Mi piacerebbe chiarire un dubbio (forse solo una impressione) che ho riguardo a una certa tendenza del "chitarrismo" elettrico. Mi spiego.
Una volta (senza tornare al Paleozoico, diciamo... negli anni ‘70?) l’ingresso nel mondo della chitarra da parte dei dilettanti avveniva prevalentemente attraverso uno strumento acustico. Spesso era una chitarra classica a cui seguiva l’upgrade ad una folk con corde in metallo e infine, ma non sempre, ci si avvicinava alla agognata chitarra elettrica. Questo percorso a tappe consentiva ai chitarristi più tenaci di conoscere diversi aspetti dello strumento a sei corde. Classica e folk imponevano arpeggi e strumming, da cui derivava almeno una infarinatura sulla formazione degli accordi e la fondamentale abilità di accompagnare una melodia col giusto controllo ritmico. Un bagaglio tecnico fondamentale che poi veniva trasferito sulla chitarra elettrica.
Oggi quel percorso sembra il ricordo di un’epoca mistica, come il cammino di Santiago di Compostela. Schiere di giovani musicisti imbracciano subito la chitarra elettrica buttandosi a capofitto nel “solismo” e molti dichiarano di non aver mai preso in mano una chitarra acustica. Sarà che nella stagione adolescenziale si è particolarmente inclini a ripetute attività solistiche, ma sembra che tutte le altre possibilità offerte da questo strumento siano diventate secondarie. La chitarra è uno dei pochi strumenti pienamente polifonici, eppure la maggior parte dei chitarristi elettrici dilettanti sembra interpretarla come uno strumento a pura vocazione melodica.
Gran parte dei video pubblicati da chitarristi elettrici (non solo qui su Accordo, basta fare un giro su YouTube) gira intorno ad esecuzioni su basi registrate. Difficile trovare qualcuno che si avventuri da solo in brani completi di parti melodiche e armoniche. Quasi sempre sono escuzioni di assoli storici dei maestri del rock o improvvisazioni, come se esistesse unicamente la dimensione solistica.
Naturalmente nessuno vieta di utilizzare uno strumento musicale secondo le proprie inclinazioni - anzi! - ma mi pare che questo tipo di approccio specialistico sia piuttosto limitato. Dovendo scegliere tra i vari aspetti che compongono una espressione musicale, credo che sia più interessante saper maneggiare ritmo e armonia che non la sola melodia. Non per fini utilitaristici, ma perché i primi due aspetti racchiudono il terzo, mentre il terzo non esprime pienamente i primi due. Una concatenazione di accordi con una precisa scansione ritmica produce di fatto anche una linea melodica (che possiamo anche guidare padroneggiando un minimo i rivolti), ma una pura linea melodica si presta a parecchi fraintendimenti se non ha un minimo di connotati armonici. Ed ecco che tanti chitarristi elettrici si trovano a dipendere sempre da una base di accompagnamento, come se suonassero un basso elettrico o un saxofono. Lo trovo un po’ paradossale.
Di certo questa tendenza ha una giustificazione storica. La chitarra elettrica è nata per la necessità di sopravvivere all’interno di gruppi orchestrali sempre più numerosi, laddove la chitarra acustica stentava a farsi sentire nonostante avesse adottato le corde in metallo. La via elettrica le ha dato la possibilità di reggere qualsiasi contesto sonoro (bastava girare una manopolina miracolosa!). Risolto il problema del volume, il suo ampio registro e la possibilità di cambiare addirittura voce selezionando i diversi pickup ne hanno fatto uno degli strumenti più versatili, proiettandola immediatamente tra gli strumenti solisti. La combinata con i moderni ampli e le famigerate pedaliere hanno fatto il resto, trasformandola in una sorta di Zelig (il personaggio di Woody Allen, non la trasmissione televisiva!) capace di assumere innumerevoli personalità. Ovvio che uno strumento così versatile si candidi a ruoli da protagonista! Ma il dubbio mi rimane: possibile che tanti chitarristi elettrici cerchino quasi esclusivamente la dimensione solistica?
In un recente post di Kata, dedicato al suo brillante corso di studi alla Berklee, mi ha colpito questa frase: "ammazza quanto scassano i marrons su stà ritmica". Evidentemente il problema si pone...