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Il mio primo concerto
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di RobertRoger [user #10461] - pubblicato il 14 dicembre 2007 ore 17:52
Mi è capitato in questi anni di assistere a parecchi concerti. Alcuni indimenticabili, altri a malapena mi ricordo di esserci stato. Stà cosa della reunion dei Led Zep mi ha fatto ricordare il mio primo primissimo concerto. Questa comunque non è una recensione vera e peropria, ma un'esperienza di vita.Prologo.18 anni. Cresciuto a pane e Queen e poco altro. Una sera finita cena, giro per sbaglio su MTV e mi vedo 4 tizi su un palco che stavano facendo un bordello improponibile di fronte a una folla di 100mila persone in delirio. 4 tizi dai modi ambigui, costumi al limite dell'assurdo e le facce pittate di bianco e nero. Ma sti tizi li ho già visti da qualche parte, pensai. Acchiappo un numero di Dylan dog dove si parlava di loro. Leggo: Gene Simmons, Ace Frehley, Peter Criss e Paul Stanley. I Kiss.
Il concerto era quello della Reunion. Rimasi veramente allibito. Oggi neanche più riesco a sentirli talmente i miei gusti son cambiati, ma all'epoca rimasi folgorato. Ace Frehley in particolare, il chitarrista solista, teneva in mano questa Les Paul con quel suo modo di fare scazzato ma autoritario, e come la faceva urlare...
L'impatto di quei 4 tizi pittati su di me 18enne fu devastante. Divenni Kissmaniaco nell'arco di 2 ore. Tutti gli album scaricat... ehm, volevo dire comprati, tutti i pezzi a memoria. Chitarra? Epiphone Les Paul Standard, come il mio Ace (il quale ovviamente aveva una Gibson, ma chi la capiva la
differenza? L'importante era fare il picio davanti allo specchio in camera...) Il fattoSenonchè tempo qualche mese, quando già avevo imparato tutti i pezzi e la storia del gruppo, vengo a scoprire che i miei 4 dei del Rock scendono in Italia, a Milano, per il tuor del loro
nuovo album (Psycho circus). Mezz'ora dopo avevo i biglietti in mano. Uno per me e 2 per i miei amici. Arriva il giorno, tensione alle stelle.Il viaggioViaggio in macchina ascoltando... indovinate cosa? Guida il mio amico. Al casello dormiamo tutti, paga lui che poi ci aggiustiamo al ritorno (la vita mi punirà per questo anni più tardi... vedi diari precedenti).Arrivo al Milano al Filaforum di Assago. 10mila spettatori paganti, Tempo stupendo. Panino salsiccia peperoni crauti maionese e ketchup e birrozzo gelato. (a casa, qualche ora più tardi, mezzo etto di effervescente brioschi, per endovena).Ingresso. Ci danno un paio di occhialini 3D tipo Drive in americani anni '50. Forte!, pensai, chissà cchecccosssa ci aspetta la dentro!!!!!!
Gruppo di spalla assolutamente finito nel dimenticatoio, non riuscivo a pensare a niente, figuriamoci ascoltare un gruppo. Ci posizioniamo furtivamente a una decina di metri dal palco. Avevo già perso di vista tutti. Ero attratto magneticamente verso il palco.
Ero bianco, sudato, teso, crampi allo stomaco, non parlavo, non bevevo, fumavo tanto, ma così tanto che oggi in Turchia dicono "Fumi come un Roberto al concerto dei Kiss".
Finisce il gruppo di spalla, lanci di rotoli di carta da culo sul palco. Passa qualche minuto. Troppi. Poi si spengono le luci. Una voce al microfono dice che lo spettacolo non è adatto
ai deboli di cuore. UMMMADONNNAAAAAA!!!!!!Il concertoSi parte. All right Milano yuo wanted the best you got the best. the hottest band in the world.... KISS. Giù il telo. Attaccano con Psycho circus. Nei primi secondi non capisco un cazzo, tra folla che urla, luci, petardi, fumo (non il mio, quello dell'impianto).. Poi connetto e focalizzo, gli occhi cadono subito sul demone, al basso, Gene Simmons. E subito vedo che qualcosa non va. Ha un'aria strana. Difficile notare un
espressione sotto 3 chili di cerone puro, ma era lì, la vedevo. Sembrava incazzato, iroso. Boh. Chissene...
