di Jack_jazz [user #19653] - pubblicato il 09 dicembre 2009 ore 21:03
Salve a tutti,vi premetto che le cose che sono scritte in questa pagina non hanno la presunzione di apparire vere o di essere oggettive. Esse non sono nient’altro che il frutto di alcune osservazioni che ho raccolto con lo scopo di divulgarle nella maniera più precisa possibile,e mi scuso in anticipo se fallirò in questo intento. Dunque,la questione che vorrei affrontare consiste nel meccanismo commerciale usato per plasmare la mente dei consumatori (cioè noi tutti),per arricchire le grandi etichette e le multinazionali di ogni tipo. Quando si pubblicizza un prodotto non si rende noto l’oggetto in sé ma l’idea di quell’oggetto. Questo è il pensiero che circola nella branca universitaria di “scienze della comunicazione”,quindi una fonte oltremodo attendibile. L’idea di un oggetto è molto più della proprietà materiale che esso possiede,infondere un’idea significa modificare la linea di pensiero di una persona che allora non viene più considerata tale ma viene invece presa come un qualcosa che serve ad arricchirti quindi maggiore è il suo consumo e più facile sarà la garanzia che la storia di un marchio vada avanti. Quindicoloro che sono addetti al corretto funzionamento del sistema del consumo (persone come noi) non si interessano minimamente delle ripercussioni cerebrali che avvengono durante il processo della loro vendita,anzi essi giocano proprio sul cervello delle persone che è sorprendentemente malleabile. La verità che fa male ad ognuno di noi è che perdiamo la dignità e la ragione di fronte a qualcosa che riteniamo opportuno necessario comprare,possedere. Ma il punto è un altro e cioè come l’idea di un prodotto arrivi a farci pensare che esso sia buono,indispensabile,necessario per andare avanti e condurre una vita migliore o se si vuole più sicura. Ecco,adesso subentra la musica che è fondamentale perché per esempio in ogni centro commerciale che si rispetti c’è la musica come si entra all’interno di esso e influisce enormemente sulle nostre scelte durante lo “shopping”. La musica inoltre è in ogni spot pubblicitario televisivo e radiofonico e Dio solo sa quanti messaggi occulti nasconde. Bene,la musica che passa a MTV(e non solo) è quasi la stessa che è contenuta all’interno degli spot pubblicitari,ci avete fatto caso?C’è un perché. Quella musica serve non solo a prostituire se stessa (perché deve essere pur venduta anche lei,)ma anche a vendere la famosa idea del prodotto pubblicizzato. Chi detiene il potere può fare uso della musica “commerciale” sia per vendere essa stessa e sia per sfruttarla per gli spot sopracitati creando così un mondo idilliaco,al quale gran parte degli italiani credono. Il problema che poi nasce da tutto questo è semplice e cioè che ogni consumatore che è portato a pensare che il prodotto sia buono e indispensabile, pensa anche che la musica(commerciale e che è negli spot) sia bella e unica. Questo è quanto ci possa essere di più sbagliato ma è comprensibile visto che chi la vende agisce sull’istinto umano e lo usa come meglio crede a nostro discapito. Forse anche nella mente di chi è abituato a comprare per sua natura non c’è l’idea che il consumismo sia positivo ma questo è abituato a pensarlo per induzione e perché una parte malsana della sua mente glielo impone. Coloro che vendono i loro prodotti onestamente,gli artigiani della musica,non hanno lo stesso intento appunto disonesto e non hanno altresì la certezza di vendere. Coloro che ancora non si sono venduti e non hanno venduto il loro talento per egoismo o per arricchirsi,essi hanno tutta la mia stima. Grazie per l’attenzione e a presto.
Dedico le ultime righe ad Alessandro Zilli,maestro di chitarra e persona più unica che rara