Mi è venuto in mente proprio ieri sera mentre stavo suonando.
Da un punto di vista prettamente tecnico si è abituati a pensare che la musica la facciano le mani, se riesci a suonare più veloce è perché hai le mani più allenate, perché fai 12 ore al giorno di esercizi col metronomo ecc..
Invece ieri mi sono reso conto che spesso la limitazione è la testa!!
Mi è venuto il lampo mentre stavo eseguendo un esercizio col metronomo incrementando la velocità poco a poco: ad un tratto ho avvertito difficoltà nell’eseguire il pezzo, ma a quel punto mi son detto: “hai suonato spesso più veloce di così, perché mai ti succede??”, risposta: “perché quelle volte suonavo più veloce, ma pattern più semplici”. In sintesi le mie mani erano perfettamente in grado di andare ala velocità desiderata ma, data la complessità maggiore del pattern, la testa non gli stava dietro.
Quando eseguiamo le scale per “far abituare le mani” a certe diteggiature, in realtà stiamo facendo abituare il cervello.
Per eseguire rapidamente il cervello deve pensare rapidamente, è quello che si chiama “avere più tempo della musica”, puoi permetterti di pensare ed anche riposare tra una nota e l’altra. Se pensi più lento della musica non riesci ad eseguirla.
E già che ci stavo ho notato sulla mia pelle un altro concetto espresso tempo fa da bend_it in un articolo: per far suonare bene una nota non serve pigiarla forte sul manico, ma è sufficiente pigiarla bene solo in quell’istante in cui si colpisce la corda col plettro.
Ad alcuni sembreranno cose scontate, ma magari ad altri no.