Verso la metà degli anni 60 cominciava in Italia la diffusione di una ellettronica molto più facile e fruibile fornita da una industria attenta che proponeva un prodotto di facile realizzazione, già ampiamente testato e di sicuro funzionamento anche qualora il montaggio fosse stato realizzato da un neofita.
Alimentatori, amplificatori, piccoli trasmettitori, tutto a basso costo e magnificamente presentato ma se una grande attenzione era rivolta all'alta fedeltà ed alla trasmissione via etere nulla o quasi veniva proposto per amplificare gli strumenti musicali anche se si era negli anni d'oro dei gruppi musicali quando ogni ragazzo faceva parte di una piccola band.
Il piccolo Gwynnett, allora giovane e bello, guardava con interesse quegli splendidi prodotti sognando un giorno di poterli distribuire ad acquirenti attenti e preparati ma sostituendo i semiconduttori con le più fascinose valvole per un risultato senz'altro migliore contro una tecnica di montaggio per nulla difficile in quanto tutto poteva risiedere su una piastra di circuito stampato che contenesse tutte le componenti oltre agli innesti per i trasformatori.
Oggi, vecchio e stanco, sono riuscito a realizzare la scatola di montaggio di un piccolo amplificatore da 5 watt in classe A che si avvale di ben cinque controlli - volume/treble/bass/mid/master - e di una uscita linea da esportare in un finale più potente o in un mixer sia per un'esibizione dal vivo sia per una registrazione con risultati senz'altro al di sopra delle aspettative.
Il progetto è quello della foto e potete vedere una piastrina 10x16 che contiene praticamente tutto, dai potenziometri alle valvole, dai condensatori agli ingressi, con i alto a sinistra gli innesti per i trasformatori piccoli e leggeri avvolti su specifica da un valente artigiano.
Il preamplificatore è simile a quello di una vecchia PLEXI con inseguitore catodico a bassa impedenza ed è realizzato con due 12ax7 mentre il finale è un single ended costituito da una sola el84 per circa cinque watt molto presenti e lievemente crunciati secondo la nota folosofia del suono britannico.
Questo inizio aprirebbe a diversi progetti come un clean sempre in single ended o un piccolo push-pull mantenendo inalterata la tecnica di costruzione cioè facendo sempre risiedere tutte le componenti su piastra per eliminare le filature e, principalmente, per gestire al meglio le masse che confluirebbero in una sola linea aperta e continua.
Ci sarebbe anche uno chassis preforato che accoglierebbe sia la piastra che i magnetici oltre ad uscite ed interruttori vari e recherebbe le varie diciture per un prodotto molto professionale e che nulla avrebbe da invidiare alle proposte industrali sia per qualità del suono sia per affidabilità nel tempo.