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Fare musica con le interferenze dei pickup
Fare musica con le interferenze dei pickup
di [user #17844] - pubblicato il

Il pickup di una chitarra elettrica capta le interferenze presenti nell'ambiente e le trasmette all'amplificatore. Se in un contesto tradizionale questo è considerato un limite, con un po' di fantasia è possibile trasformare la propria chitarra in una macchina da musica elettronica e lo-fi.
Il pickup di una chitarra elettrica capta le interferenze presenti nell'ambiente e le trasmette all'amplificatore. Se in un contesto tradizionale questo è considerato un limite, con un po' di fantasia è possibile trasformare la propria chitarra in una macchina da musica elettronica e lo-fi.

Il pickup è un dispositivo imperfetto. Oltre a captare la vibrazione delle corde, il suo campo magnetico è soggetto a tutto ciò che lo circonda e può risentire della presenza di interferenze nell'ambiente. Segnali radio, luci da palco e persino le trasmissioni dei telefoni cellulari rischiano di compromettere la buona resa di una chitarra, sporcando il suono con rumori di fondo indesiderati e incontrollabili. Tutto quanto c'è di brutto in questa sua mancanza, però, può essere piegata a favore del musicista per tirare fuori dalla chitarra una serie di potenzialità che mai ci si aspetterebbe.

Da punto debole a potenzialità
Che il pickup tradizionale (single coil in particolare, ma il discorso si applica anche agli humbucker) soffrisse le interferenze se n'era ampiamente reso conto David Gilmour, quando decise di montare degli EMG sulla sua Stratocaster al fine di superare indenne i complessi spettacoli di luci e riflettori dei suoi concerti.
Quando sono subentrati i telefoni cellulari, un po' tutti i chitarristi hanno notato quanto le onde elettromagnetiche dei dispositivi fossero antipatiche per le chitarre elettriche nelle immediate vicinanze.
La capacità del pickup di cogliere variazioni nel campo elettromagnetico, insomma, è sempre stata una gran seccatura. Poi è arrivata TC Electronic, che è riuscita ad addomesticare quelle interferenze mettendo a punto un vero e proprio linguaggio. Grazie alla trovata dell'azienda danese, i possessori dei pedali con tecnologia TonePrint possono caricare nuove impostazioni negli stompbox semplicemente puntando lo smartphone contro un pickup e facendo partire il segnale audio relativo.
Quella è stata la svolta: l'interferenza non è più un difetto, ma può servire a fare musica.
Lo ha scoperto Steve Stevens, che usa una pistola giocattolo puntata su un pickup per creare l'effetto "ray gun". Lo ha capito anche Guthrie Govan, in tempi più recenti, quando ha cominciato a integrare gli show con il suo iPhone.

Cosa succede
Diversamente da quanto si potrebbe essere portati a pensare, quello che fanno Steve e Guthrie non è sfruttare la microfonicità del pickup, bensì il suo magnetismo. Il suono che viene fuori dalla pistola giocattolo o dall'app di turno è accompagnato da variazioni nel campo magnetico dei dispositivi: la chitarra capta quelle e le trasmette all'amplificatore, anche se il pickup non ha alcun problema di microfonicità.

Per capire di cosa si parla basta avvicinare il proprio cellulare a un pickup, tenere il volume bello alto e far partire una suoneria: questa sarà riprodotta attraverso l'amplificatore, eppure non si otterrebbe lo stesso risultato parlando "dentro il pickup". Ciò vuol dire che il fenomeno è sfruttabile anche dal vivo, dove ci sono molti rumori di fondo, e magari può fruttare qualche trovata interessante, in senso creativo.

Fare musica con le interferenze dei pickup

All'opera
Una volta trovata la posizione migliore in cui far captare al pickup i segnali inviati dal cellulare, è il momento di accendere la creatività.
Riprodurre suonerie e clip audio pre-registrati può essere divertente, ma non è certo il massimo della vita. Inoltre è chiaro che la qualità audio non è la stessa che otterremmo collegando il cellulare all'ampli con un cavo. La banda di frequenze sarà limitata, soprattutto per quanto riguarda le basse, e ci porteremo dietro anche un po' di interferenze indesiderate.
D'altra parte, se bastasse un pickup per trasmettere un segnale di qualità, il mercato dei dock hi-fi per iPhone collasserebbe in un attimo.
Insomma ci vuole un'idea, e l'App Store è pieno di ottimi spunti. Sintetizzatori, drum machine e strumenti virtuali possono fare al caso nostro, e gli immancabili pedali diventeranno delle potenti armi per tirare fuori dei suoni mai uditi prima, impossibili da ottenere sia con lo smartphone da solo, sia con la sola chitarra.
Le app usate per l'esperimento di questo articolo sono TouchTone, Real Piano e DM1, tutte disponibili gratuitamente sull'App Store.

Cosa usare
Le potenzialità di questa "nuova scoperta" non si limitano all'uso di un telefono cellulare: all'incirca qualunque dispositivo elettronico che emette suoni o trasmette segnali può riservare sorprese.
Nel video, insieme a un iPhone, è stato usato anche un comune telecomando da TV. Come ogni altro telecomando questo non emette suoni, ma il LED a infrarossi sulla sua punta è sufficiente a produrre un segnale che viene poi tradotto da chitarra e amplificatore come un "beep" quando si schiaccia un tasto e che si trasforma in un'interferenza a mitraglietta quando lo si tiene premuto.
Un beep da solo non fa molta musica, ma basta affiancargli un bel delay e qualche modulazione ad hoc per trasformare il ritmo più semplice in un turbinio di effetti psichedelici. Nel caso specifico, su un pulsante del telecomando viene eseguita per tutto il tempo una semplice clave, poi alterata dagli effetti aggiunti in sequenza e manipolati sul momento.

Nel video, l'audio è stato preso in diretta dall'uscita ottica della pedaliera multieffetto Vox Tonelab. Quello che sentite quindi è esattamente ciò che otterreste dall'amplificatore o in una registrazione, senza suoni ambientali.


Le possibilità offerte da questa caratteristica dei pickup sono illimitate. Basta sperimentare, essere curiosi e osare per veder nascere suoni che mai ci si sarebbe aspettati di sentir uscire dal proprio amplificatore.
I chitarristi legati alla tradizione dello strumento potrebbero decidere di tenersi alla larga, ma se siete curiosi nei confronti del lo-fi, dell'uso smodato di effetti e avreste sempre desiderato sapere come suonerebbe un ibrido tra un sintetizzatore e un rig chitarristico, fateci un pensiero: quell'effetto speciale che manca all'intro del vostro nuovo brano o all'assolo che state scrivendo potrebbe essere dietro l'angolo.

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