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Line 6 POD HD: valutazioni semi-serie sul firmware 2.60
Line 6 POD HD: valutazioni semi-serie sul firmware 2.60
di [user #35616] - pubblicato il

L'ultimo firmware rilasciato da Line 6 per i suoi POD ha promesso grosse innovazioni funzionali, suoni da capogiro ed effetti impressionanti. Ma è tutto oro quel che luccica? Affrontiamo la fase di aggiornamento e ciò che ci si trova realmente tra le mani.
L'ultimo firmware rilasciato da Line 6 per i suoi POD ha promesso grosse innovazioni funzionali, suoni da capogiro ed effetti impressionanti. Ma è tutto oro quel che luccica? Affrontiamo la fase di aggiornamento e ciò che ci si trova realmente tra le mani.

Recentemente, in casa Line 6 c'è stato un corposo upgrade del firmware per le due macchine ammiraglie nel settore dei multieffetti e amp modeler: POD HD500X e POD HD PRO X (altri modelli verranno aggiornati a breve).

Questo aggiornamento prevede la possibilità di utilizzare le nuove simulazioni di amplificatori (acquistabili separatamente) e alcuni miglioramenti generici. Line 6 consiglia caldamente di aggiornare le macchine anche perché, come dice il saggio, "se si può cambiare in meglio, meglio cambiare" e io sono qui a condividere con voi questa esperienza.
Apro una piccola parentesi che sfrutto come premessa: Line 6 ha annunciato questo aggiornamento a inizio anno, promettendo tante novità belle e imperdibili che sarebbero andate a migliorare notevolmente l'esperienza con quella macchina infernale che è il POD. Praticamente, a dare retta al marketing sul sito o alle voci sul forum Line 6, il POD si sarebbe trasformato in una macchina dove anche il peggior chitarrista scarpone sarebbe diventato un virtuoso pazzesco. La nuova gamma di suoni disponibili non solo vi avrebbe dato talmente tante idee da far invidia agli Scorpions (che nei primi tempi rilasciavano un nuovo album ogni anno) ma avrebbero anche fatto sentire dei pivelli chitarristi super effettati del calibro di The Edge degli U2 o Matthew Bellamy dei Muse. E non finisce qui: se non riuscivi in un assolo particolarmente difficile, il POD ti avrebbe insegnato a farlo bene, oppure ti avrebbe dato uno schiaffo, rubato la chitarra dalle mani e fatto vedere come si suona, sbeffeggiandoti e insultandoti (questa particolare feature motivazionale è regolabile dalle impostazioni globali). Insomma, delle belle novità tanto succose quanto nebulose e ingigantite dal solito passaparola online, ma che mi han fatto salire la solita scimmia (compagna di vita oramai) al punto che ho dovuto montare un sistema automatico sul mio PC di casa (rubando l'idea ad Homer Simpson): un picchio a molla che continua ad aggiornare la pagina del sito ogni venti secondi. Dovevo assolutamente avere quell'aggiornamento che avrebbe reso la mia macchina "il miglior POD di sempre" (ecco, ora dovrò pagare milioni di euro in diritti ad Apple per aver usato questa frase).

Dopo "solo" quattro mesi di attesa (e dopo aver rovinato 35 tastiere), finalmente ho visto cambiare sul sito la scritta "available soon" in "available now", una differenza minima ma che può cambiare la vita del chitarrista impaziente.
Benissimo, ora serve calma e sangue freddo. Innanzitutto dovete ottenere la consapevolezza che gli aggiornamenti, in generale, sono questione di fede. Sì, perché la primissima cosa da fare nei casi di aggiornamento firmware è pregare che vada tutto bene e che ciò che state aggiornando non vi esploda in mano. Nel caso del POD serve un passaggio in più, perché dovrete anche mettere in sottofondo la colonna sonora di "2001 odissea nello spazio" e, senza nemmeno farlo apposta, l'analogia con la scimmia del famoso film di fantascienza si presenterà subito grazie al software Line 6 Monkey (un nome, una garanzia) che sarà fondamentale per l'aggiornamento.

Line 6 POD HD: valutazioni semi-serie sul firmware 2.60

Dopo aver aggiornato la scimmia della Line 6 alla versione 1.70 è possibile procedere con l'aggiornamento del POD (e quindi soddisfare la scimmia sulla mia schiena), e così prendo subito il mio fidato POD HD500X e lo fisso per l'ultima volta prima dell'upgrade: aveva proprio un'aria stanca, obsoleta e aveva perfino lo stesso odore dell'armadio vecchio di mia nonna. Magari dopo l'aggiornamento eviterò di rimetterlo a posto nel vecchio armadio di mia nonna.
In casi come questo l'aggiornamento non è un consiglio, ma una questione di sopravvivenza per la vostra amata macchina.

