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Now And Then dei Beatles: dopo la meraviglia resta la noia
Now And Then dei Beatles: dopo la meraviglia resta la noia
di [user #17844] - pubblicato il

È bello riascoltare John Lennon e George Harrison in una produzione travagliata che dura da quasi mezzo secolo, ma “Now And Then” dei Beatles mi ha già stancato.
È proprio così: il singolo postumo dei Beatles - tanto atteso dai fan e tanto discusso dalla critica - già non mi entusiasmava al primo ascolto e ora, a distanza di un mese buono dal lancio, posso dire che mi annoia ai livelli dell’ennesimo tormentone.

Quando si cercano di introdurre i Beatles alle nuove generazioni, la premessa che va per la maggiore è “devi contestualizzarli”.
I quattro di Liverpool sono stati un fenomeno di costume gigantesco, ma hanno soprattutto il merito di aver fatto da traino a tutta una serie di innovazioni stilistiche e tecnologiche su cui ancora oggi tantissimi artisti continuano a marciare.

La fusione tra sintetizzatori e strumenti da banda, sperimentazioni multitraccia, sovraincisioni, nastri mandati avanti e indietro, strapazzati per creare effetti prima di allora impensabili. E poi ancora le contaminazioni orientali, il modo unico che Ringo Starr ha avuto di scandire il tempo (i suoi groove su “Come Together” e “Tomorrow Never Knows” sono semplicemente visionari), fino a trovate di produzione folli come il mantra interrotto di colpo in “I Want You (She’s So Heavy)”.
È tutta roba bella da ascoltare di per sé, nulla da eccepire, ma che diventa stellare solo se si ragiona sul momento storico in cui è nata.
Persino l’aggressivissima “Helter Skelter”, rivoluzionaria alla sua comparsa, oggi si perderebbe nel mucchio di canzoni rock neanche chissà quanto violente, tutto sommato.
E qui veniamo a “Now And Then”.

Now And Then dei Beatles: dopo la meraviglia resta la noia

Il brano, ultimo singolo dei Beatles presentato il 2 novembre 2023, ha fatto discutere a lungo.
Nasce come un esperimento stimolante per gli appassionati di tecnologie e si porta dietro una storia affascinante per qualsiasi fan.
Tutto parte da una cassetta demo che John Lennon incise nel 1977, con solo voce e pianoforte. Dopo la sua morte, il nastro - che riportava l’etichetta “per Paul” - fu recapitato a McCartney nel 1994. Subito l’idea fu di portare il lavoro a termine, sfruttando l’incisione originale nel prodotto finito. Si arrivò anche a ottenere le parti di chitarra e un assolo di George Harrison, ma il progetto non vide mai compimento. I diretti interessati spiegheranno che le tecnologie non erano ancora a un livello tale da permettere di recuperare l’audio originale in maniera decente.
Bisogna attendere il 2022 perché, grazie ai software basati su Intelligenza Artificiale, la voce di Lennon possa essere estratta in maniera eccellente, al punto da tornare a sedere in una produzione tutta nuova, un singolo la cui gestazione è durata quasi mezzo secolo.

È una storia da film e gli appassionati hanno atteso con trepidazione l’uscita del nuovo singolo. Anche le radio hanno dimostrato enorme interesse, tanto da mandarlo immediatamente in onda, tutte. E poi di nuovo, e ancora. L’effetto, però - almeno su chi scrive queste righe - non è affatto quello aspettato: non ho l’impressione di riascoltare un grande classico di quattro geni, come accade ogni volta che un vecchio successo dei Beatles passa in radio, bensì una canzone un po’ datata senza alcuna scintilla. E, passata l’emozione iniziale, mi annoia terribilmente.



