PREMESSA: comprimere la dinamica rimane sempre e comunque un'azione peggiorativa della qualità del suono perchè interveniamo elettronicamente sull'integrità del segnale in ingresso e non sul risultato finale le cui modificazioni apprezzeremo solo in determinate situazioni per limitare danni generici alla giusta percezione del suono dovuti alla non adeguatezza dei sistemi di riproduzione.
Ad ulteriore chiarificazione di questa "devastante" premessa diremo che comprimendo la dinamica possiamo rendere fruibile al cento un sistema di diffusione (apprecchio di potenza e speaker) che normalmente non riuscirebbe a riprodurre in maniera accettabile le frequenze desiderate a causa di picchi inattesi o attenuazioni innaturali che limiterebbero il buon ascolto di un brano fino a privarlo della giusta comprensibilità.
Per rendere ancora più accessibile il discorso possiamo ipotizzare l'immagine di un segnale che abbia un intervallo dinamico da 1 a 9 ponendo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 come step distanti "1" l'uno dall'altro. Un apparecchio di riproduzione potrebbe rivelare troppo debolmente il segmento di frequenze da 1 a 2 e troppo marcatamente quello da 8 a 9 causando nel primo caso una perdita di udibilità di alcuni passaggi e nel secondo un picco fastidioso che non farebbe percepire al meglio l'andamento dell'esecuzione.
Questo esempio può risultare carente o addirittura inadeguato e "non vero" per i più esperti ma penso che fornisca una buona propedeuticità al discorso seguente.
Per ciò che si è detto gli step 3 4 5 6 potrebbero essere rivelati integralmente dall'apparecchiatura in uso mentre quelli contrassegnati |- 1 2 -| e |- 8 9 -| dovrebbero essere esaltati i primi, attenuati i secondi per un ascolto ottimale quindi possiamo raffigurare il segnale corretto con una nuova immagine:
123 4 5 6 789.
Si nota subito che alcuni spazi sono stati compressi, che è stato ridotto l'intervallo e che più informazioni sono costrette ad "abitare" in uno spazio più ristretto ed è certamente un limite per l'integrità del segnale ragionando in termini puristici ma la resa finale sarà certamente migliore e qui si pone un'altra ambiguità: sarà migliore su alcuni apparecchi e non su altri che magari richiederanno un altro livello (ratio) di compressione o non lo richiederanno affatto. Cerchiamo di chiarire quest'ultimo passaggio: un piccolo ampli da basso magari con un solo cono e di diametro ridotto ha bisogno di un ottimo compressore che consenta un'accurata scelta del livello di azione per rendere giustizia alle frasi proposte; di contro un ottimo ampli magari con quattro coni e di qualità adeguata riesce da solo a riprodurre al meglio tutta la gamma di frequenze con un giusto equilibrio (senza evidenziare picchi ed attenuazioni) e l'uso di un compressore potrebbe servire solo a farlo lavorare di fino plasmando il suono in maniera ideale per una registrazione o una esecuzione dal vivo conferendogli un tocco personale.
La conclusione di questo discorso prettamente teorico è che possiamo definire un compressore della dinamica come un apparecchio limitatore che impoverisce letteralmente il segnale adeguandolo alla qualità ed alle caratteristiche dell'impianto di rivelazione tramite regolazioni preliminari quali la scelta del rapporto di compressione dettata dal buon gusto, dalla consuetudine o dall'uso di ottime apparecchiature di controllo come fonometri ed analizatori di spettro.
Elettronicamente parlando il compressore della dinamica non è altro che un amplificatore a guadagno variabile che esplica un controllo in tensione riducendo il guadagno quando il segnale, badate bene, in ingresso, aumenta e quindi non siete più voi a modulare tramite la pressione sulle corde o sui tasti di un piano o sulla forza impressa alle bacchette sul rullante o baciando l'ancia di un sax.
Quindi l'esecuzione può risultare piatta perchè perfettamente livellata dall'elettronica del compressore e sarebbe paragonabile ad una foto priva di profondità di campo dove l'immagine principale è schiacciata sullo sfondo confondendosi con elementi magari non desiderati ma che appaiono ben visibili.
Invece penso che questo artificio elettronico sia indispensabile in trasmissione (oggi non più perchè la comunicazione vocale via etere a grandi distanze è scomparsa) ed in fase di registrazione, quando si debba realizzare un prodotto come ad esempio un CD senza conoscere il mezzo di riproduzione che ogni singolo utente utilizzerà.
un saluto dal vecchio Gwynn