di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 14 marzo 2014 ore 15:00
Il nuovo disco di Bruce Bouillet "The Order Of Control" è un gioiello di produzione rock. E' un album potente, suonato da paura che descrive Bouillet in tutta la sua eccleticità di artista: icona shred, rocker alternativo e produttore e tecnico del suono di talento.
Il nuovo disco di Bruce Bouillet "The Order Of Control" è un gioiello di produzione rock. E' un album potente, suonato da paura che descrive Bouillet in tutta la sua eccleticità di artista: icona shred, rocker alternativo e produttore e tecnico del suono di talento.
The Order of Control, nuovo lavoro solista di Bruce Bouillet, è un disco strumentale di rock tosto che non ha paura di affacciarsi al metal e di sconfinare ora nello shred, ora nell’alternative più minaccioso.
Questo disco è l'ottima foto di un musicista eclettico che è stato un’icona dello shred anni ’80 suonando a fianco a Paul Gilbert nei Racer X e negli anni si è riletto produttore e tecnico del suono, arrivando a essere nominato a un Grammy per il suo lavoro di registrazione con i Motorhead.
The Order of Control è l'album di un musicista che sa come si confeziona un disco di rock cazzuto, che le chitarre le sa registrare alla grande e suonare pure meglio. E si sente. I muri di chitarra, la pasta delle distorsioni, l’aria delle pelli della batteria e l’attacco del suono di basso sono una goduria. C’è quella magia, rara, di quei dischi fatti come si deve che più alzi il volume e meglio suonano.
Questa è vecchia scuola, quella che per spaccarti i denti non ha bisogno di più di sei corde per un riff e non si sente in dovere di infilare l’elettronica a tutti i costi perché lo fanno gli Animals As Leaders.
E’ metal, suonato con la fierezza di essere retrò e al tempo stesso sicuro di una certa originalità. Perchè Bouillet è uno che ha scritto la storia dello shred neoclassico con la chitarra al collo ma poi ha visto scatenarsi la rivoluzione del grunge e dell’alternative da dietro il banco del mixer.
Così nella sua musica ci sono, sì lick strappa budella, ma filtrati attraverso il marciume di Big Muff d’annata; ritmiche da far invidia a quelle del Black Album ma con suoni rubati ai Fugazi.
Prima ancora che di grandi assolo o shreddate impossibili questo è un album di canzoni, scritte e arrangiate con mestiere e sorrette da grandi temi e melodie ispirate.
Su tutte menzioniamo “Seing Through” che conquista per le armonizzazioni, le impennate virtuosistiche e un suono di chitarra distorta più carico e goloso di un babà.
Quando Bouillet vai in assolo e schiaccia sull’acceleratore non ce n’è per nessuno e dimostra di meritarsi fino all’ultimo trentaduesimo il suo posto tra icone delle shred come Gilbert, Jason Becker, Joey Tafolla o Vinnie Moore. Ma allo stesso tempo, quello che traspare, è che lo shred ha un ruolo assolutamente ridimensionato nell’estetica musicale di Bouillet che ora ha messo al centro le composizioni e l’armonia degli arrangiamenti.
Un gran disco di chitarra rock e metal scritto, suonato e prodotto da paura per chitarristi che amano il rock e il metal.
Siamo orgogliosi di annunciare che dalle prossime settimane Bruce Bouillet sarà ospite tra le pagine di Didattica per alcune esclusive lezioni di chitarra: si parlerà di tecnica e ci insegnerà alcuni dei suoi lick preferiti dal repertorio dei mitici Racer X.