Non c’è che dire, è stimolante l’applicazione per l’isolamento e trattamento di tracce audio sfruttando la potenza delle Intelligenze Artificiali. Non che siano stati i primi a fare uso delle AI, ma dimostra un interesse ancora vivo da parte dei Beatles verso le nuove tecnologie.
Al netto di ciò, resta un brano bello ma già vecchio di qualche decade, in cui è fin troppo facile leggere un’operazione nostalgia grossa quanto una casa.
curiosità the beatles
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di Repsol [user #30201]
commento del 21/12/2023 ore 08:14:25
Per molti anni mi sono chiesto come sarebbero i Beatles oggi. Come sono gli Stones lo sappiamo, ma come sarebbero i Beatles oggi?
Ecco questa canzone forse un po' ce lo dice ed è forse il più grande merito che ha. È vero, forse non è la più grande canzone del secolo, ma per me ha un grande valore.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/12/2023 ore 10:43:5
Invece è proprio quello che mi lascia un po' l'amaro in bocca: a mio avviso non ci dice come sarebbero oggi, ci dice come sarebbero stati nel 1977, trascinati a spizzichi e bocconi fino al 2023 con un'idea comunque vecchia di mezzo secolo.
Sarebbe stata più eccitante una composizione completamente elaborata da un computer sulla base della creatività dei quattro, con tutti gli input delle scene musicali che hanno seguito nei decenni, per provare a immaginare cosa avrebbero davvero composto nel 2023 con tutte le influenze e la maturazione (per quanto virtuale) degli anni trascorsi dopo il loro scioglimento.

Forse il problema è che ho atteso il pezzo con aspettative troppo alte, ma sono pur sempre i Beatles e, come si dice: "Da grandi poteri..." :D
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 22/12/2023 ore 14:30:44
Forse non ci dice come sarebbero i Beatles oggi, ma solo com'era Lennon nel 1977, quando i Beatles non c'erano più da un pezzo.
Di sicuro il recupero di questo materiale e il collage fatto entusiasmano, ma questo non vuol dire che il risultato sia per forza qualcosa di buono.
Ma un errore nell'articolo c'è.. Helter Skelter ha ancora una botta assurda!
Rispondi
di hurricane [user #2825]
commento del 23/12/2023 ore 15:09:3
se è una operazione nostalgia , per me è riuscita benissimo evviva le operazioni nostalgia!!!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/12/2023 ore 08:24:2
Sinceramente, non sono d'accordo.
I Beatles non mi hanno mai stancato (al contrario delle pietre rotolanti, che a volte è successo, non me ne vogliano i fan), e questa non fa eccezione.
Mi stancano le cover-band dei Beatles, quelle sì.
Rispondi
di Doppio Malto [user #52847]
commento del 21/12/2023 ore 08:40:32
Mai stato un grande fan dei Beatles, e non ho atteso con trepidazione l'uscita di questo ultimo, postumo, pezzo. Però mi è piaciuto fin da subito, lento, malinconico, si adatta bene al ruolo di "ultimo pezzo dei Beatles" e ai tempi che viviamo, e non mi ha ancora annoiato, anzi mi ha spinto a indagare di più sulla storia del suo autore, Lennon. Ma è solo questione di gusti, possiamo parlarne per giorni e non ci sarà chi ha ragione o chi ha torto.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 21/12/2023 ore 09:11:13
Amo I Beatles. Ho ascoltato la loro discografia in lungo e in largo, continuo ad ascoltarli e ogni volta mi stupisco del genio e del contributo innovativo che hanno portato alla musica mondiale. Il pezzo Now and Then l'ho ascoltato tantissimo e più lo sento e più mi piace. L'unica cosa che percepisco, ma potrebbe essere un mio condizionamento, è che suona un pò moderno se lo confronto con le vecchie produzioni.
La voce di Lennon è molto ipnotica e l'intro di piano e chitarra lo trovo molto bello ovvio che il modo in cui sia stato concepito è particolare, ma ben venga un altro pezzo dei Beatles da portare ascoltare.

P.S. aggiungo un cosa che potrebbe scatenare un putiferio: quando Gilmour ha fatto uscire l'ultimo album dei Pink Floyd Endless River è stato attaccato tantissimo da fan sfegatati perchè era un album infedele, senza la partecipazione di Water etc. etc. Io sono un amante dei Pink Floyd e quel disco lo ascolto di tanto in tanto e ogni volta che lo faccio mi piace, provo a fermarmi sulla musica e metto da parte la dietrologia e tutti gli aspetti di marketing che possono esserci. Per me la musica che suona quel disco è bella e l'ascolto con piacere senza fare confronti etc.
Per Now and Then il mio approccio è grosso modo lo stesso.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 21/12/2023 ore 09:15:12
Saranno gusti, o davvero non è sta gran canzone.

So solo che una mattina, in macchina stavo ascoltando radiofreccia (noiosa come sempre), e ad un certo punto appare una canzone sconosciuta che si ergeva su tutte le altre, l'unica a catturare la mia attenzione.