Appena collegato alla porta USB, noto con piacere il triangolo giallo sul Line 6 Monkey (che sta a significare che è disponibile un aggiornamento) e mi lascio per un attimo andare con l'immaginazione a voli pindarici su come sarebbe rinato il mio POD. Avrebbe preso vita e brillato di luce propria, sicuramente, e mi avrebbe preso per mano e portato su mille palchi dove avrei suonato con dei suoni da far arrovellare le budella! Avevo già il dito pronto a premere il pulsante di update quando un barlume di razionalità si è insinuato nella mia mente, facendomi riflettere sul fatto che una persona intelligente avrebbe aspettato almeno qualche giorno per aggiornare una macchina che funzionava perfettamente. Non solo, una persona saggia si sarebbe informata prima sui rischi di tale aggiornamento, valutando attentamente l'ipotesi di aggiornare a seguito di un'analisi puntuale del rapporto tra costi, rischi e benefici effettivi. E per finire, magari, il buon senso suggeriva comunque di attendere qualche giorno per poter fare tesoro delle esperienze altrui, informandosi su forum e altri siti e capire bene come muoversi, come risolvere eventuali problemi conosciuti e ottenere la più alta percentuale di successo nell'operazione. Per fortuna io non sono una persona intelligente, saggia o minimamente dotata di buon senso e quindi me ne sono altamente fregato di tutto e ho subito premuto su "update", sbavando e dando anche il cinque alla scimmia che avevo sulla schiena (che approvava in pieno).
Tra l'altro, una mia piccola curiosità. Anche a voi succede che quando leggete la scritta "aggiornamento in corso... attenzione! non scollegare assolutamente il dispositivo durante l'aggiornamento" improvvisamente vi immaginate uno scenario in stile Armageddon dove tutto il mondo intorno a voi sta crollando, ma NON POTETE SCOLLEGARE il dispositivo? Oppure semplicemente vi viene una voglia pazzesca di scollegare il dispositivo e urlare "Ah! Ah! L'ho fatto! E adesso? Eh? Non fai più tanto il saccente!"? Non vi succede? No? Ok, come non detto... No, grazie, ce l'ho già quella camicia con le maniche lunghe lunghe, non c'è bisogno di darmene un'altra...
Torniamo a noi. L'aggiornamento è andato a buon fine, liscio come l'olio e la scimmia (quella Line 6) ti dice di riavviare il POD per concludere il tutto e così ho fatto.

Line 6 POD HD: valutazioni semi-serie sul firmware 2.60

Ok, fatto! Ora posso finalmente toccare tutte le succose novità dell'aggiornamento firmware 2.60! Ve le elenco, ma sedetevi comodi perchè ci vorrà del tempo: un equalizzatore globale con ben cinque parametri che influenzano tutte le patch, la possibilità di usufruire dei nuovi pacchetti di amplificatori scaricabili a parte (Metal Pack o Vintage Pack, costo di poco più di cinquanta euro a pacchetto, oppure Bass Pack, circa trenta euro o tutti a tre a circa un centinaio di euro) e poi... e poi... basta? Davvero? E dai, Line 6! Dove diavolo sono tutte le imperdibili novità? C'è stato un tizio abbastanza famoso, una volta, che in sei giorni ha creato un mondo (e il settimo si è pure riposato) e i tuoi ingegneri in quattro mesi hanno solo messo l'equalizzatore globale a cinque bande? Va bene, godiamoci quel che c'è e non facciamo ulteriori polemiche sul costo dei pacchetti di amplificatori aggiuntivi.

Line 6 POD HD: valutazioni semi-serie sul firmware 2.60

Ok, ragazzi. L'aggiornamento è filato liscio e senza problemi. Ho comprato il Metal Pack e gli ampli aggiuntivi si installano facilmente tramite il Licence Manager Line 6. Il Global EQ funziona a dovere ma, così su due piedi, non mi sembra che stravolga così tanto il suono come invece fanno gli effetti di equalizzazione (o un pedale eq esterno) messi dopo la simulazione di amplificatore, ma mi riservo di provarlo con calma a volumi ben più alti di quelli casalinghi quando andrò in sala prove (in tutti i casi devo dire che è molto comodo).
I nuovi amplificatori invece li ho trovati davvero validi, soprattutto il nuovo Marshall J800 (ora simulano il modello 2204, più cattivello di quello classico e con palesi sonorità hard rock anni '80) e il Peavey 5150 (con un forte carattere metal-oriented). In definitiva una vasta scelta di ampli medium e high gain super dinamici che ampliano ulteriormente le possibilità sonore del POD. Però... 59 dollari a pacchetto! No, dai, ho detto che non avrei fatto polemica su questa cosa. Ma il POD costa 450 euro, non è poco e poi... No! Ho detto niente polemiche!

In conclusione posso dirvi che potete aggiornare tranquillamente la vostra macchina, la procedura è abbastanza facile e sicura e chi ha avuto problemi pare che li abbia risolti facendo un reset completo del POD (con successiva ricalibrazione del pedale nel caso di POD HD500X, come suggerito sul sito Line 6). Io non ho dovuto resettare nulla, quindi non ho nemmeno perso i miei preset (prima di fare l'update viene chiesto se si vogliono mantenere i propri suoni), in tutti i casi un bel backup delle setlist vi consiglio caldamente di farlo. Ho provato soltanto il Metal Pack, ma devo ammettere che i nuovi amplificatori sono proprio fatti bene, sono potenti, più facili da gestire e a breve cambierò le mie patch principali con qualche nuovo modello di ampli.
Insomma, brava Line 6 per continuare ad aggiornare i prodotti, ma le vere novità si pagano.

effetti e processori gli articoli dei lettori line 6 pod hd500x
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Non ho capito una cosa...Ma ...
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 13/04/2015 ore 18:24:2
Non ho capito una cosa...Ma i nuovi modelli di ampli suonano meglio di quelli che ti danno con la macchina?
Rispondi
Re: Non ho capito una cosa...Ma ...
di endyamon [user #35616]
commento del 13/04/2015 ore 18:58:29
Io potrei solo dare pareri soggettivi sulla bontà del suono dei nuovi ampli, però i modelli presenti sulla macchina sono già di qualità parecchio elevata a mio modestissimo parere. I nuovi modelli confermano semplicemente l'alta qualità delle simulazioni, inserendo forse degli ampli con suoni più facili da regolare nel campo dell'High Gain (alcuni parametri mi sembra che abbiano un comportamento più consono). Ci sono, inoltre, delle nuove aggiunte nel Metal Pack (che tecnicamente non avrebbero la dicitura HD ma suonano benissimo lo stesso) che sono state ereditate direttamente da altri prodotti line6 (XT Live, Pod Farm, ecc). Non serve nessun model pack per avere degli ottimi suoni con il POD (più che altro serve tempo e pazienza), ma se si vuole qualcosa di nuovo e si vogliono investire 50 euro, non credo che ci si penta della scelta.
Rispondi
Re: Non ho capito una cosa...Ma ...
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 15/04/2015 ore 11:34:33
i nuovi modelli sono incredibili, i ho diverse fender, les paul, ibanez, pero'
pod + DT50 + VARIAX