Inquadro Ace, grande Ace. In bilico su quelle zeppe che neanche i cugini di campagna, scazzato, potente, in braccio ha la Les Paul che la Gibson gli ha dedicato. Ah...
Peter Criss era dietro i tamburi, non lo vedevo per nulla (già lui è basso...). Poteva anche esserci mio cugino alla batteria non me ne sarei accorto comunque.
Paul Stanley, l'uomo stella, sbrilluccicoso nella sua giacchetta di pailettes. Androgino, sexy, voce da strillatore, imbraccia una Washburn anche qui modello apposta per lui. Zeppa anche qui da 30 cm, fusò attillati e aspetta aspetta... ma che caspita ha al ginocchio? UN TUTORE? Ma perchè ha un
tutore? Ha male al ginocchio forse? Ma come cribbio?!? Pensavo fossero immortali!!!!! Avevano detto di essere dei supereroi... boh...
Il concerto va avanti, al secondo pezzo già avevo perso la voce perchè cantavo più forte di loro. Simmons continua a sembrare che stia lì per sbaglio. Col senno di poi, forse 10mila spettatore non erano abbastanza per le sue tasche... Ma comunque non manca di sfoggiare la sua chilometrica lingua con cui dal palco riesce a slinguare le tipe in prima fila.
Paul Stanley fa monologhi tra un pezzo e l'altro, in inglese chiaramente, dopo un po' si accorge che un buon 99% del pubblico non lo capisce (infatti gli rispondevamo solo io e un altro paio di persone).Scena madreArriva "Shock me", il pezzo in cui Ace canta, suona, fa l'assolo, balla, racconta le barzellette e alla fine lancia il razzetto che nasconde dietro la paletta della chitarra. Ora o mai più. C'è un momento in cui il testo fa "I'm feeling low, so get me high" (mi sento giù, allora tirami su). Mi arrampico sul tipo davanti a me. Sull' "I'm feeling low", mi sbraccio e col pollice all'ingiù gli faccio il gesto. Ace mi vede, si, mi vede, proprio me, e sul "so get me high" mi risponde, mi fa il pollice alzato!
Quello è stato il momento clou del concerto e della mia adolescenza in generale. Il resto è stato tutto in discesa, tanto niente poteva eguagliare quel momento... Ah no aspetta,
è il momento degli occhiali 3D!!!! Li metto. Praticamente dallo schermo dietro al palco trasmettevano immagini, appunto, in effetto 3D, per farti sentire più vicino ai tuoi idoli!!! Li metto, li tengo 2 secondi, poi li rimetto in tasca. Bella cazzata.EpilogoFuochi d'artificio, cascata di coriandoli, il concerto si chiude con l'immancabile Rock&Roll all night.
Finito il concerto che avevo atteso per mesi. Durante il tragitto di ritorno traggo le mie conclusioni.- I miei idoli non sono gli esseri perfetti e immortali che credevo. Uno era incazzato, l'altro era nano, uno era zoppo, uno era simpatico. Hanno tutti i sintomi dell'essere umani.- Ace mi ha fatto segno. Mi ha visto. Ma sono comunque un po deluso. Forse, nella mia mente di bambino quasi cresciuto, vedendo per la prima volta i miei idoli, mi aspettavo, che ne so, che puntassero il riflettore su di me e mi chiamassero sul palco a suonare con loro. Poi avremmo lasciato il forum di Assago librandoci come angeli del Rock sopra il pubblico.
E invece no. Loro erano i miei dei. Io per loro ero un puntino urlante in mezzo ad altri 10 mila puntini urlanti. Niente di più.- Ho fatto tanto caso a loro, al loro muoversi, alle loro espressioni, al cercare di farmi vedere... che non ho minimamente fatto caso a come hanno suonato. Non ricordo nemmeno che pezzi hanno fatto, tant'è che infatti mi ricordo solo con cosa hanno aperto e con cosa hanno chiuso. E la scena del pollice. Il resto è nebbia.- GLi occhiali 3D erano una vera minchiata.Cosa mi rimane di questo concerto? Che è stato il primo. Gli altri venuti col tempo non sono più stati la stessa cosa, perchè ormai già ero sverginato dalle conclusioni precedentemente enunciate.M'è rimasto qualche coriandolo finito in tasca, e comunque il piacere di una serata unica in cui ho fatto una grande esperienza.
Quella di aver capito che i supereroi non esistono tranne che nei fumetti e che siamo tutti, dal primo all'ultimo, fatti di carne e ossa, in quantità variabili.Adesso scusate, devo spostare la Batmobile che sono in terza fila...