So anche che qualche gg fa, con Rubber Soul in auto, avevo un bambino di 8 anni: mi ha chiesto di rimettere Drive My Car per 4 volte consecutive.
Rispondi
di tazz [user #44513]
commento del 26/12/2023 ore 22:58:04
Quattro volte perchè poi siete arrivati. Vero?
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 29/12/2023 ore 11:59:44
No, poi ha prevalso il videogame :D
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 21/12/2023 ore 09:20:34
E' da codice penale , articolo 410.
La canzone originaria non è la stessa che hanno tagliuzzato e riassemblato, manca tutta la parte bellissima che nell'operazione è stata relegata a riempitivo strumentale.

Rispondi
di Doppio Malto [user #52847]
commento del 21/12/2023 ore 09:24:29
Dove si può ascoltare la registrazione originaria?
Rispondi
di Doppio Malto [user #52847]
commento del 21/12/2023 ore 09:35:07
Scusa.... visto! :)
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 21/12/2023 ore 11:28:59
Magari non è da codice penale, ma certamente la versione originale ha un fascino incredibile e, sì, la preferisco di gran lunga anch'io.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 21/12/2023 ore 10:01:25
Concordo a metà
Che non sia un pezzo da urlo, ok, l'ho pensato subito anch'io. Sicuramente -credo- lo sanno anche Paul e Ringo, e probabilmente in un ipotetico "nuovo" album dei Beatles non sarebbe stato certamente il pezzo trainante.
Però funziona. Certo, è musica di quarant'anni fa; e, anzi, è una "demo", un'idea di pezzo di quarant'anni fa: puoi smontarla e rimontarla, aggiungere suoni nuovi e quello che vuoi, ma lo "stile" resta quello. E non è nemmeno lo "stile Beatles", è un pezzo ormai vecchio di John su cui Paul oggi ha lavorato senza John (e senza George; Ringo, lo sappiamo, non ha queste qualità). Però -ripeto- funziona. Anche senza il "lancio planetario", anche senza il carico emozionale, anche senza il valore simbolico, è una canzone che si sarebbe ascoltata volentieri.
Il fatto è che, ancora oggi, quando parliamo di Beatles tutti quanti si aspettano "il botto", l'invenzione, la genialata, il capolavoro. Ma quella magia è finita, quell'alchimia misteriosa, inspiegabile e fantastica che ha permesso ai Fab Four di diventare il gruppo musicale più famoso, più importante e più influente di sempre si è rotta da tempo, e la morte di John ha definitivamente chiuso qualsiasi speranza di ricrearla.
"Now and Then" è esattamente questo: quello che resta di un sogno impossibile, il tentativo di rimettere insieme qualcosa che invece è perduto per sempre. Però è un buon tentativo, il migliore che si potesse fare; e -ripeto ancora- anche se non è un capolavoro, il risultato è una canzone che comunque tra i pezzi dei Beatles non sfigura.
Dove non sono d'accordo, invece, è nel catalogarla come "operazione nostalgia". I Beatles non ne hanno bisogno, e Paul -la "mente" di tutto questo- lo sa benissimo. E' stato, secondo, me, il desiderio (legittimo, e giusto) di portare a termine il lavoro di Anthology; la voglia di mettere a posto l'ultimo tassello, per poter dire "Ecco, ora abbiamo finito"; e ci vedo anche l'omaggio postumo di Paul all'ultimo lascito di John, il "dovere" di non mandare perduta l'ultima "idea" che John aveva destinato a lui. E lo sforzo di "fare musica", di realizzare una canzone degna di quel monumento irripetibile che sono stati i Beatles secondo me è sincero. E' come se avesse voluto scrivere la parola "fine" sulla loro storia; e poteva farlo soltanto così, con un lavoro cui partecipassero -per quanto possibile- tutti e quattro. Non è nostalgia, ma consapevolezza.
Rispondi
di 9hours [user #43500]
commento del 21/12/2023 ore 10:34:50
Ti quoto al 2000%
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/12/2023 ore 10:39:1
Devo dire, questo commento mi piace un sacco!
Bella riflessione.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 21/12/2023 ore 10:51:57
Bellissima analisi. Ho letto il tuo messaggio con gran piacere.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 21/12/2023 ore 11:24:52
Bel commento davvero, grazie!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/12/2023 ore 12:21:22
Bravo, bel commento.
Se funziona?... funziona di brutto.
Rispondi
di prada [user #19807]
commento del 21/12/2023 ore 12:44:14
Sottoscrivo ogni tua parola. Grazie per la tua riflessione, e grazie anche all'annoiato estensore dell'articolo per averci dato modo di riflettere tra di noi e per offrirci l'opportunità di ascoltare un'altra volta questa canzone (che a me comunque piace, e anche parecchio).
