Il mio primo articolo nel mio diario di accordo non può che parlare della mia piccola storia, purtroppo simile a quella che hanno avuto molti altri credo.
Mi innamoro della chitarra già dalle scuole elementari,il resto della mia vita si dedica all'inseguimento della chitarra dei miei sogni...la Fender Stratocaster.
Nel 1999 (il 19 settembre) ancora diciassettenne arrivo a coronare il mio sogno, imbracciai per la prima volta la mia Stratocaster nera, il mio sogno tanto cullato per anni e anni mentre stavo davanti alla tv guardando concerti di Dire Straits e Pink Floyd.
Negli anni successivi condivido con lei tutto quanto, gioie, dolori, suoniamo nei posti più disparati, sempre io e lei, indivisibili...praticamente compagni di vita.
Il maggio di quest'anno risulta essere favoloso: dopo parecchia inattività con il gruppo si riprende a suonare dal vivo fino a vincere le selezioni regionali di MArteLive, con la possibilità di suonare a Roma, la mia prima volta in "continente". E' difficile per una band Sarda riuscire a passare il mare per farsi ascoltare nel resto dello stivale purtroppo. E' difficile in generale essere una band, pochi posti dove suonare, spesso ci sono solo contest o rassegne dove fonici svogliati mortificano il tuo suono.
Partiamo per Roma, il concerto è il 25 di Maggio, all'Alpheus...sbarchiamo e arriviamo a Roma carichi ed entusiasti.
Posteggiamo vicino alla maestosa San Paolo fuori le mura per visitarla, torniamo in venti minuti e scopriamo che il nostro furgoncino era stato scassinato...tutto quello che c'era dentro preso, rubato, rapito...
Io non so esattamente se si può capire la sensazione tremenda di vedere il portabagagli prima pieno di tutta la tua passione improvvisamente vuoto.
Venti minuti sono bastati a far volare via più di un decennio di sensazioni, sentimenti, gioie, dolori, sudore...musica!
Perdere la mia chitarra per me è stato più o meno come perdere un braccio, un polmone, o qualcosa del genere...non c'è giorno in cui non ripensi ai momenti belli e brutti passati sempre assieme a lei, il primo concerto, le cotte andate male, quella andata bene, le suonate la notte prima degli esami, la morte di mia nonna, la vittoria dei mondiali...spero di ritrovarla in qualche maniera...prima o poi.
Chiunque l'abbia presa sono convinto che non sappia assolutamente quello che ha fatto.