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Mi è capitato in questi anni di assistere a parecchi concerti. Alcuni indimenticabili, altri a malapena mi ricordo di esserci stato. Stà cosa della reunion dei Led Zep mi ha fatto ricordare il mio primo primissimo concerto. Questa comunque non è una recensione vera e peropria, ma un'esperienza di vita. Prologo. 18 anni. Cresciuto a pane e Queen e poco altro. Una sera finita cena, giro per sbaglio su MTV e mi vedo 4 tizi su un palco che stavano facendo un bordello improponibile di fronte a una folla di 100mila persone in delirio. 4 tizi dai modi ambigui, costumi al limite dell'assurdo e le facce pittate di bianco e nero. Ma sti tizi li ho già visti da qualche parte, pensai. Acchiappo un numero di Dylan dog dove si parlava di loro. Leggo: Gene Simmons, Ace Frehley, Peter Criss e Paul Stanley. I Kiss.
Il concerto era quello della Reunion. Rimasi veramente allibito. Oggi neanche più riesco a sentirli talmente i miei gusti son cambiati, ma all'epoca rimasi folgorato. Ace Frehley in particolare, il chitarrista solista, teneva in mano questa Les Paul con quel suo modo di fare scazzato ma autoritario, e come la faceva urlare...
L'impatto di quei 4 tizi pittati su di me 18enne fu devastante. Divenni Kissmaniaco nell'arco di 2 ore. Tutti gli album scaricat... ehm, volevo dire comprati, tutti i pezzi a memoria. Chitarra? Epiphone Les Paul Standard, come il mio Ace (il quale ovviamente aveva una Gibson, ma chi la capiva la
differenza? L'importante era fare il picio davanti allo specchio in camera...) Il fatto Senonchè tempo qualche mese, quando già avevo imparato tutti i pezzi e la storia del gruppo, vengo a scoprire che i miei 4 dei del Rock scendono in Italia, a Milano, per il tuor del loro
nuovo album (Psycho circus). Mezz'ora dopo avevo i biglietti in mano. Uno per me e 2 per i miei amici. Arriva il giorno, tensione alle stelle. Il viaggio Viaggio in macchina ascoltando... indovinate cosa? Guida il mio amico. Al casello dormiamo tutti, paga lui che poi ci aggiustiamo al ritorno (la vita mi punirà per questo anni più tardi... vedi diari precedenti). Arrivo al Milano al Filaforum di Assago. 10mila spettatori paganti, Tempo stupendo. Panino salsiccia peperoni crauti maionese e ketchup e birrozzo gelato. (a casa, qualche ora più tardi, mezzo etto di effervescente brioschi, per endovena). Ingresso. Ci danno un paio di occhialini 3D tipo Drive in americani anni '50. Forte!, pensai, chissà cchecccosssa ci aspetta la dentro!!!!!!
Gruppo di spalla assolutamente finito nel dimenticatoio, non riuscivo a pensare a niente, figuriamoci ascoltare un gruppo. Ci posizioniamo furtivamente a una decina di metri dal palco. Avevo già perso di vista tutti. Ero attratto magneticamente verso il palco.
Ero bianco, sudato, teso, crampi allo stomaco, non parlavo, non bevevo, fumavo tanto, ma così tanto che oggi in Turchia dicono "Fumi come un Roberto al concerto dei Kiss".
Finisce il gruppo di spalla, lanci di rotoli di carta da culo sul palco. Passa qualche minuto. Troppi. Poi si spengono le luci. Una voce al microfono dice che lo spettacolo non è adatto
ai deboli di cuore. UMMMADONNNAAAAAA!!!!!! Il concerto Si parte. All right Milano yuo wanted the best you got the best. the hottest band in the world.... KISS. Giù il telo. Attaccano con Psycho circus. Nei primi secondi non capisco un cazzo, tra folla che urla, luci, petardi, fumo (non il mio, quello dell'impianto).. Poi connetto e focalizzo, gli occhi cadono subito sul demone, al basso, Gene Simmons. E subito vedo che qualcosa non va. Ha un'aria strana. Difficile notare un
espressione sotto 3 chili di cerone puro, ma era lì, la vedevo. Sembrava incazzato, iroso. Boh. Chissene...
Inquadro Ace, grande Ace. In bilico su quelle zeppe che neanche i cugini di campagna, scazzato, potente, in braccio ha la Les Paul che la Gibson gli ha dedicato. Ah...
