Hendrix alla chitarra ,Levin al basso e poi…. No ,no , non è questo il genere di band a cui mi riferisco.
La band da sogno che ho in mente è più semplicemente un gruppo di persone con cui condividere la nostra passione musicale ,gente che maltratta corde e pelli , blatera parole più o meno di senso compiuto , condivide palchetti improvvisati sui divani di casa del tastierista ,passa ore nelle salette prove per poi trovarsi a chiaccherare davanti a una birra sul fatto di trovarsi una cantante , che và sempre bene , ma senza dirlo alle mogli…..
Vista così sembra una cosa semplice , niente aspirazioni alte ,nessun desiderio di scalare classifiche,poche speranze di guadagni, anzi , totale assenza di aspettative lavorative , chi si alza alle sei per andare in ufficio o in cantiere sa bene che dovrà continuare a farlo.Semmai , bisogna tener conto che qualche sacrificio bisognerà pur farlo , per tenere viva la sacra fiamma dell’arte.
Okkei , direte voi , e allora ? Allora qui iniziano una serie di problemi che , a conti fatti , nulla sembrano entrarci con la voglia di divertirsi ,di condividere ,con la sana voglia di passare del tempo a suonare , il fine ultimo che tutti sembra muovere.Sembra….
Ho suonato per anni con un gruppo di amici ,e le cose sono andate per il verso giusto , divertimento a vagoni ,poche spese ,qualche soddisfazione e la consapevolezza che anche se non eravamo fenomeni , insieme riuscivamo a superare le nostre lacune , trasmettendo a chi aveva la pazienza ( o la sventura ) di ascoltarci una sensazione di gioia allo stato puro ,adrenalinica rilassatezza e voglia di migliorare.Ma le rose ed i fiori sono durati poco…Che la vita sia prove ed esami da superare non l’ho scoperto di certo io ,ma si presuppone che la casa delle passione chiuda da dentro la porta a doppia mandata ,tanto per esser sicuri che stress e problemi di tutti i giorni restino fuori ad aspettare , come un cagnolino davanti l’entrata del supermarket che aspetta il suo padrone ,pronto a saltargli in braccio appena costui esce con le buste cariche di spesa.E’ normale che non si possa agire sul potenziometro delle difficoltà come facciamo sui nostri pedali , ma un qualcerto noise soppressor dovremmo averlo tutti , abbassare il buzz che ci attanaglia almeno quando stiamo facendo qualcosa che , in linea teorica , dovrebbe aiutarci a sopravvivere.Come la musica , che non è un hobby, non è uno sfizio , è una passione profonda , una parte viva e creativa di ognuno di noi , niente da barattare , solo condivisione.
Ma poi i meschini meccanismi che ci guidano da quando abbiamo conquistato la posizione eretta riescono a corrompere anche le cose migliori.
Primo , le mogli/fidanzate/conviventi , le signore che condividono con noi vita e appartamenti ,donandoci l’onore el’onere di diventare padri , sempre prodighe di consigli anche quando non richiesti.Per carità , lungi da me l’idea di trasformarle in vipere che guidano con il joystick le nostre scelte , ma a volte (ad alcune , eh ,presenti escluse ) fare un passo indietro in alcuni campi non solo è auspicabile , ma addirittura regola.Ne ho viste cose , che voi umani….fidanzate con voce querula e dall’intonazione incerta assurgersi a coriste ,e a volte anche qualcosa in più , solo perché il loro ragazzo suonava con noi.Conviventi che presidiavano la sala prove come fosse cosa loro , sedute in un angolo a leggere grand hotel apparentemente distratte ma pronte a perorare le cause (perse o meno ) in cui le loro metà si profondevano.Mogli , a volte con figli al seguito , ricordare che le prossime date nei vicini pub dovevano venire riviste perché Lui doveva andare da mammà in quei giorni.E infine , tutte (o quasi,naturalmente ) a lodare l’operato del proprio uomo e a scegliere scalette e tempi quando la loro esperienza si fermava ad un concerto di Umberto Balsamo sulla spiaggia di Tropea nel lontano 1978 (sarà giusto l’anno ? ).
