di redazione [user #116] - pubblicato il 13 novembre 2014 ore 17:00
Reference è stata tra le prime aziende a spingere per riservare al cavo il ruolo che merita all'interno del sistema sonoro di un musicista, e Giacomo Castellano è tra gli artisti che ne hanno riconosciuto il valore. Gli abbiamo chiesto come, quando e perché un cavo può fare la differenza.
Reference è stata tra le prime aziende a spingere per riservare al cavo il ruolo che merita all'interno del sistema sonoro di un musicista, e Giacomo Castellano è tra gli artisti che ne hanno riconosciuto il valore. Gli abbiamo chiesto come, quando e perché un cavo può fare la differenza.
Di recente, sempre più musicisti imparano a riconoscere l'importanza di ogni anello della catena del suono in relazione al risultato finale. In quest'ottica e anche grazie alla campagna costantemente sostenuta da professionisti come Reference Laboratory, il cavo ha acquisito un ruolo principe. Artisti di livello e anche semplici amatori si ritrovano a disquisire sui risultati sonori ottenuti da un cambio cavo, da connettori di qualità piuttosto che jack economici, e dal modo in cui il suono prende forma sotto le dita attraverso un conduttore più lungo o più corto, studiato per un determinato scopo o scelto tra cataloghi generici. Una delle perplessità più diffuse riguarda i territori d'utilizzo del cavo e il modo in cui i diversi ambiti nascondano o esaltino le qualità di un componente. Un cavo di qualità è fondamentale in un rumoroso live quanto in un silenzioso studio di registrazione? Per accorgersi delle differenze timbriche è necessario contare su una strumentazione professionale o anche un home recorder può trarre giovamento da un prodotto di livello? Lo abbiamo chiesto a Giacomo Castellano, affezionato al suo "cavo rosso" Reference RIC-S01, che quanto a recording, concerti e sound è uno che sa il fatto suo…