FBT ST 2400-B e la mia prima complessa realizzazione
di TidalRace [user #16055] - pubblicato il 13 marzo 2011 ore 20:37
Ho posseduto questo amplificatore nel mio primo periodo di bassista per suonare nella nostra sala prove e mai spostato da li perché impossibile trasportarlo nei live. Questo fu comprato usato, da mio padre, verso la fine degli anni '70, quando avevo da poco iniziato le superiori. Era composto da una testata a transistor in cui era racchiuso solo il preamplificatore dal quale usciva il segnale che entrava nel finale di potenza da ben 160 watt con 6 transistor tipo 2N3442 posto alla base del cabinet. Tale cabinet era composto da tre coni da 15 pollici più il finale e quindi poco trasportabile. Il pre era composto da un doppio ingresso con Volume, Acuti e Bassi di tipo attivo, Bright e un selettore a tre posizioni chiamato Sound con cui era possibile filtrare alcune frequenze. Se non ricordo male vi era un secondo canale con suono più scuro e stessi controlli. Non soddisfatto però dei suoni che ottenevo, perchè erano poco modificabili dai controlli e troppo scuri per i miei gusti, mi decisi ad una progettazione ex-novo di tutta l'elettronica del preampli iniziando a guardare degli schemi standard di alcuni manuali. Fino ad allora avevo copiato un canale valvolare di un Twin Reverb, funzionante ma con dei rumori di fondo non risolti, un semplice mixer a quattro canali per registrarci su nastro e un minuscolo preampli inserito in una chitarra, più alcuni progetti in ambito hi-fi. Non sapendo l'effettiva variazione timbrica che mi occorreva ne dedussi che la cosa migliore era il poter variare talmente tanto la timbrica e quindi l'equalizzazione che sarebbe venuta fuori la timbrica voluta a realizzazione ultimata. Iniziai con un controllo di Gain per adattare il livello del segnale senza arrivare alla distorsione dei circuiti integrati utilizzati, seguiti dai classici controlli Bass, Middle e Treble passivi. A due selettori rotativi a cinque posizioni invece affidai il compito di tagliare o enfatizzare le frequenze basse a 40 hz e le alte a 4.000 hz con variazioni di -15/+15 dB con zero centrale e posizioni intermedie. A seguire un equalizzatore grafico a 6 bande che aveva lo schema errato sul manuale poi da me risolto. Ultimo un controllo Master volume. L'alimentazione duale del circuito di -15 / +15 Volt fu inviata ad un connettore jack stereo per collegare pedali esterni che fu anche usata per testare piccoli circuiti in realizzazione. La mia idea d'utilizzo fu la seguente: sgrossando con i due selettori attivi la profondità nei bassi e la brillantezza negli acuti sarei intervenuto poi con i tre controlli passivi per ottenere il suono desiderato, l'equalizzatore serviva invece per ottenere un secondo suono attivabile da un interruttore. La grafica dei controlli fu risolta disegnando a mano le scritte e i numeri dei pot su un cartoncino applicato dietro un foglio di plastica rigida trasparente con tanto di logo del mio cognome. Rimasi molto contento del risultato raggiunto soprattutto dopo che un amico ingegnere risolse un problema di hum semplicemente ruotando il trasformatore d'alimentazione. Unico neo rimasto fu un certo fruscio nel momento che alzavo molto gli acuti e mai risolto. Usai molto questo pre anche in situazione live e con una certa soddisfazione dato che avevo il mio suono dato dal mio progetto e dai bassi che mi costruì mio padre. Dopo una pausa dovuta al servizio militare dei vari componenti della band questa testata fu portata in un'altra sala prove da mio fratello e collegata ad una tastiera di un altro gruppo e mai più restituita. Credo che quella realizzazione sia stata la prima esperienza elettronica di una certa complessità che abbia fatto in vita mia e che mi spiace aver perso così banalmente. Un saluto.