è imbattibile come suono e comodità anche se a confronto con strumenti e apparecchiature di alto livello
Rispondi
Ragazzi io ogni volta che ...
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 13/04/2015 ore 19:32:15
Ragazzi io ogni volta che assisto a qualche live in cui il chitarrista suona con un POD non riesco mai a rimanere soddisfatto del suono che ascolto.
Non lo so, queste macchine saranno pure ottime, ma probabilmente settarle in maniera credibile non è facile.
Rispondi
Re: Ragazzi io ogni volta che ...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 09:43:58
Lo so, non sei il primo che lo dice e hai ragione: settarle non è affatto facile. Purtroppo il POD è una macchina con tantissimi parametri che vanno conosciuti e regolati alla perfezione per tirare fuori un suono come si deve. I nuovi ampli che hanno messo a disposizione partono già da una gran bella base, molto dinamica e credibile, ma le regolazioni vanno comunque fatte perchè il POD è sensibilissimo e il suono cambia completamente a seconda del finale, della cassa e soprattutto della chitarra che si sta usando. Nel mio piccolo ci ho passato davvero tantissimo tempo a conoscere questa macchina (dopo averla comprata ci ho messo quasi 3 mesi di studio prima di poterla usare nei live) però ora ogni volta che suono ricevo i complimenti per come riesco a replicare determinati suoni riconducibili a gruppi conosciuti e molti colleghi chitarristi non credono al fatto che non ho nemmeno una valvola nella mia strumentazione.
Rispondi
Re: Ragazzi io ogni volta che ...
di Andy72 [user #36401]
commento del 16/04/2015 ore 09:14:39
Ti chiedo un'informazione da livello base,a cui mi trovo.
Ma con una macchina come il pod,entri direttamente nell'impianto PA oppure piloti un finale + cassa?
A me capitò di ascoltare un concerto di un buon chitarrista che passava dal pod al return della mandata effetti di un hotrod deluxe: forse i suoni erano anche belli,ma non si sentiva nulla!
Grazie della risposta e della pazienza per la mia inespereinza.
Rispondi
Re: Ragazzi io ogni volta che ...
di endyamon [user #35616]
commento del 16/04/2015 ore 10:15:43
Ciao!
Io ho due setlist diverse sul POD a seconda del collegamento: una con le patch per il collegamento al PA e una per il collegamento finale + cassa.
Il collegamento con il PA è comodo perchè puoi replicare fedelmente il suono che senti in cuffia (casse e mixer del PA tendenzialmente non dovrebbero colorare il suono, a differenza di finale + cassa per chitarra), quindi puoi giocare a casa con i suoni sentendoti su delle buone cuffie (e sottolineo buone, se non ottime) ed essere confidente di avere dei suoni abbastanza fedeli sul PA.
Per il collegamento finale + cassa (o return + cassa) le cose sono un pochino più complesse perchè come ho detto c'è di mezzo una colorazione del finale e della cassa che va gestita. Inoltre occorre lavorare a volumi un pochino alti perchè la cassa e il finale (soprattutto se valvolare) si possono comportare in maniera diversa a seconda del volume di uscita. Io con il POD mi sono trovato molto bene con i finali a transistor, in particolare il Rocktron Velocity 300 che di suo non colora molto il suono ma gli aggiunge una certa dinamica e un calore simile ai valvolari. Uso inoltre una cassa Mesa Boogie che invece ha un suono un pochino scuro e quindi ho regolato il mio POD di conseguenza, ma ti posso assicurare che il suono c'è e si sente e sono anche il sogno di tanti fonici (alla fine si limitano solo a regolarmi il volume perchè il suono è già perfetto per loro).
Considera anche che io non uso le simulazioni del POD in maniera classica, ad esempio al posto delle simulazioni dei PREAMP (che si dovrebbero usare nel caso di finale + cassa) io uso le simulazioni degli ampli completi, a cui semplicemente tolgo la simulazione di cabinet.
E' capitato anche a me di collegare il sala prove il POD ad ampli fender (hotrod e 65 deluxe reverb) e ho dovuto cambiare completamente tutti i miei parametri per avere un suono accettabile perchè i Fender sono molto chiari e cristallini (il termine tecnico sarebbe "bright") e se non mettevo dei medi e bassi molto più presenti sarei scomparso nel mix (o comunque avrei segato le orecchie a chi mi ascoltava).
Con il POD occorre conoscere molto bene il comportamento di TUTTA la tua catena di strumentazione (chitarra, pickup, pod e simulazioni, finale, cassa e perfino cavi) perchè ogni cosa influisce in maniera più o meno accentuata.
Spero di non averti confuso di più le idee, ma se hai ancora domande chiedi pure! :-)
Rispondi
Re: Ragazzi io ogni volta che ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 20/04/2015 ore 16:34:00
io se posso esserti d'aiuto entro sempre nel PA se posso, rimane molto intellegibile....
Se proprio DEVO usare un'ampli ci vado dentro nel canale pulito non mi piace molto andare nel return in molti casi non hai controllo di volume che è dato dalla forza del segnale del PRE, succede la stessa cosa con il mio classic 30...ma se mi devo portare l'ampli a quel punto mi porto i miei fidi 4 pedali e suono alla vecchia maniera....

