Hollywood Meazzi, Un'altra alternativa di strumenti italiani in epoca Beat!
di FBASS [user #22255] - pubblicato il 01 febbraio 2012 ore 17:08
Sempre della serie "Gli articoli che non mi hanno pubblicato" ( oggi è finalmente comparso, nella mia posta elettronica, che un mio articolo è stato pubblicato, data 7 febbraio 2012, ed oggi siamo al 1 febbraio??? e siamo a 3 su 15 ), vi propongo, in formato post del mio diario, la recensione sulla seconda marca di strumenti italiani che ci potevamo permettere, economicamente parlando, in piena era BEAT, la Hollywood - Meazzi ( era stata aggiunta a Meazzi il nome della località mecca del cinema made in USA, non vorrei sbagliare, ma ciò era nato con la produzione di batterie da parte della ditta lombarda ). Conscio di una mia esperienza personale, cioè due piccioni con una fava, a noi 16enni con pallino chitarra elettrica a tutti i costi, una manna fu l'immisssione sul mercato della chitarra modello Franco Cerri, la prima in alto a sinistra nell'immagne di copertina, con incorporato amplificatore da 2 W a transistor al Germanio e relativo speaker da 5", alimentato con 2 pile piatte da 4,5 Vcc, il tutto nel body della chitarra stessa, ma dotata di regolare uscita Jack che noi collegavamo, incoscientemente, alla presa Phono della radio a valvole di famiglia ( qualche Santo ci ha protetto dalle scosse per le poche misure di sicurezza degli impianti eletrici anni 50-60's, che non erano ancora predisposti per l'obbligo, all'epoca, dell'impianto di terra in casa e relativo salvavita ). Poi, tasca permettendo, comperammo i primi amplificatori, da 10 W o qualcosa in più, ed era già tanto allora ( ricordo però i grossi amplificatori combo di questa marca, il 555 ed il 777 con echo incorporato più il mio impiantino factotum, praticamente indistruttibile con i suo finale stereo con 2 push-pull di EL84 e le due raddrizzatrici EZ81, quante battaglie abbiamo fatto insieme ), e passammo o alla chitarra solid body con tremolo e 3 pickup, che più si avvicinava alle chitarre degli Shadows, nostri idoli musicali a quei tempi, o alle semiacustiche d'ispirazione jazzistica. La Hollywood Meazzi vendette molte delle prime, cioè il modello "Mustang" che è quella in basso a sinistra ( l'ho avuta ), molto meno della "Old Jazz" in basso a destra (solo provata a casa di un amico ), ma ne ho viste alcune in giro a casa di amici, avevano il vantaggio di essere anche un'alternativa alle acustiche economiche fino ad allora in auge. ma i pickup erano identici per entrambi. Non starò quì a parlare della collaborazione Antonio Pioli, detto Wandrè, che collaborò con Meazzi e Davoli, nè dei bassi e contrabassi da lui disegnati ( grande esempio è stato il Rock Basso, anche esteticamente, oggi ricercatissimo dai collezionisti) che faranno parte di due altri miei articoli, sempre sperando che non mi li cestinino, ma sul finire degli anni 60's si sono viste orchestre televisive e qualche grande interprete, uno fra tutti Adriano Celentano, usare il modello Top della casa, di cui si produsse sia la chitarra che il basso ( molto simile a quelo che potete vedere nel 1° video sottostante ), cioè il modello Jupiter ( la chitarra è quella in alto a destra nella immagine di copertina ), con dei reostati per le regolazioni, circuitazione attiva con pila nascosta sotto la piasrtina con la scritta della marca sul body. Per saperne e vederne di più, però basta andare a questo indirizzo : http://www.fetishguitars.com ( poi cliccare sulla seconda icona in alto a sinistra della pagina che compare, vi è anche il caso Dynelectron, come è detto da loro:"Il marchio Dynelectron nasce negli anni 60 in casa Meazzi. Possiamo pensare che fu il nome di un modello abortito (il longhorn?)" ecc.) - Ma vediamone qualcosa di quanto si è fino ad ora parlato :
Però la Hollywood-Meazzi è più conosciuta per un altro strumento, la batteria :
Ma il ricordo più grosso legato a Meazzi è il suo Echo modello Metropolitan - Factotum, ad anello di nastro magnetico da 1/4", sentiamolo in un due brani degli Shadows ( mi risulta che usassero anche loro l'Echo della Meazzi ), "Spring is nearly here" e "Blue Star".