REGIO DECRETO LEGGE 23 MARZO 1933, n. 202 (GU n. 076 del 31/03/1933)
MODIFICHE AL SISTEMA DI RISCOSSIONE DELLA TASSA RADIO FONICA SULLE VALVOLE TERMOIONICHE. (PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE N.76 DEL 31 MARZO 1933)
PD: S9331036
URN: urn:nir:stato:regio.decreto.legge:1933-03-23;202
Preambolo
VITTORIO EMANUELE III
PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
VISTO IL R. DECRETO-LEGGE 17 NOVEMBRE 1927, N. 2207, CONVERTITO NELLA LEGGE 17 MAGGIO 1928, N. 1350;
VISTO IL R. DECRETO-LEGGE 3 AGOSTO 1928, N. 2295;
VISTO IL R. DECRETO-LEGGE 3 MARZO 1932, N. 246;
VISTO L'ART. 3, N. 2, DELLA LEGGE 31 GENNAIO 1926, N. 100;
RICONOSCIUTA L'OPPORTUNITÀ E L'URGENZA DI MODIFICARE IL SISTEMA DI RISCOSSIONE E PAGAMENTO DELLA TASSA DI RADIOFONIA SULLE VALVOLE TERMOIONICHE;
SENTITO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI;
SULLA PROPOSTA DEL NOSTRO MINISTRO SEGRETARIO DI STATO PER LE FINANZE, DI CONCERTO CON QUELLO PER LE COMUNICAZIONI;ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO:
ARTICOLO UNICO.
LA TASSA SULLE VALVOLE TERMOIONICHE DI CUI ALL'ART. 8, LETTERA C), DEL R. DECRETO LEGGE 17 NOVEMBRE 1927, N. 2207, NOTIFICATO CON L'ART. 3 DEL R. DECRETO-LEGGE 3 MARZO 1932, N. 246, SARÀ RISCOSSA MEDIANTE VERSAMENTO ALL'UFFICIO DEL REGISTRO ALL'ATTO DELL'ESTRAZIONE DELLE VALVOLE STESSE DALLE FABBRICHE.
PER LE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELLA TASSA SI OSSERVERANNO LE NORME PRESCRITTE DAL TESTO UNICO 8 LUGLIO 1924 CONCERNENTE LE DISPOSIZIONI PER L'IMPOSTA DI FABBRICAZIONE SUGLI ORGANI DI ILLUMINAZIONE.
NULLA È INNOVATO QUANTO ALLA RISCOSSIONE DELLA TASSA SULLE VALVOLE TERMOIONICHE PROVENIENTI DALL'ESTERO.
IL PRESENTE DECRETO SARÀ PRESENTATO AL PARLAMENTO PER LA SUA CONVERSIONE IN LEGGE. IL MINISTRO PROPONENTE È AUTORIZZATO ALLA PRESENTAZIONE DEL RELATIVO DISEGNO DI LEGGE.
ORDINIAMO CHE IL PRESENTE DECRETO, MUNITO DEL SIGILLO DELLO STATO, SIA INSERTO NELLA RACCOLTA UFFICIALE DELLE LEGGI E DEI DECRETI DEL REGNO D'ITALIA, MANDANDO A CHIUNQUE SPETTI DI OSSERVARLO E DI FARLO OSSERVARE.
DATO A ROMA, ADDÌ 23 MARZO 1933
VITTORIO EMANUELE.
MUSSOLINI - JUNG - CIANO.
VISTO, IL GUARDASIGILLI: DE FRANCISCI.
REGISTRATO ALLA CORTE DEI CONTI, ADDÌ 29 MARZO 1933
ATTI DEL GOVERNO, REGISTRO 330, FOGLIO 123, - MANCINI.
L'importanza della radio in quel periodo era enorme e lo era ancora di più per il regime che provvedeva a diffondere solo quello che riteneva opportuno e per questo motivo, anche imperando l'autarchia, non fu mai vietata l'importazione dei tubi a vuoto come si legge chiaramente nel decreto.
Piu tardi la tassa fu circoscritta al numero di tubi presenti nell'apparecchio ed ecco il motivo per il quale in Italia si diffusero le valvole doppie, cioè due o più entità identiche o differenti nella stessa ampolla che secondo la legge venivano considerate come un solo pezzo generando quindi una forma di risparmio.
Certamente nell'epoca del decreto la guerra era ancora lontana ed anche l'Italia viveva lo splendore della Belle Epoque magari con tono minore rispetto alla Francia ma erano comunque frequenti le occasioni per ballare e divertirsi in genere con splendidi matineè che si tenevano nei giardini di una Roma sfolgorante anche se nei tipici colori tenui e decadenti di una dittatura.
Di solito nei matineè si suonava dal vivo con pittoresche orchestrine costituite da severi musicanti in palandrana scura anche in agosto ma in inverno si svolgevano al chiuso e con musica riprodotta da dischi quindi si imponeva un apparecchio elettronico per ballare e puntualmente giungevano i messi governativi per controllare il numero di valvole presenti e se fosse stata regolarmente assolta la relativa tassa.
Al termine della guerra poi l'America riuscì a trasmettere anche ad un'Italia lacera e claudicante la smania del ballo e della canzone che culminò con il primo festival di Sanremo nel 50 e da allora vi fu il BOOM delle fonovaligie, quasi tutte monofoniche e che montavano un triodo/pentodo per preamplificare e rivelare nell'altoparlante una musica o mielosa e melodica all'italiana o sfrenata e pimpante come quella del mitico Elvis che ha condizionato tutto il periodo successivo fino a noi.
Ricordo benissimo e con una certa nostalgia quelle splendide fonovaligie che erano molto simili ai primi amplificatori nel rivestimento esterno, il mitico Champ della Fender ne è la prova, che comparivano alla fine di una colazione fuori porta nel contesto di tavoli di legno e camerieri brillantinati invitando al ballo commensali gonfi di vino, con gli occhi piccoli ed il naso rosso, e donnine gentili, sempre sobrie, con scarpette basse e gonne trapuntate di stelle tanto lunghe da lasciare intravedere soltanto le caviglie sottili.
Era questo il mondo senza i computer e gli mp3, molta musica e molto desiderio di ballare ma, forse la cosa più importante, un periodo nel quale più che guardare si ascoltava e lo si faceva molto attentamente.
PS per l'amico Laceblues
per cena filetti di merluzzo alla teglia appena colorati con pomodorini virtuosi ed ingentiliti da una tenera salsina di olivette tritate, vino bianco e pane tostato