di FBASS [user #22255] - pubblicato il 20 settembre 2012 ore 13:06
Per uno come me, nato nel 1950 in piena era "Festival di San Remo", allattato a Musica di Nilla Pizzi, Sergio Bruni e Claudio Villa, svezzato con Domenico Modugno , cresciuto con gli Shadows, i Beatles , Santo & Johnny e pochi altri, questo genere musicale, diciamo, il "Rhythm And Poetry ", comunemente conosciuto come RAP, proprio non va giù. Non è tanto recente come si vorrebbe credere, visto che in Italia si è affermato solo tra la fine degli anni 80's e l'inizio degli anni 90's, e non ci vuole una notevole dote canora per eseguirlo, vedi uno dei primi ad aver cominciato, Jovanotti ( Lorenzo Costantino Cherubini nato a Roma, il 27 settembre 1966 ), ma che è molto migliorato adesso che si è più dedicato alla musica vera ( bella la sua "Per te" che mi piace eseguire con il mio piano Fender Rhodes 88 Mark 1° ), ed inizialmente con le Posse ( letteralmente truppe o milizia, ma è stato molto alimentato nei centri sociali, vedi i brani dell gruppo napoletano più conosciuto del settore che si chiama "99 Posse" ), fino al recente bravo Caparezza, non dimenticando Neffa, oggi in testa alla classifica dei più rappresentativi.
Però il RAP è stato, si può dire, inventato da un certo Joe Tex, a fine anni 60's negli USA (e ti pareva) , come costola del più conosciuto Hip Hop, con la componente Breakdance in primo piano, oltre al fatto che ha generato poi la Graffiti Writing Art,che li possino ( io che lavoravo in ferrovia ne so qualcosa), e non senza che non ci sia entrato per dentro il precedente, ma di poco, fenomeno R&B ( Rhythm and Blues ), preceduto dal Gospel & Spiritual, ed infine è da notare che il linguaggio RAP non è altro che uno scioglilingua, mica lo possiamo chiamare "cantato", ma c'è il brano "I Gotcha" di Joe Tex che ha fatto storia, da lui si è fatta cionvolgere pure Aretha Franklin, the "Queen of SoulMusic":