In tempi recenti, nell'ambiente acustico si è diffusa la moda delle chitarre a cassa piccola e con maggior attenzione al calore e il carattere del suono piuttosto che alla mera proiezione sonora, come poteva invece accadere nelle generazioni precedenti in cui le dreadnought regnavano incontrastate in ogni area del mercato. Con l'arrivo delle parlor sulla fascia economica da parte di molti produttori e con la predilezione sempre maggiore per legni come il mogano, le vecchie e voluminose folk hanno rischiato di perdere molto terreno. La necessità di correre ai ripari, valorizzando i propri design classici e best seller del catalogo, ha coinvolto anche , che si appresta a soddisfare la sempre crescente richiesta, da parte del mercato acustico, di suoni caldi e morbidi offerti a prezzi abbordabili. A questo scopo i liutai hanno ridisegnato uno dei modelli più famosi, la CD-60, mandando in pensione i soliti legni chiari nell'estetica e brillanti nel sound preferendo al loro posto l'uso del mogano, più bruno e scuro su entrambi i fronti.
Sostituendo il classico abbinamento di abete e palissandro delle dreadnought con un corpo interamente in mogano laminato, il carattere di una chitarra cambia notevolmente. La CD-60 si ammorbidisce, perde proiezione sonora e attacco ma guadagna in calore e mediosità. Le dimensioni della cassa garantiscono comunque un volume sopra la media delle all mahogany con corpi più contenuti, e la forma universalmente riconosciuta rende meno traumatico il passaggio al modello per chi è abituato al D shape. Le sonorità sono morbide e distinte, pensate per esaltare tecniche strumentali come il fingerpicking, proiettando con maggior corpo le note al canto senza però lasciare che i bassi rubino la scena.
La filigrana del mogano dà un tocco di classe non indifferente a un modello tendenzialmente spoglio: un purfling lungo i bordi del body e una rosetta in madreperla sintetica sono gli unici vezzi concessi. Il battipenna nero è quanto di più classico ci si possa aspettare, come lo è anche il ponte in palissandro con sella compensata in osso sintetico. Lungo la tastiera, che collega al corpo all'altezza del 14esimo tasto per un diapason totale di 25,3 pollici, dei piccoli dot acrilici intervallano i fret sul palissandro scuro, uniforme nelle venature.
Doppia spalla e catenatura a X completano una Fender decisamente tradizionale, che fa l'occhiolino agli amanti delle sperimentazioni e dei suoni più morbidi, di chi non dà priorità allo strumming selvaggio e di chi vuole coccolarsi nelle fredde serate invernali con delle sessioni strumentali di armonia e melodia insieme. In linea con le attenzioni del mercato acustico sul versante delle all mahogany, Fender propone la sua nuova CD-60 Mahogany al prezzo altamente concorrenziale di 299,99 dollari negli USA, presentandosi così in qualità di valida concorrente di marchi ben più forti nel settore acustico.
Per chi invece intende portare la sua Dreadnought in mogano anche sul palco e ama esibirsi in parti solistiche anche sulla porzione più alta della tastiera, Fender aggiunge all'offerta anche la CD-60CE, variazione sul tema che prevede la presenza di una sola spalla e l'aggiunta di un pickup piezo con preamplificatore Fishman Isys III. In questo caso, lo strumento diventa sensibilmente più costoso e raggiunge il prezzo suggerito, per gli USA, di 429,99 dollari. |