Rispondi
di spoltro [user #60904]
commento del 22/12/2023 ore 09:58:37
Grazie ai software basati su Intelligenza Artificiale vediamo la ri-nascita di un pezzo banale, secondo me un eccellente esempio dei limiti dell'AI. Stupisce la "fame" di popolarità (e royalty...) dei sopravvissuti, mentre il video è a dir poco grottesco. Anceh a me il brano lascia abbastanza indifferente, e quando passa alla radio lo trovo già noioso. Peccato. Forse il nastro originale tale e quale (senza ritocchini e filtri bellezza...) sarebbe stato molto ma molto più d'effetto!
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 21/12/2023 ore 10:07:14
Ho capito i Beatles tardi, attorno ai 19-20 anni ...ma da lì in poi sono stati totalizzanti per me, un riferimento assoluto. Non stilistico come musicista, ma creativo. Ancora oggi ad ogni singolo ascolto non riesco a non rimanere impressionato dalla libertà creativa che si sono concessi, dalla formula generativa per la quale la somma dei 4 fosse in grado dar vita a visioni musicali che nessuno aveva mai esplorato prima.
Il coraggio del cambiamento interno lo hanno riversato sul mondo fissandosi come riferimento che a distanza di 60 anni è ancora un faro.
Quest'ultima produzione (di cui mi piace l'accostamento del suono che viene da lontano di John e quello moderno e vicino del resto) può essere tacciata di operazione commerciale, nostalgica, di manipolazione ...io mi impongo di ignorare tutto, senza alcuna elucubrazione mi godo l'ultima traccia dei 4 Fab "insieme". Non so nemmeno se mi piace davvero la canzone, ma non mi importa, mi piace la sensazione che mi fa provare. Quindi con me hanno vinto ...ancora.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/12/2023 ore 10:28:23
Concordo, su tutto.
Al primo ascolto, ho sorriso e mi sono detto: la classe, non è acqua.
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 21/12/2023 ore 10:35:23
Che dire... ognuno ascolta la musica che si merita.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 21/12/2023 ore 11:24:20
Rispetto l'opinione di chi ha scritto l'articolo e la rispetto ancora di più perché in fondo è riuscita a darmi lo stimolo per ascoltare questo brano, cosa che ancora non avevo fatto perché ho i miei tempi ed affrettarmi ad ascoltare un tormentone (qualsiasi esso sia) non fa per me. Ebbene, grazie. L'ho ascoltato e mi è piaciuto molto, e la cosa non mi stupisce in fondo. I Beatles sono il più grande gruppo della storia e mi genufletto ad ogni occasione di fronte a un livello di genio che ritengo impareggiabile e con qualcosa anche di sovrumano.
Un consiglio all'autore dell'articolo, che si dichiara annoiato terribilmente. Si prenda il suo tempo come ho fatto io. Lo so, per lavoro non gli è consentito, però poi è ovvio che il rischio di annoiarsi c'è.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 21/12/2023 ore 12:09:29
In sostanza la maggior parte dei commenti che precedono si riassumo in: "sono un fan del gruppo, la canzone non è un capolavoro, ma vista la premessa, mi piace".
Personalmente, pur apprezzando il Beatles e ritenendoli per certi versi geniali, non mi genufletto alla loro discografia, ma preferisco scartare i pezzi meno interessanti (e ce ne sono, siamo sinceri). Questo "now and then" fa parte della categoria: è un buon riempitivo da ascoltare mentre si guida, ma non mi pare ci sia nulla di (musicalmente) straordinario e, ovviamente, nulla di innovativo. Come ha scritto qualcuno: sono i Beatles di decenni fa, e non può essere altrimenti; la differenza la fa il fatto che molti brani di allora sono diventati dei classici quindi immuni allo scorrere del tempo. Questo, invece, è fuori tempo massimo.
Lo stesso avviene con altre forme espressive: per me gli episodi 4, 5 e 6 di star wars sono la saga, per chi ha 20 anni in meno possono essere tre bei film, ma preferiscono gli episodi seguenti.
Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 21/12/2023 ore 12:17:4
Adoro i Bealtes da sempre, in maniera quasi religiosa.
Non mi aspettavo molto da questo brano quando è uscito... è la riebolazione di una demo di Lennon ancora piuttosto embrionale e si sente... non è un brano fatto e finito nel vero senso della parola, ciò nonostante è una delle cose migliori sentite negli ultimi anni... il che è tutto dire. :)

