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Bogner Harlow: il boost che comprime
Bogner Harlow: il boost che comprime
di [user #16167] - pubblicato il

Il Bogner Harlow è un boost con una personalità molto spiccata, un pedale realizzato in collaborazione con Neve, il guru dell’elettronica e dell’audio. lo abbiamo provato con un Fender Super Sonic nell’O.U.T Side Studio di Michele Quaini e una Les Paul dorata.
Il Bogner Harlow è un boost con una personalità molto spiccata e un pedale realizzato in collaborazione con Neve, il guru dell’elettronica e dell’audio. lo abbiamo provato con un Fender Super Sonic nell’O.U.T Side Studio di Michele Quaini e una Les Paul dorata.


Harlow è una New Town dell’Essex, ma dal finire del 2014, anche un boost creato da Bogner in California, in collaborazione con Rupert Neve, che ha messo il suo zampino in una delle parti più importanti negli effetti di questo tipo. All’interno del pesante case, realizzato in metallo, non si nasconde solo la maestria di Reinhold Bogner. Il trasformatore, infatti, è stato progettato dal master builder dei banchi audio, aggiungendo un tocco di raffinatezza a un progetto già ben realizzato.

Se all’interno si nasconde la magia, all’esterno la semplicità. Le tre manopole in alluminio alluminio controllano i parametri fondamentali per l’utilizzo di un boost: volume, tono e bloom. Quest’ultima non interviene direttamente sul guadagno, ma sulla compressione. Vedremo poi come il risultato, tutto sommato, non cambi. La solidità trapela da ogni componente. I jack di in e out così come l’ingresso per l’alimentazione standard a 9V sembrano granitici e sono quasi restii a mollare la presa quando si vuole scollegare il pedale. 

Bogner Harlow: il boost che comprime


Colleghiamoli quindi questi jack, nella speranza che l’Harlow ce li restituisca terminato il test. Come per il Wessex, anche il boost offre la jewel light che reagisce al volume in ingresso, illuminandosi progressivamente di blu all’aumentare della foga con cui si suona. Un dettaglio che per molti aspetti può essere considerato inutile, ma che richiama i meter di un mixer, il primo campo di lavoro di Rupert Neve.

Iniziamo il test con bloom quasi a zero e volume poco oltre la metà corsa. Attivando l’Harlow l’incremento di guadagno è già notevole. Il suono si increspa con decisione e cruncha piacevolmente. Sembra, in effetti, di avere a che fare più con un overdrive, che con un semplice boost. Emerge subito una personalità spiccata, una voglia di rock. Assieme all’aggressività viene a galla anche l’estrema dinamica, aiutata probabilmente dai trasformatori audio designed by Neve. 

Il potenziometro bloom, come detto, regola la compressione. Il risultato però, ruotando il potenziometro, è quello di un sensibile aumento del gain. Questa, ovviamente, non è alchimia, è una cosa che magari tratteremo meglio in un prossimo entry level. Semplificando il concetto al massimo compressione e distorsione possono andare a braccetto. 

Siamo arrivati a metà corsa, quello che era un crunch è già diventato un overdrive spinto. Il Bogner resta comunque estremamente dinamico. Nonostante si sia parlato qui e là di compressione, non abbiamo sotto ai piedi un compressore ma un boost, che come tale funziona. Spingiamo infine il bloom a fondo e gli facciamo tirare fuori le unghie. Fino a ora l’Harlow ci era parso un boost tutto sommato leggero, ma con la Les Paul è in grado di tirare fuori un rock sound con i fiocchi. È curioso come, abbassando il volume dalla chitarra, il suono si svuota, ma tende ad assomigliare a un fuzz più che a un OD. La cosa lo rende interessante, regalando al player un colore in più da usare. 



Il Bogner Harlow è un boost che non si limita a incrementare volume e gain, ma mette in campo un carattere tutto suo, in grado di trasformare il suono di un amplificatore. Un'ottima dinamica e una realizzazione curata lo rendono un effetto performante. Come il Wessex anche l’Harlow presenta un conto salato: 260 euro circa e 320 per la versione studio con pannello in bubinga.

Bogner è un marchio distribuito da Aramini
bogner effetti e processori harlow
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Bogner è un marchio distribuito da Aramini
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pannello in Bubinga
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 23/02/2015 ore 14:45:56
la sola parola "Bubinga" mi riporta alla mente ricordi giovanili, di un bassista (e amico) che era riuscito ad acquistare
un costosissimo basso (non dirò la marca) neck-through-body, con il body appunto in Bubinga.
Da allora, il solo nome di questa essenza accende, nella mia fantasia, immagini esotiche e sofisticate!
Ah...Il Bubinga!!
A.
Rispondi
A me me gusta. ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 23/02/2015 ore 15:21:24
A me me gusta.
Rispondi
Azz...bello, davvero! ...
di sdl [user #5004]
commento del 23/02/2015 ore 15:39:06
Azz...bello, davvero!
Rispondi
Bello
di claude77 [user #35724]
commento del 23/02/2015 ore 17:19:54
Esalta davvero lo strumento arricchendo e non disturbando.
Bello davvero.
Rispondi
Molto bello
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 23/02/2015 ore 18:03:20
molto bello
Rispondi
costa uno sproposito ma e' ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 23/02/2015 ore 21:39:47
costa uno sproposito ma e' molto bello
Rispondi
AHAHAHAHA
di chiatarrox [user #36263]
commento del 24/02/2015 ore 09:57:36
260 euro per un booster...AHAHAHAHAHAHAHA
Rispondi
Re: AHAHAHAHA
di blue stoner sound [user #8271]
commento del 24/02/2015 ore 12:49:07
Bello, ma ho pensato la stessa cosa anche io ;-)
Rispondi
di essere...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 27/02/2015 ore 10:38:13
...carino lo è senz'altro, ma per sganciare una cifra così enorme soltanto per un pedalino bisogna boostare anche il portafogli!!


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"Io e la mia chitarra abbiamo un accordo..."
Rispondi
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