Con questa espressione liberamente tradotta dall'informatichese, decido di iniziare con il mio diario.
Vi chiederete come mai un utente che ha scritto 0 articoli e appena 27 commenti senta anche la necessità di scrivere un diario.
Presto detto, ho tanti argomenti, tante curiosità, tanti spunti, sui quali vorrei spesso confrontarmi, o condividere, o semplicemente esternare (per gioia o rabbia) che riguardano il mio microcosmo musicale. Da anni ormai continuo a scrivere sui miei blog di tutte le mie novità musicali, di effetti, pickup, chitarre e quant'altro, e i già pochi lettori pigri scappano via a gambe levate verso qualcosa di, per loro, più comprensibile.
Dunque perché non prendere quel bailame di tecnicaglia musicale ed elettronica e metterla sul mio diario di accordo? Magari, per assurdo, qualcuno potrebbe anche trovarci qualcosa di interessante. E siccome penso che delle mie peripezie gli articoli in home page possano farne a meno, ecco che mi apro il diario!
Bando alle ciance e andiamo veloci con i contenuti. Ispirandomi agli articoli di gwynnett voglio condividere con voi una mia piccola "impresa".
Parto subito, è la mia ultima creazione. Una testata valvolare interamente costruita, nel senso che ho fatto pure il cabinet in legno!
Copiando l'idea del FireFly di Doug Hammond, ho realizzato questa piccola "Fractional Watt all Tube Head", con due 12ax7 nel preamp e un doppio triodo 12au7 come finale.
L'amplificatore ha una funzione Boost che aziona un cascode (composto dai due stadi della prima 12ax7) per ottenere un gain elevatissimo a monte del primo stadio. I controlli sono due. Uno per regolare la quantità di Boost, e un controllo Gain dello stadio di preamp (con la seconda 12ax7). L'amplificatore non ha master volume, e non ha controllo di tono. Nel finale la 12au7 sfrutta i suoi due stadi di triodo in configurazione push pull, senza invertitore di fase, per "scatenare" una potenza sufficiente a muovere il cono collegato. E' abbastanza inefficiente come design, considerato che mezza valvola finale fa poco o nulla, ma come pro c'è il risparmio di un triodo e una minore sofferenza dal rumore.
L'amplificatore ha inoltre un attenuatore di potenza integrato (praticamente inutile) che verrà presto sostituito da un line out, molto più saggio. Infatti la bassa potenza in gioco mi permette di usarlo sia per suonarci direttamente (ma non a manetta, perché vivo in appartamento) sia per pilotare un altro finale o addirittura un altro amplificatore, grazie all'accrocchio per l'uscita di linea. L'ho "avvolto" dentro quattro pezzi di compensato di una vecchia mensola del bagno (Brian May docet) e coperto con un tolex economico, che tolex non è, e che quindi chiamerò stoffa pelosetta adesiva. Il risultato è comunque notevole, considerata la mia scarsa manualità.
Presentato, passiamo alla discussione sonora. Il mio sogno di farlo suonare bene a volumi contenuti è svanito presto. L'ampli suona bene solo se tirato.
Col boost disattivato, il range di sonorità raggiungibili spazia dal clean (per poco) sino ad un consistente crunch. A metà corsa è già a livello blues andante, a tre quarti territorio AC/DC, a fine corsa c'è sufficiente spinta per fare Led Zeppelin et similia. Ovviamente col volume della chitarra si ripulisce in fretta il suono, ma non troppo, poiché il design in sé non permette molto headroom. Inoltre la 12au7 nel finale ha dei problemi di microfonicità e qualche oscillazione, perché viene "maltrattata" (300v di anodica, push pull in una classe più A che A/B). Questo si nota molto quando andiamo a pestare un po' meno sulle corde ad alti livelli di gain. E' importante scegliere una buona 12au7, poco microfonica. Il suono è tendenzialmente cupo. C'è da dire che modificare il suono di questo amplificatore è molto semplice, dato il design minimalista, e dare un po' più di apertura al tono per molti sarebbe necessario. La realtà è che però anche a livelli alti di gain non impasta, e il piccolo ampli tende naturalmente a schiarirsi. Il carattere è abbastanza aggressivo comunque, la sensibilità al tocco e al volume è a parer mio buona.
Attivando il canale boost l'incremento di volume è enorme, perché questo agisce a monte del pre (tra l'input e il primo stadio). E' una configurazione a cascode, che garantisce livelli di amplificazione pazzeschi, a scapito della reiezione al rumore. Ma per il nostro caso il risultato è più che accettabile. Attivandolo già solo ad un quarto si ottiene un ingrossamento del suono e un suo contestuale schiarimento rispetto all'eccessiva cupezza del solo pre. Si ottiene un sustain che può fare invidia a Santana (sustain non tono), pagando però lo scotto della perdita di sensibilità. Sia chiaro, non diventa un ampli digitale, ma sicuramente il boost comprime e comprime. Il cascode genera anche delle forti armoniche successive, contribuendo in questo modo ad ingrossare il suono. A metà corsa del boost e con il pre già in saturazione, si possono agevolmente suonare pezzi dei Black Sabbath, dei Mountain.
Tirando troppo gain e boost inizia l'impastamento. Le oscillazioni diventano fastidiose, e sebbene non fischi o squittisca, le note hanno un decay pesantemente disturbato. Questo a causa in parte del design sicuramente semplificato e della qualità costruttiva. Certamente non si ha una polarizzazione perfetta e a certi volumi si va in cutoff. Non ha grossi ronzii, se è quello che stavate pensando. Senza il canale boost c'è giusto un fruscio con il gain al massimo, con il boost il fruscio aumenta e si sente un po' del rumore dell'alimentazione.
I pedali: li digerisce benino diciamo. E' cupo, quindi tende ad impastare un po' se gli arrivano troppi bassi. Ad esempio con un Big Muff non è il meglio. E alcuni overdrive tendono a renderlo un po' gracchiante.
In definitiva mi son divertito come un pazzo a costruirlo, durante una torrida settimana di ferragosto, suonicchia abbastanza bene per quello che vale, e soprattutto è veramente piccolo! Tra una cosa e l'altra ci ho speso 200 euro, incluso il cabinet, e un mesetto di lavoro molto saltuario (forse in totale un 50 ore). Per 100 circa mi potevo comprare il Killer Ant della BlackHeart (Crate) anche noto BH1H, una versione "stripped down" del Firefly che ho costruito io, senza boost e con un finale semplificato. Ma senza soddisfazione.
E capisco anche perché gli ampli boutique, che suonano bene (non come il mio) costano quello che costano.
Enjoy the fotosss! www.kernelpanik.it/gervasoni/fct
E il link alla risorsa "ufficiale" sul piccolo ampli: www.ax84.com/index.php/oldprojects.html