Altro giro,altra corsa ; l’invidia .
Dopo mesi di panini con le cipolle , di creste sulla spesa e lavoretti umilianti ma benedetti ,arriva il giorno in cui ti compri finalmente il tuo strumento agognato da tempo , quello dietro la vetrina che hai appannato con il viso incollato ,quello di cui hai chiesto quanto costava al commesso cento volte , tanto che ormai era l’unico con il prezzo in maiuscolo e dedica personale.Ma ora ce l’hai , lo porti in sala , e gli altri , appena lo sfoderi (con rispetto parlando ) subito trovano mille pecche , il colore proprio non va ,”ma non senti che non si riesce ad accordare ? “, oppure “ a te le mani servivano nuove….” E ci vuole un’attimo per distruggere la gioia del momento , la carica che avevi dentro , tu , che l’avevi comprato perché la band ne guadagnerà….
E poi quel wha wha strilla troppo ,il tuo ampli copre le mie tastiere certo che quando canti sembri troppo Ian Gillan (!)…..evvabbè…..
E il fanciullino che è in noi ?
A ben guardare dovrebbe fare salti di gioia , sgambettare felice in un ambiente a lui consono ,libero dai doveri familiari e sociali , insomma stiamo qui a giocare con i nostri giocattoli preferiti…
E invece il fanciullino che fa ? pesta i piedi ,mette il broncio e “ se continua così me ne vado e mi porto via l’impianto voci , che è MIO !
E poi i gusti personali ,che proprio perché personali non possono essere di tutti ,la corsa sfrenata all’innalzamento della soglia di volume ,le proposte bocciate a prescindere ,il mercoledì no che ci sono le coppe in TV ,l’alluvione,le cavallette…..ma ,ragazzi , vi va di suonare ?
Fatta questa ,all’apparenza,semplice domanda , i secondi di silenzio si tagliano a fette , i cervellini stentano a mettere d’accordo i pochi neuroni storditi più dalle chiacchere vane che dai watt ,le risposte cadono esauste ai nostri piedi.-Certo- diranno i più , -ma mica è un lavoro- , “ah , guardate che io avrei anche cose più serie da fare..” e infine – se la mettete così , io me ne vado-.La mettete così….così come ? Dietro un gruppo di persone che si cercano , o si trovano , c’è sempre la volontà di socializzare,di confrontarsi , qualunque sia poi il fine ultimo di quegli incontri.E se si cerca socializzazione e confronto , perché alla prima difficoltà si alza il muro delle proprie idee ,gettando olio bollente sugli invasori infedeli , concentrandosi sulle pagliuzze e non vedendo la trave nel proprio occhio ( che da fastidio anche mentre si suona , oltretutto ! ) ?
Giunti a questo punto , direte voi : è la vita , baby .
Già , quella vita da cui io vorrei fuggire due ore a settimana stringendomi al mio strumento,ai miei compagni d’avventura , al mio sogno più grande.
Potrei aggrapparmi alla mia coperta di Linus,l’acustica suonata in casa chiuso nel bagno , oppure crearmi dei compagni accondiscendenti con cubase , ma guardare uno ad uno negli occhi gli altri del gruppo prima del solo finale , è cosa che neanche master card può darmi……
P.s.
Tanto per chiarire , ora suono da un po’ con gente nuova e va molto liscia , anche perché da gente che naviga intorno ai 50 ci si aspetta comportamenti maturi.Però , tra le pieghe , intravedo qualcosa , non vorrei si trasformassero in crepe…. Interverrò di stucco , meglio prevenire !
E comunque prendete questo sfogo in maniera semiseria , ironia e gioco rendono le cose più accettabili , e pronte ad essere discusse con animo leggero.