di FBASS [user #22255] - pubblicato il 17 novembre 2013 ore 13:40
Quando vedo le "Mega-Pedaliere" che i chitarristi contemporanei usano "live", non posso se non ritornare con la mente agli anni "Beat", quando noi, allora modesti musicisti alle prime armi, squattrinati per giunta, cercavamo di battere la concorrenza allora spietata, visto il notevole numero di ragazzi che si cimentavano nell'uso di chitarre elettriche, bassi elettrici e batterie ( le tastiere vennero dopo il 1968 ), ed il toccasana sembrò l'uso dei pochi pedali disponibili in quegli anni 60s, compreso l'Echo che era molto precedente ( forse un decennio ), ed il "Talk Box " che non incontrò molto seguito per la paura del "tubo in bocca", santa ignoranza!( Premesso poi che il riverbero a molla ed il vibrato esistevano già ma erano, e soltanto circuitalmente parlando, già presenti in molti amplificatori per chitarra dell'epoca e non venduti come pedali a parte ). Avevamo visto usare l'echo da Les Paul nei filmati in B&W del periodo, sia con l'uso dell'unico echo a nastro disponibile, il Maestro Echoplex, sia con due registratori posti a distanza variabile per regolarne il ritardo, ma vedemmo, nel 1967, un chitarrista mancino usare qualcosa di cui non avevamo sentito nulla in precedenza. Jimi Hendrix, così si chiamava, usava due effetti a pedale, uno ci sembrò la versione moderna della "Zampogna" ed era il Fuzz ( uno dei primi era nato nel 1963 sempre in casa Maestro, il Fuzz Tone modello FZ-1A alimentato con una sola batteria da 1,5 Vcc, ne ho parlato già in passato), l'altro che sembrava il pianto di un neonato ( da cui Cray Baby ), era quello che destò lo stupore sia dei chitarristi solisti che dei primi tastieristi comparsi sulla piazza, cioè quelli che volevano suonare alla "Procol Harum"( tutti ex-fisarmonicisti e pianisti mancati ), era il Wha-Wha. Da noi erano reperibili sia i VOX che i nostrani Jen ( poi sapemmo che quest'ultima assemblava dalle nostre parti proprio i prodotti della prima, incarico passato in seguito alla EKO ). Ecco il tutto in alcune fotografie dei modelli vintage degli stessi pedali Fuzz e Wha-Wha ( anche i miei pedali vintage, vi sonoVox e Binson ):
Poi anche una ditta con sede a Bologna, la Montarbo, già conosciuta come SuperMB, produsse un distorsore e lo chiamò Simphoton, ebbe subito molto successo, ne ho posseduti almeno tre negli anni :
Sul finire del 1969, uscì una versione del distorsore VOX realizzata in un piccolo scatolotto di bachelite, con un jack maschio da un lato e con l'inserzione tramite switch a doppio deviatore, con due manopline alla "Radioline-Giapponesi" ( ma provate ad usarlo con la Stratocaster ); circuito che venne poi anche inserito direttamente nelle chitarre della VOX ed,"Orrore", in alcuni modelli di Violin Bass della Hofner ( in alcune VOX Mark VI c'era anche un Wha azionabile a "leva" posizionata oltre il ponte tra le corde):
Tornando agli Echo magnetici a nastro o disco, dopo il Maestro Echoplex del 1959, vi fu l'invasione dei Binson Echorec che furono prodotti anche per la Guild, però, sia il modello più gettonato, l'Echorec II°, che il più economico Echorec Baby, avevano costi proibitivi per le nostre misere finanze, ripegammo tutti sul Meazzi, sia in versione Factotum che incorporato negli amplificatori della stessa ditta, i gloriosi 555 e 777 e precedenti :
La Davoli e la Farfisa si cimentarono, negli anni 70s, a fare qualcosa di diverso, compreso emulatori di Leslie ed Octaver ( avevo il bioctaver della Davoli delle dimensioni quasi uguali a quelle di una testata a transistors ) ed ho provato il pedale della Farfisa, lo sferasound che era di Michele ed emulava il Leslie:
Ma fu la Electro-Harmonix ad immettere sul mercato i primi effetti un po' più avveniristici, compresi il primo in assoluto che comperammo nel 1976, a Bra, un "mai sentito fino ad allora" Phaser, lo Small Stone. Io per non copiare il mio compianto amico Michele ( RIP, lui mi ha fatto far pace con la musica ), comperai un Flanger della Ross, regalato in seguito a mio nipote, ed il primo echo che non aveva il circuito simile ad un registratore a nastro, l'EchoFlanger sempre della EHX, eccoli, ma questa è tutta un'altra storia :