L'arrangiamento d'altra parte è molto bello, Paul fa un gran lavoro, ma è un po' ne carne ne pesce.
Ne un pezzo beatlesiano al 100%, ne un pezzo moderno... ma insomma, per l'esperimento che è, funziona piuttosto bene.

Credo che se avessero lasciato più carta bianca a Paul avrebbe potuto fare di meglio... il suo ultimo album, ormai di 2 anni fa, è molto fresco, indie ed attuale... e non tradisce nostalgie strane. Ma questo Now And Then doveva essere un brano di addio ed "ammiccare" a certe sonorità... poteva essere meglio... poteva essere peggio... per me è comunque manna dal cielo.
Non aggiunge quasi nulla alla discografia dei fab four, ma è comunque un bel regalo...
Rispondi
di NICKY [user #46392]
commento del 21/12/2023 ore 15:03:43
RINGO con la tuta del pugile di 7chili in 7 giorni vale il prezzo del biglietto !!!
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/12/2023 ore 16:52:29
Il Ringo degli anni 2mila è fantastico, sembra lo stereotipo armeno dei Griffin: vai al link
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 21/12/2023 ore 16:01:40
Io la dico così come m’è venuta, d’istinto, la prima volta che l’ho sentita. A me è piaciuta. Ci ho risentito i Beatles, e anzi mi sono anche un po’ commosso.
Rispondi
di geomiezzi [user #6766]
commento del 22/12/2023 ore 08:16:14
Condivido pienamente, solo un operazione commerciale. Pecunia non olet.
Rispondi
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di GabrieleU54 [user #43279]
commento del 22/12/2023 ore 09:31:15
Sono da sempre un fan dei Beatles , nel 1969 a l'età di 15 anni acquistai il mio primo LP, Abbey Road, non ho mai smesso di ascoltarlo o suonarlo. Now and then , tolta la curiosità non dice nulla e anche per me ormai è solo noia
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/12/2023 ore 10:52:39
A mio parere i Beatles non vanno per niente "contestualizzati", sono meravigliosi e basta. Semplicemente non tutte le loro canzoni sono Yesterday o Hey Jude, qualcuna è meno eclatante o addirittura ordinaria o anonima.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/12/2023 ore 13:42:37
Concordo.
E comunque, questa non la percepisco ordinaria, tanto meno anonima.
Rispondi
di diaul [user #33456]
commento del 23/12/2023 ore 21:32:15
Concordo al 100%
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 22/12/2023 ore 11:06:09
Mi permetto di accostare "now and then" all'album XIII dei Black Sabbath e ci trovo un abisso. Il secondo è un disco pienamente Black Sabbath, ma adeguato agli anni 2000: a partire dai suoni, continuando con i riff e la voce di Ozzy. Mentre in XIII risento i quattro ragazzi di Birmingham, diventati adulti, in "now and then" sento il Lennon più maturo (e melenso) di fine carriera con l'aggiunta di un ottimo arrangiamento alla Beatles. Detto che quest'ultimi mi piacciono molto, mentre il primo mi annoia un poco, la conclusione è che concordo con l'articolo.
Buona musica
Rispondi
di Teknomaster [user #49287]
commento del 22/12/2023 ore 11:14:12
Un brano dei Beatles contiene spessissimo materiale sufficiente per estrarre due se non addirittura tre canzoni moderne.
Le idee, i passaggi, le scelte armoniche adottate, unite all'estro creativo, forniscono sempre spunti che (mediamente) sorpassano la produzione attuale.
Il brano "Now and then" ha i suoi anni e pertanto va gustato in quest'ottica, mentre sarebbe un errore considerarlo alla stregua delle produzioni moderne
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/12/2023 ore 12:39:38
Mah, mi permetto di dissentire: ci sono brani moderni o comunque post beatles che non hanno nulla da invidiare a quelli dei fab four per architettura e costruzione.