Cmq se è andato nel return del deluxe dritto dal pod ci credo che non si sentiva nulla.. :-)
Rispondi
50 euro per un pacchetto ...
di RedRaven [user #20706]
commento del 13/04/2015 ore 20:15:59
50 euro per un pacchetto di ampli digitali è totalmente fuori mercato. Ho smesso di usare prodotti Line6 da tempo e non credo tornerò facilmente indietro.
Rispondi
Re: 50 euro per un pacchetto ...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 09:51:29
Bè, è certamente fuori mercato se non hai bisogno di quegli ampli e sei già soddisfatto dei suoni che hai. Però se cerchi qualcosa di nuovo e vuoi ampliare la gamma di suoni del POD non mi sembra così assurdo come prezzo: ad esempio gli update di software come Amplitube o Guitar Rig sono più cari (e hanno una qualità nettamente inferiore)...
Rispondi
Re: 50 euro per un pacchetto ...
di RedRaven [user #20706]
commento del 14/04/2015 ore 13:06:41
sulla qualità si potrebbe discutere, non sono molto d'accordo. Sul prezzo invece è oggettivo: ormai si possono comprare singoli ampli o pedali, e prima di spendere 50 euro ce ne vuole, è lì il problema.
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Line6 ... ma vaffan#ulo!
di catoblepa utente non più registrato
commento del 13/04/2015 ore 20:48:57
Pod HD PRO (senza la X) ... ehh mi spiace caro utente ma l'hai preso un annetto prima e poi è uscito l'X ... che ci vuoi fare?
mai visto nemmeno le istruzioni in italiano ... sul sito disponibili in tutte le lingue ... anche il mandarino ma l'utente italiano è trattato come un co#lione! ... come il nostro stato (volutamente minuscolo!) paga e taci! ... scritto direttamente a Line6 e all'importatore italiano ... risultato: NEANCHE UNA RISPOSTA ... ehh si che di robetta alla Line6 negli anni gliene ho comprata!
adesso basta ... risultato: LINE6 MA VAFFAN#ULO!!!
ciao a tutti e buona vita
Rispondi
Re: Line6 ... ma vaffan#ulo!
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 10:01:32
Capisco che tu possa essere deluso da Line6 per molteplici motivazioni, ma onestamente quelle che hai elencato non reggono. L'aggiornamento dei POD senza X avverrà entro qualche settimana (così hanno scritto sul sito Line6) e per le istruzioni in italiano... bè, non è la prima volta che capita con la strumentazione che l'italiano non sia tra le lingue fornite sui manuali, guarda anche altri marchi che offrono strumentazione ben più professionale (Kemper e Fractal ad esempio) che non hanno il manuale in italiano. Diciamo che forse si aspettano che l'utente italiano abbia un minimo di conoscenza dell'inglese da potersi raccapezzare con il manuale, quindi più che trattarlo come dici tu, forse lo sopravvalutano! Eheheheh! :)
Personalmente, e perdona la mia schiettezza, credo che nel 2015 non conoscere quella minima base di inglese per leggere un manuale che ha pure le figure mi sembra molto più grave di un manuale senza la lingua italiana...
Rispondi
Re: Line6 ... ma vaffan#ulo!
di catoblepa utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 21:35:22
ti ringrazio ma ti faccio presente che: quella minima base di inglese per leggere un manuale che ha pure le figure ... ce l'ho!
non è che aspetto che me lo venga a dire tu! (e ora perdona tu la mia di schiettezza!)
qui non è un discorso di sopravvalutare (conosco gente che parla fluentemente 3 lingue ma li reputo imbecilli ugualmente) E' IL RISPETTO PER L'ACQUIRENTE CHE MANCA! ... e io lo PRETENDO - SE PERMETTI! ... ANCHE PER IL RISPETTO DI CHI MAGARI FATICA A CAPIRE 4 TERMINI IN CROCE IN INGLESE MALGRADO CI SIANO ANCHE LE FIGURE ... PERCHE' I SOLDI CHE HANNO TIRATO FUORI LORO SONO UGUALI AI TUOI E AI MIEI ... caro il mio saputello :)
come ho detto più volte la gente sa solo applaudire e non sa più fischiare!




Rispondi
Re: Line6 ... ma vaffan#ulo!
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 22:19:39
Guarda, non volevo offendere nessuno e ti chiedo scusa nel caso ci sia stata un'offesa, il mio era un discorso generico e la mia osservazione riguardava solo le critiche che hai mosso e che, a mio personalissimo avviso, mi sembravano un pochino deboli e fuori luogo.
Il rispetto non lo giudico da una lingua su un manuale, perchè altrimenti comprerei pochissimo. Se invece mi parli di supporto pre o post vendita allora il discorso cambia e possiamo parlarne!
Però, alla fine, siamo tutti "musicisti" (permettimi la generalizzazione) e questo significa dover studiare e sbattersi per imparare cose nuove ogni giorno, oltre a far pratica per non "perdere la mano". In uno scenario come questo un manuale da tradurre fa parte del gioco se vogliamo. Se compri una chitarra o un amplificatore il manuale nemmeno te lo danno, ma alla fine ci muniamo di pazienza e costanza e impariamo a fare tutto. E' anche vero che a volte sia snervante e non ricevere il giusto supporto faccia innervosire parecchio, motivo per cui uno si rivolge altrove perchè (per fortuna) di scelta ce n'è parecchia.

Io credo che, soprattutto negli ultimi anni, la gente non solo sappia fischiare molto bene, ma lo faccia anche per il puro gusto di farlo, senza riuscire più ad applaudire delle cose buone (ma non perfette). Il rispetto credo che ci sia quando si va ad apprezzare qualcosa che è frutto di tempo, passione e lavoro anche se non incontra il nostro gusto personale.

