Barney Kessel è un chitarrista imprescindibile nella storia della chitarra jazz. Classe 1923, praticamente contemporaneo a Kassel ha costruito il suo chitarrismo raccogliendo l’eredità stilistica di Charlie Christian e rielaborandola con un gusto e originalità.
Kessel è stato un vero innovatore della sua epoca: era capace di suonare melodicamente attraverso gli accordi di una progressione e un sicuro utilizzatore del linguaggio blues che gestiva con cambi repentini su brevi e velocissime frasi pentatoniche. Suonava accordi e rivolti al limite dell’aggrovigliarsi delle dita e aveva esplorato ritmi ed armonie latine. Pur essendo partito da un chitarrismo molto vicino alla tradizione la sua evoluzione all’evoluzione nel be-bop l’aveva spronato a sperimentare e combinare tra loro tutte queste sonorità.
Per avvicinarci allo stile di Kessel ho pensato di partire dal suo fraseggio live nell’improvvisazione Blues. Ecco un paio di concetti da poter applicare ad una frase basata sulla pentatonica minore:
Nello svolgersi della progressione blues, Kessel era solito eseguire in modo ostinato la stessa frase semplicemente cambiando la risoluzione a seconda del grado su cui suonava.
Un’altra idea è riportare la stessa frase sulla pen-tatonica relativa ad ogni singolo accordo. Nelle tre frasi abbiamo inserito un paio di rivolti relativi al grado del blues. Barney Kessel era un vero maestro nell’inframmezzare un improvvisazione in single note con accordi drop e rivolti.
E’ particolarmente interessante osservare la trasposizione della frase nello stesso box che non avviene seguendo un semplice trasporto meccanico:
Ora affrontiamo tre brevi fraseggi dal repertorio be-bop e latin. Funzioneranno tanto come lick pronti per essere semplicemente integrati al proprio fraseggio, tanto come interessanti spunti di studio da lavorare fino ad appropriarsene filtrati attraverso la propria personalità.
Il prossimo fraseggio è trascritto dal brano “Speak Low”. La frase si sviluppa su un accordo di F6 e mette in gioco tutte le note della relativa triade di F. Il fraseggio inizia e termina con il D sesto grado di F6. Va evidenziato il cromatismo tra il D (sesto grado) e il C (quinto grado) che fa risuona-re il C, quinta eccedente ed elemento tipico del fraseggio be-bop.
Ho trovato interessante e divertente cercare una frase che si muovesse ancora F ma questa volta minore. Questo avrebbe permesso un confronto diretto tra sonorità minore e quella maggiore ap-pena affrontata nel precedente fraseggio. La fra-se è trascritta dal brano “Lullaby of Birdland”.
Barney Kessel è stato anche un grande interpre-te di Bossa Nova e musica latina.
L’ultima frase trascritta è presa da “One Note Samba”. L’accordo è un Cm7 ed è interessante ascoltare l’influenza be-bop nel latin.