di redazione [user #116] - pubblicato il 03 dicembre 2014 ore 12:30
Carl Verheyen ci suggerisce tre spunti per utilizzare in maniera diversa la nota blues.
Non come semplice nota di passaggio, da sfiorare appena ma come nota a cui dare un deciso - e spigoloso - peso melodico.
Carl Verheyen ci suggerisce tre spunti per utilizzare in maniera diversa la nota blues. Non come semplice nota di passaggio, da sfiorare appena ma come nota a cui dare un deciso - e spigoloso - peso melodico.
Tre fraseggi costruiti sulla pentatonica minore di F e arricchiti dalla blue note, la b5. Particolare che accomuna i tre passaggi è il forte peso melodico che viene riservato a questa nota. Generalmente la blue note è utilizzata come nota di passaggio; un colore interessante ma davvero forte, che per non risultare pesante e sgradevole va appena accennato. Invece, Carl Verheyen ci insegna che dare invece alla blue note lo stesso peso melodico che attribuiamo alle altre note è uno stratagemma che - se usato con la dovuta sicurezza e abilità -può portare al fraseggio delle intriganti spigolature melodiche , molto moderne. Prendiamo una pentatonica minore di F, la stessa che utilizzerà Verheyen in questa lezione, formata da F, Ab, Bb, C, Eb e aggiungiamoci la sua blue note, il Cb.
In partitura abbiamo indicato gli intervalli che compongono la pentatonica minore: Tonica, terza minore, quarta giusta, quinta bemolle (blue note), quinta giusta e settima minore. (La quinta bemolle è un Cb e non B come, più confidenzialmente, la chiama Verheyen. Il B è la quarta eccedente).
Proviamo tre passaggi con la b5 nei quali la utilizziamo, tradizionalmente, come nota di passaggio. Un semplice abbellimento che accenniamo senza soffermarci. Prima con un passaggio cromatico.
Quandi, raggiunta con un leggero bending di semitono.
Infine come semplice passaggio, accarezzandola con uno slide.
Ora esaminiamo i tre fraseggi estrapolato dall’improvvisazione di Verheyen. Sia nel primo che nel secondo esempio, Verheyen apre addirittura il fraseggio appoggiandosi in maniera decisa alla blue note. Questa perde il suo valore di nota di passaggio e acquista un peso melodico considerevole nel fraseggio.
L’ultimo esempio è modernissimo e fotografa appieno l’approccio di Verheyen alla costruzione di fraseggi basati su intervalli molto larghi, raggiunti coi salti di corda. Grazie allo string skipping, Verheyen snellisce la diteggiatura di un box pentatonico sintetizzandola in una sorta di arpeggio.
Dopo aver aperto il fraseggio con questo originale passaggio, chiude la prima misura e apre la seconda appoggiando e ribattendo la blue note. Per poi chiudere con un tradizionale fraseggio bluesy.
Una lezione che deve incentivare a sperimentare e - una volta studiato e ben assimilato un argomento in maniera tradizionale - rompere le regole e cercare proprie soluzioni e modalità espressive.