Poi, ripeto, ognuno è liberissimo di pensarla come vuole e comprendo il tuo disagio dovuto ad una brutta esperienza con Line6.

Un pacifico saluto dal tuo saputello! :)
Rispondi
Re: Line6 ... ma vaffan#ulo!
di Claes [user #29011]
commento del 23/04/2015 ore 12:37:0
I manuali in inglese - ecco come la vedo: la stragrande maggioranza ti confonde! Sono poco precisi e mancano sempre dettagli importanti. Paiono scritti da ingegneri che non capiscono le esigenze di chi usa un prodotto. Credo anche che sia la maggioranza degli autori che non è di lingua natale inglese. Da parte mia sono l'esatto contrario! Non finirò mai di imparare i termini tecnici in italiano che sono in abbondanza sulle pagine di Accordo!

Rispondi
Re: Line6 ... ma vaffan#ulo!
di maupetrucci [user #16307]
commento del 27/05/2015 ore 12:55:24
Ciao scusami io non trovo queste info ma chi sarebbe l'importatore italiano ?? hai la loro email? devo chiedere supporto su una shceda audio
Grazie 1000
Rispondi
Anch'io per ora ho abbandonato ...
di swing [user #1906]
commento del 13/04/2015 ore 21:25:44
Anch'io per ora ho abbandonato l'idea di acquistare nuovi prodotti Lin6, ho un POD XT PRO che uso a casa per studiare, e che ho usato in passato in live come processore di effetti, i suoni sono credibili se ci si smanetta parecchio e dipendono anche in maniera profonda dalle casse che si usano per ascoltarli, ad esempio io li trovo migliori se li ascolto con delle cuffiette da 1 euro piuttosto che con delle cuffie migliori o dalle casse della creative.
Ho avuto una M13 che ho venduto da poco per rifarmi la pedaliera in toto analogica, il digitale mi ha un po' stancato, la M13 innanzitutto è costruita con materiali scadenti, gli switch si ossidano o si rompono dopo un uso anche modesto, su tutti i forum si legge di gente che in qualche modo ha dovuto sostituirli tutti con roba più di qualità. L'ho anche fatta modificare da un tecnico dopo che mi ha fatto sentire la differenza tra la sua (alla quale ha cambiato tutti i condensatori del percorso audio) e la mia.
Ma alla fine, dopo poco l'ho venduta. Le distorsioni lasciavano a desiderare e gli effetti che mi servivano di più non mi soddisfacevano.
Credo che gli effetti del POD XT siano migliori anche se il prodotto è ben più vecchio. Comunque credo che la M13 sia nata male di suo, altri prodotti magari saranno sicuramente più validi.
Rispondi
Re: Anch'io per ora ho abbandonato ...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 10:05:17
Io credo che il POD XT (conosco il live ma non il pro, ma saranno simili suppongo) sia una grande macchina da live! Non conosco la M13 ma non fa per me. Anche il POD HD500 (senza X) mi sembrava fragile dal punto di vista dei microswitch e arrivando da macchine Zoom e Digitech che soffrivano di microswitch fallati ho deciso di investire di più e prendere il POD HD500X. Per ora sta reggendo egregiamente ma non voglio dirlo troppo forte!! ehehehe! ;)
Rispondi
Senza dubbio uno degli articoli ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 08:06:56
Senza dubbio uno degli articoli più divertenti che ho letto su accordo :-))
Io l'ho aggiornato ma senza comprare nuovi modelli di ampli, alla fine non riesco a usare neanche tutti quelli che ci sono già e mi sembrano già molto più che validi, tanto poi al di la dei soliti 3 /4 suoni non ne uso altri...quindi installare i nuovi mi sarebbe sembrato oltre che uno spreco di vile denaro anche di tempo rubato allo studio della musica.
Confermo sull'eq globale anche se alla fine lo trovo utile per esempio quando a casa attacco il pod alle mie becere casse per PC logitech che pompano i bassi a canna riesco a tagliarli e a tirarci fuori un suono molto interessante. Poi alla fine lo lascio disabilitato in sala sia quando vado sul mixer che sull'ampli.

CIAO e grazie!

m.

Rispondi
Re: Senza dubbio uno degli articoli ...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 10:08:51
Grazie mille, troppo gentile! :)
Io sono molto soddisfatto dei nuovi ampli e piano piano sto spostando una buona parte dei suoni high gain che ho sui nuovi modelli marshall e peavey (ma mi tengo anche la vecchia simulazione dell'Uberschall che è bellissima!). Ovviamente se sei soddisfatto dei suoni e non senti la necessità di averne altri, fai benissimo a non spendere soldi e tempo sui nuovi modelli, d'altronde quelli già presenti sulla macchina sono ottimi!
Rispondi
Re: Senza dubbio uno degli articoli ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 10:40:55
io high gain sono molto innamorato del modello del mesa e mi piacciono anche un sacco i vari marshall che ci sono... clean sono fissato col bassman e con il vox oltre che con il deluxe...posso chiederti, se li hai comprati, come sono i modelli vintage in particolare il vox?
Inoltre di tutti i modelli ci sono anche tutte le versioni di pre senza finale?
altra domanda hanno aggiunto sim di casse e mic o ci sono sempre gli stessi?