Non capisco neppure la chiusura: se un brano è bello è bello; arie e romanze di 200 ed oltre anni fa sono tutt'ora bellissime e godibili. Così come alcuni classici del rock n roll o del blues che pure si portano sul groppone decenni. Se spari Rock around the clock o I will survive come september, la gente si butta a ballare mica sta lì a dissertare o a immedesimarsi negli anni '60.
Ciao
Rispondi
di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 22/12/2023 ore 12:36:16
E' un brano che trasuda malinconia, bisogna essere dell'umore giusto per ascoltarlo, non è "facile". Se poi si pensa a tutto il contorno per produrlo, diventa ancora più melanconico.
A qualcuno piace, ad altri no, per qualcuno è un'operazione puramente commerciale, per altri è la volontà di due vecchietti di chiudere un cerchio e dire ancora una volta ad un amico che non c'é più da 43 anni che gli si perdona tutto e che manca, e lo stesso vale per George.
Ognuno ci sente un po' quello che gli pare, ed è per questo che è un grande, seppur semplice, pezzo. L'opera d'arte è quella cosa che fa discutere per anni (la Gioconda sorride? Non sorride? E' Leonardo? E' veramente esistita?) e non ha una sola interpretazione, perché è in grado di smuovere in ognuno di noi delle emozioni diverse.
Molti brani dei Beatles hanno questa capacità, per questo motivo sono sopravvissuti alla marea di materiale prodotto dagli anni '60 ad oggi, e probabilmente per questo continueranno ad essere ascoltati. Nella loro semplicità riescono a parlare a diverse generazioni, trattando tematiche universali e sempre attuali. Dovremmo chiederci se "now and then" sia il giusto epilogo probabilmente tra una ventina d'anni.
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 22/12/2023 ore 16:28:46
👏😊👍
Rispondi
di diumafe [user #17831]
commento del 22/12/2023 ore 22:52:21
Adoro e conosco perfettamente i Bitols.
I 4 ragazzi di Livorno.
Ho ascoltato più e più volte la loro scintigrafia.
Ho respirato i loro successi più successosi come Don Letmidaun (che parla di un prete con trisomia), Jella Su Maria (storia di una sfortunata madre), FHelps (parla di maglie da nuoto)... E tante altre.
Adoro la nuova nata: Nao & The, ottima da bere. Trasmette calorie e nostre algie al contrattempo. Un ottimo uso dell'intelligenzia artificiere.
Grazie quattroragazzi di fegato-piscina (liver-pool) !
Rispondi
di LyndonB [user #64935]
commento del 23/12/2023 ore 17:09:28
Tanta tanta nostalgia anche nelle parole oltre che nella musica. Sembra un testamento d' amore nei confronti dell' amico che non c' è più. Penso che a Lennon non sarebbe piaciuta l' idea ma che in fondo avrebbe apprezzato.
Rispondi
di Cerash [user #64971]
commento del 29/12/2023 ore 11:08:33
D'accordissimo con l'articolo. Certo, canzone carina, ascoltabile. Ma oggettivamente, fa più effetto ascoltare la voce di Lennon su un inedito a distanza di decenni, piuttosto che la canzone in sé.
Incomparabile verso altre canzoni che i Beatles hanno fatto.
Un po' come face It alone dei Queen. Canzone scartata dagli album, trova collocazione solo per fare riascoltare la voce di Mercury. Ma, oggettivamente, tolto quello... nulla di paragonabile a canzoni dei Queen che hanno fatto storia.
Carine, certo. Ma nate per sfruttare il pathos dellle leggende ancora vive e, tolto quello... Poco più.
Purtroppo, a leggere i commenti, tra genuflessioni, consigli di prendere vacanze e pronamenti vari, capisco che questo genere di iniziative commerciali premia, sfruttando la nostalgia e la sudditanza del pubblico.
That's my unpopular opinioni.

Se è stata nel
Rispondi
di geps [user #37612]
commento del 02/01/2024 ore 11:52:49
Il vero mistero è come ci si possa aspettare che due ottantenni non indulgano nella nostalgia.
Rispondi
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