Peter Criss era dietro i tamburi, non lo vedevo per nulla (già lui è basso...). Poteva anche esserci mio cugino alla batteria non me ne sarei accorto comunque.
Paul Stanley, l'uomo stella, sbrilluccicoso nella sua giacchetta di pailettes. Androgino, sexy, voce da strillatore, imbraccia una Washburn anche qui modello apposta per lui. Zeppa anche qui da 30 cm, fusò attillati e aspetta aspetta... ma che caspita ha al ginocchio? UN TUTORE? Ma perchè ha un
tutore? Ha male al ginocchio forse? Ma come cribbio?!? Pensavo fossero immortali!!!!! Avevano detto di essere dei supereroi... boh...
Il concerto va avanti, al secondo pezzo già avevo perso la voce perchè cantavo più forte di loro. Simmons continua a sembrare che stia lì per sbaglio. Col senno di poi, forse 10mila spettatore non erano abbastanza per le sue tasche... Ma comunque non manca di sfoggiare la sua chilometrica lingua con cui dal palco riesce a slinguare le tipe in prima fila.
Paul Stanley fa monologhi tra un pezzo e l'altro, in inglese chiaramente, dopo un po' si accorge che un buon 99% del pubblico non lo capisce (infatti gli rispondevamo solo io e un altro paio di persone). Scena madre Arriva "Shock me", il pezzo in cui Ace canta, suona, fa l'assolo, balla, racconta le barzellette e alla fine lancia il razzetto che nasconde dietro la paletta della chitarra. Ora o mai più. C'è un momento in cui il testo fa "I'm feeling low, so get me high" (mi sento giù, allora tirami su). Mi arrampico sul tipo davanti a me. Sull' "I'm feeling low", mi sbraccio e col pollice all'ingiù gli faccio il gesto. Ace mi vede, si, mi vede, proprio me, e sul "so get me high" mi risponde, mi fa il pollice alzato!
Quello è stato il momento clou del concerto e della mia adolescenza in generale. Il resto è stato tutto in discesa, tanto niente poteva eguagliare quel momento... Ah no aspetta,
è il momento degli occhiali 3D!!!! Li metto. Praticamente dallo schermo dietro al palco trasmettevano immagini, appunto, in effetto 3D, per farti sentire più vicino ai tuoi idoli!!! Li metto, li tengo 2 secondi, poi li rimetto in tasca. Bella cazzata. Epilogo Fuochi d'artificio, cascata di coriandoli, il concerto si chiude con l'immancabile Rock&Roll all night.
Finito il concerto che avevo atteso per mesi. Durante il tragitto di ritorno traggo le mie conclusioni. - I miei idoli non sono gli esseri perfetti e immortali che credevo. Uno era incazzato, l'altro era nano, uno era zoppo, uno era simpatico. Hanno tutti i sintomi dell'essere umani. - Ace mi ha fatto segno. Mi ha visto. Ma sono comunque un po deluso. Forse, nella mia mente di bambino quasi cresciuto, vedendo per la prima volta i miei idoli, mi aspettavo, che ne so, che puntassero il riflettore su di me e mi chiamassero sul palco a suonare con loro. Poi avremmo lasciato il forum di Assago librandoci come angeli del Rock sopra il pubblico.
E invece no. Loro erano i miei dei. Io per loro ero un puntino urlante in mezzo ad altri 10 mila puntini urlanti. Niente di più. - Ho fatto tanto caso a loro, al loro muoversi, alle loro espressioni, al cercare di farmi vedere... che non ho minimamente fatto caso a come hanno suonato. Non ricordo nemmeno che pezzi hanno fatto, tant'è che infatti mi ricordo solo con cosa hanno aperto e con cosa hanno chiuso. E la scena del pollice. Il resto è nebbia. - GLi occhiali 3D erano una vera minchiata. Cosa mi rimane di questo concerto? Che è stato il primo. Gli altri venuti col tempo non sono più stati la stessa cosa, perchè ormai già ero sverginato dalle conclusioni precedentemente enunciate. M'è rimasto qualche coriandolo finito in tasca, e comunque il piacere di una serata unica in cui ho fatto una grande esperienza.
Quella di aver capito che i supereroi non esistono tranne che nei fumetti e che siamo tutti, dal primo all'ultimo, fatti di carne e ossa, in quantità variabili. Adesso scusate, devo spostare la Batmobile che sono in terza fila... |
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