grazie ancora.
Rispondi
Re: Senza dubbio uno degli articoli ...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 10:57:28
Io ho solo il Metal Pack, quindi non so dirti nulla della parte Vintage (anche se sul forum Line6 ne parlano molto bene, soprattutto del Roland JC). Di tutti i modelli HD (peavey, marshall j800 2204, bogner shiva, ecc) ci sono anche i pre. Per quelli ereditati dall'XT ci sono solo i full (che vanno benissimo secondo me).
Non mi è sembrato di vedere nuovi mic o casse, ma non sono sicuro perchè io non uso simulazioni di cassa o microfono.
Rispondi
Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 09:10:01
A mio parere chi cerca una certa versatilità, trova in Line 6 ottimi prodotti.
Sumilazioni di qualità che vanno da Fender, Vox, Bogner, Marshall, Soldano, Mesa ecc. con un centinaio di stomp di vario tipo, danno tanta, ma tanta versatilità!
Un Pod HD 500 (500X) che costa 450 euro suona bene in direct mode (è una scheda audio a latenza prossima allo 0), in un buon PA (buono ho detto!) e ottimamente sulle testate DT (per i più nostalgici come me...).
Certo, il risultato non si avvicina a macchine come il Kemper (ci salterò dentro a piè pari a breve :) che però ha un costo tre volte maggiore (è una macchina più professionale, più da studio secondo me).
Non è neanche come avere un 'vero' ampli ma quello che da per quello che costa, lo fa diventare una macchina straordinaria!
Certo, non è facile da regolare perchè ci sono centinaia di parametri e la manualistica in italiano non c'è (attenzione, con una conoscenza basilare dell'inglese ci si muove facilmente nel forum dove tutti aiutano tutti).
L'ultimo upgrade, ottimo direi!
Una decina di amplificatori in più per 60 euro? Mi sembra un prezzo più che onesto se penso che il costo medio di un pedalino analogico si aggira sui 200 euro :)

William
Rispondi
Re: Versatilità...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 10:17:55
Guarda, non potrei essere più d'accordo con te!!
Io alla fine mi sono affezionato alla configurazione POD + finale + cassa e mi sono trovato meglio rispetto ad alcune testate valvolari o anche direttamente sul PA, ma ho dovuto impazzire molto su parecchie regolazioni per avere il suono che dico io!
Il Kemper è un'altra macchina con un'altra fascia di prezzo, ottima, versatilissima e professionale ma ti dirò che quello che ho sentito finora nel campo dei suoni high gain non mi fa proprio impazzire (anche se, non avendoci mai smanettato, la mia è un'opinione del tutto superficiale)... Piuttosto, se ne avessi le possibilità, mi butterei sul Fractal Axe Fx 2! ;)
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 10:57:46
Ho usato per un po' il Rocktron Velocity 300, ottima opzione per il Pod HD.
Ho poi voluto provare la testata DT 25 per potenziare l'uso del Pod e, dopo molti ma molti tentativi, ho trovato dei suoni fantastici!
Se Line 6, con i suoi componenti, lavorasse un po' di più sul 'plug and play'... : /
Io uso tantissimo gli hi gain settati in low gain (sembra strano ma danno una pasta particolare), per fare un esempio, un pre mesa Treadplate con eq in flat, gain al 10%, uno stomp comp+treble on, uno stomp vintage pre e una strato rigorosamente con pick up al manico, hai un suono super alla SRV.
...semplicemente pazzesco!
L'Axe FX è una macchina stupenda, costi e tempi di attesa a parte :(
Rispondi
Re: Versatilità...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 12:54:55
che finale usi?
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 13:41:42
Per chi è nostalgico e non vuole abbandonare il sistema testata+cassa, può usare il sistema chiamato Dream Rig (o 2/3 di Dream Rig come lo chiamo io): testata Line 6 DT25/50 + Pod HD 500/500X.
La testata deriva da una collaborazione tra Line 6 e R.Bogner (testata valvolare dal ciscuito semplice ma funzionale e versatile).
Qualcuno potrebbe dire "perchè usare il Pod che simula gli ampli a valvole con una testata a valvole?", domanda legittima ma in questo specifico caso il Pod crea la pasta del "pre amp" solamente, il resto è vera e propria testata valvolare.
Si ha quindi, versatilità di pre ed effetti digitali + classicità del suono valvolare!
Rispondi
Re: Versatilità...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 14:03:04
Ciao, sono la scimmia che abita sulla schiena di Endyamon. Volevo sapere se, secondo te, la testata DT25 è sufficiente per i live con batteristi che pestano come fabbri oppure conviene andare direttamente sulla 50. Per caso hai qualche video o clip sonoro registrato con il pod + dt?
Grazie mille, ciao!
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 14:20:40
:) Io suono con un batterista 'fabbro' e non sono mai riuscito ad usare la DT25 a palla!

O meglio, setto la testata analogica in pentodo con il master a 8-9/10 in modo da 'tirare' le valvole e regolo il volume master del Pod HD 500 in funzione della vicinanza col batterista, il master del Pod non ha mai superato il 50%.
Attenzione, dipende anche dal carico in ohm della cassa passiva (con 16 ohm avrai meno volume che con 4 ohm di carico).
Se cerchi un suono un pò più 'vintage', o meglio, più morbido, puoi usare la testata in configurazione triodo dove il volume cala sensibilmente (in questo caso compenso ancora una volta con il master del Pod).
Anche qui è soggettivo, io ho una certa età e il mio orecchio raramente sopporta i 110 db... Posseggo ancora finali da 50+50w che non riesco più ad usare per il volume che raggiungono... c'è poi anche il problema dei fonici che ti dicono "tieniti basso con la tua roba che ti alzo io sull'impianto"...

Mia opinione personale, 25w sono più che sufficienti.


Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 14:25:18
Non ho mai registrato utilizzando Pod + DT, ne con la direct out, ne microfonato.
Prima o poi lo farò ma vorrei prima condividere qualche patch che ho creato per Pod+DT.
Rispondi
Re: Versatilità...
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 15/04/2015 ore 10:07:25
"Attenzione, dipende anche dal carico in ohm della cassa passiva (con 16 ohm avrai meno volume che con 4 ohm di carico)." ok per i transistori, ma questo vale anche per i finali valvolari, come dovrebbero avere i DT?
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 15/04/2015 ore 10:39:30
Le testate DT possono lavorare a 4/8/16 Ohm, il segnale amplificato (che venga da finale a transistor o a valvole) è soggetto alla legge di Ohm I=V/R, la potenza in Watt si calcola con la formula P=VxI.
Quindi, al variare del carico in Ohm, varia la corrente e di conseguenza la potenza (e il volume finale).
Rispondi
Re: Versatilità...
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 15/04/2015 ore 11:01:08
grazie per la risposta.
Giusto per capire meglio, non ho mai visto però sugli ampli valvolari per chitarra che la potenza in watt RMS (che, scusa l'ignoranza, detto in soldoni, dovrebbe essere una specie di "potenza" media, giusto?) varia a seconda degli Ohm.
Negli ampli a transistor spesso viene fornita come dato la potenza di picco, e quella ok varia con gli ohm anche nelle specifiche dichiarate dalla casa. sbaglio?
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 15/04/2015 ore 13:26:08
La potenza RMS è un valore particolare che viene usato in alcuni casi (per esempio su sistemi Hi-fi) e in accordo ad alcune normative (rimango volutamente sul vago perchè è un argomento complesso da trattare).
Gli ampli a valvole per chitarra hanno l'indicazione della potenza massima erogabile in Watt e una serie di collegamenti per gli speakers, solitamente da 4/8/16 Ohm, che garantiscono la potenza con carichi diversi.
C'è però un limite ai collegamenti, se collego ad una uscita a 4 Ohm un carico da 8 Ohm, la potenza finale erogata è minore.
No si può fare il contrario, cioè dare ad una uscira a 4 Ohm un carico minore.
Rispondi
Re: Versatilità...
di marcomo utente non più registrato
commento del 29/04/2015 ore 15:14:44
RMS significa root mean square, ovvero è la potenza efficace.
Se hai un segnale sinusoidale per calcolarla devi prendere il valore picco picco e dividere per radice di due.

in soldoni è la potenza che ti muove i coni, i coni hanno una resistenza la potenza è prodotto tensione per corrente quindi non è che dipende dai coni ma è la corrente che poi fa muovere il cono.

In un ampli quando senti la potenza è di 120 Watt significa la potenza considerando la tensione picco picco, quindi per conoscere la potenza efficace devi dividere per radice di due,

In sostanza gli ampli da 30W (esempio il peavey classic 30) ha in realtà 22W di ptenza RMS (fruibile)
Un' ampli da 60W ne ha in realtà circa 43 etc etc..

Molti costruttori non dichiarano la RMS.
Rispondi
Re: Versatilità...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 14:25:45
io alla fine lo uso sempre in sala con un valveking e mi ci metto di fronte utilizzando solo i pre si ottengono dei suoni molto usabili, comunque lo preferisco sul PA nel mixer, solo che alla fine al cantante e al tastierista non piace che esca tutto dalle stesse casse vabbè ci sta pure quindi a me a l bassista ci relegano sugli ampli :-( .... alla fine stavo optando per acquistare una cassa attiva anche io o un finale da piazzare in mezzo a una cassa passiva,

come cassa attiva ho visto che la line 6 produce la L2T che sembra una gran bella cosa, abbastanza potente e ottimizzata per la resa come guitar cabinet, anche se è un po cara ma eventualmente non sarebbe male e la userei parecchio, oppure le nuove laney IRT-X sembrano carine e costano la metà della L2T.... in alternativa un piccolo finale di potenza da utilizzare con la mia 2X12 quando non voglio portarmi dietro la testata e i pedali (ne ho sempre meno voglia) quindi questo 44 Magnum mi ispira anche perchè ho visto che costa poco con 128 euro te lo porti a la maison...

il discorso è...come suona? ha volume sufficiente per una band? il suono rimane intellegibile o bisogna bestemmiare in ostrogotto per riuscire a tirare fuori dei suoni usabili? snatura frizza o ha la facoltà di rendere comunque il suono organico?

