto clean il digitale è anche meglio. Anche nei distorti, credo che sia più facile ottenere un suono del genere con il digitale e sicuramente sarà più pulito, meno rumoroso e sporco. Ed è più facile suonare su un digitale, io ci sento sempre un po' di compressione insita.
Io uso il digitale con soddisfazione, quando suono fuori porta e in contesti nei quali devo evitare il casino sul palco (o semplicemente se serve qualcosa di più "veloce").
Si, sono convinto che un bel giorno colmeranno le distanze anche sui crunch.
Ma, come dice il gladiatore, "non è questo il giorno".
:D
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 26/09/2023 ore 18:23:15
l'ho sentito dire da numerosi professionisti: le testate valvolari e le casse pesantissime stanno lentamente iniziando a scomparire, identicamente alla fotografia su rullino. non lo dico io. le aziende lo sanno e la botta, prima o poi, arriverà. in casa i collezionisti magari continueranno a mantenersi i marshall i mesa i vox; sui palchi, al limite, qualche cabinet vuoto dentro, per fare scena
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/09/2023 ore 20:23:23
Personalmente, ma non penso di essere il solo, non amo il digitale non solo per una questione di qualità sonora, ma per un discorso psicologico di piacere personale. Sono un informatico, le scatolette con i chip dentro non mi suscitano nessun fascino, al contrario un pesante valvolare che cruncha mi fa godere.
Allo stesso modo compro vinili ed ho circa 30 macchine fotografiche a pellicola.
Guido anche un Moto Guzzi di oltre 40 anni fa... che fa un casino infernale, perde olio e si accende a fatica, ma io mi innamoro di ste cose qua...
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 27/09/2023 ore 00:16:5
Per carità, capisco benissimo.
Anche io amo il mio ampli (un fender deluxe reverb), perlomeno il più delle volte.

Personalmente, sarei contento di avere una scatola di 5 kg che suona come il fender, senza la paura di arrivare sul luogo del concerto con le valvole rotte.
Ma fino ad ora non ho trovato nulla di simile, per il tipo di suono che cerco io.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 27/09/2023 ore 10:07:0
vai al link

eccola
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 28/09/2023 ore 17:2
non ho capito bene l'articolo... é un appassionato di ampli valvolari e belle chitarre, ne ha molte, le userà nel tour... quindi che c'entra il digitale? Perché ogni tanto usa il simulatore di ampli e entra nel mixer non mi sembra nulla di nuovo. Il digitale é comodissimo e ha raggiunto ottimi livelli che vanno bene sicuramente per la maggior parte delle occasioni ma che lui abbia difficoltà a trasportare il suo rig in giro non mi sembra proprio, non credo che se li carichi lui sulle spalle. Comunque anche sul suono avrei da ridire, ok che con il digitale i suoni sono già fatti e si evitano tanti problemi dal vivo ma il bello dal vivo é anche quello... avere quel rapporto diretto con il tuo tocco e tutte le regolazioni di effetti e ampli, il tuo suono diretto dietro alle spalle... poi va bene tutto é questione di necessità e di gusti.
Rispondi
di DaOrmea [user #64023]
commento del 29/09/2023 ore 16:31:21
Solo un aneddoto: Marshall, Fender, Mesa, Soldano, Blackstar (insuonabile per me), Hiwatt... poi rack pre+effetti+finale con quintali di valvole Marshall, Mesa ecc. L'unico testa cassa 2×12 suonabile per me il Dumble (provato e inarrivabile e bene i suoi cloni tra cui l'ottimo VHT) Insomma, lo so che mi butterete addosso le peggiori imprecazioni ma alla fine Line6 Catalyst 100 watt, simulazione Dumble (brividi nella schiena) pilotato via midi da una vecchia Boss GT6 di cui sfrutto solo gli effetti compressore, Wha, overdrive o distorsore, al max l'equalizzatore mentre modulazioni, delay e riverbero quelli già nella catena Catalyst dopo il pre! Neanche il microfono uso, diretto in XLR nel mixer! Roba che piango! Tutto sto romanzo per dire che ognuno si fa del male come gli pare!!! Battutacce a parte, credo stia alla sensibilità di cuascuno: c'è chi senza il muro di Marshall alle spalle non ce la fa e chi usa una Kemper Stage messa nella spia (tipo festival di Sanremo od orchestre) e via pedalare!!! Il gusto, la sensibilità, il tocco, come percepiamo il nostro suono, sono cose dall'equilibrio precario e per me non si discutono, tanto meno si snobbano: sei contento, ti piace, bene così!!! Suonala!!!
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