Thakssss

M.
Rispondi
Re: Versatilità...
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 14:39:00
Credo che la L2T sia la miglior cosa, puoi entrare col Pod in full stack e usare le bilanciate per il mixer del PA.
E' una cassa attiva FR di ottima qualità nella quale ci puoi buttare di tutto (mp3 compreso), la puoi usare come monitor, come ampli per una chitarra acustica, come ampli per basso... La migliore alternativa a una DT25/50 (più dedicata ai chitarristi).
Rispondi
Re: Versatilità...
di marcomo utente non più registrato
commento del 14/04/2015 ore 14:52:48
credo anche io che sia la "meglio cosa" sono sempre 733 euro da mister T.
per il DT lo escludo perchè ampli a valvole ne ho già e non uso nemmeno quelli :-)
Rispondi
Re: Versatilità...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 14:51:58
Il 44 Magnum ha abbastanza volume per prove e live (insieme al master del POD) in ambienti non troppo grandi (pub o locali medio piccoli) anche con batteristi particolarmente vivaci.
Il suono è buono tenendo conto delle dimensioni. Inizia ad andare in overdrive da ore 12 in avanti (se hai suoni puliti te ne accorgi subito, con i distorti invece puoi spingere ancora un po'). Non è caldissimo e non è nemmeno un mostro di dinamica ma come dicevo va benissimo per le dimensioni che ha (e puoi portartelo sempre dietro come backup). Per quel che costa, secondo me, è fantastico e indispensabile, ma onestamente il Rocktron suona un pochino meglio.
Rispondi
Re: Versatilità...
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 13:44:29
Io ne uso due: per le situazioni piccole e dove serve molta comodità uso l'EHX 44 Magnum, per tutte le altre mi sto trovando molto bene con l'ultima versione del Rocktron Velocity 300.
Rispondi
Ottimi stomp ma..
di fender64 [user #14522]
commento del 14/04/2015 ore 13:20:34
Ho posseduto in passato un POD della Line 6. Bellisime le emulazioni ma...quello che esce dalle cuffie non è riproducibile a meno di non utilizzare un finale stereo e due diffusori full range. Allora il suono come nasce così esce. Altrimenti verrà sempre colorato o decolorato dall'ampli e dal diffusore che si usa...
Per questo motivi, per i miei gusti naturalmente, sono tornato ad amli e effetti singoli in pedaliera.
La mia dinamica così ne ha giovato e il mio playng influisce in maniera determinante sul risultato finale. Quando suono sono io che lo faccio con quell'ampli e quella chitarra, divresa sempre per ogni situazione o brano...lo preferisco. Forse meno comodo ma differente....per me si intende!
Rispondi
Re: Ottimi stomp ma..
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 13:47:33
Certamente ci sono tante differenze tra un suono in cuffia (chiamato studio direct) e un suono che passa su un PA, su un finale per chitarra (transistor o valvolare), in 'front' o sul 'return loop'... è per questo che prima ho accennato alla difficoltà di trovare il suono giusto.
Certo che il 'suono giusto' è altamente soggettivo, ogni uno di noi è costantemente alla ricerca (vana...) del suono perfetto... Non si finisce mai di sperimentare... Maledetta GAS...
Rispondi
Re: Ottimi stomp ma..
di endyamon [user #35616]
commento del 14/04/2015 ore 13:53:24
Certamente il feeling personale influenza pesantemente tutto lo scenario sonoro. Io sono fortunato e sono riuscito a conoscere abbastanza bene la mia strumentazione di modo da colorare il mio suono come piace a me. Onestamente non rimpiango i costi, il peso e il tip tap che facevo con i pedalini singoli ma è una preferenza del tutto personale e magari anche momentanea, non escludo che un domani non possa tornare sui miei passi!
Per me la serie HD ha segnato una certa svolta nel mondo digitale perchè le simulazioni mi sembrano davvero belle e non sento quell'effetto digitale che invece sento ancora in altri prodotti (soprattutto nei suoni high gain). Ma si, dai, alla fine più scelte abbiamo e meglio è, così possiamo sbizzarrirci nel nostro setup personale (anche se il portafoglio piange sempre a prescindere! ehehehehe).
Rispondi
Re: Ottimi stomp ma..
di wdebona [user #38304]
commento del 14/04/2015 ore 13:56:10
Concordo pienamente! :D
Rispondi
Re: Ottimi stomp ma..
di fender64 [user #14522]
commento del 14/04/2015 ore 14:08:16
concordo... ma se ne avrai la possibilità prova a collegare il tuo pod come ti ho descritto...esperienza fenomenale... lo stesso suono che senti in cuffia!! e per di più stereo puro!!
l?importante che tu lo faccia con due casse full-range!
Rispondi
Articolo ..
di Sparklelight [user #41788]
commento del 15/04/2015 ore 09:12:33
.. davvero spassoso :-)
Rispondi
Pod HD 500+ DT25 combo ...
di alcor72 [user #16133]
commento del 17/04/2015 ore 09:15:27
Pod HD 500+ DT25 combo

Li sto usando da 2 anni e sono soddisfattissimo
Potenza (25W) gestibile del finale (su progetto Bogner).
Trasportabilità nella norma (in sala prove io mi porto sempre dietro tutto)
Soprattutto due unità che parlano la stessa lingua con il line 6 link dedicato.

Io uso questa configurazione anche quando devo fare dei suoni nuovi a casa ( a volumi appartamento per intenderci) la resa è + o meno la stessa che a volume finale più sostenuto...al limite basta una piccola correzione sui bilanciamenti dei volumi Master
Tra l'altro il line out bilanciato dell'ampli è già ottimale per il collegamento al mixer (ho dovuto quasi litigare con un fonico che voleva a tutti i costi microfonarmi l'ampli e alla fine si è ricreduto).

Non sono passato al 500X perche il mio funziona egregiamente (a dire il vero il primo ritirato dal negozio aveva un difetto al potenziometro del gain che andava in "deriva" aumentando il valore lentamente, ma sostituita la pedaliera in toto non ho avuto + problemi).

Sinceramente delle tante configurazioni di strumentazione provate fino adesso è l'unica che mi ha permesso di trovare suoni credibili a 360°.
Mi piace avere distorti con una buona dose di gain, ma anche puliti non necessariamente ultramoderni o crunch in stile Stones (non necessariamente sempre il muro sonoro alla AC/DC).
Con questi due oggetti ho trovato la possibilità di tirarli fuori (lavorandoci un po' sopra).

Quando guardo il mio collega armeggiare continuamente con il suo TS808 e il suo Digital delay boss e inventarsi customizzazioni sul suo pedale V-Twin Mesa per potere aggiungere una "terza funzione", sentendo anche spesso che i voulmi sono immancabilmente sbilanciati....dicevo appunto che quando lo vedo così impegnato non lo invidio per niente.

Non voglio discutere sulla qualità migliore o peggiore dei singoli elementi citati...ma io un po di reflusso gastrico ce l'ho già di mio...non vorrei peggiorarlo nella ricerca di ua set-up attendibile ogni volta.

Per cui questa citata è una possibile configurazione "versatile" e tutto sommato non troppo onerosa (siamo sui 1200 euri poco più da nuovo) che permette di avere un unità di controllo configurabile per preset e un ampli valvolare.

Ma di soluzioni ce ne sono tante...chiaramente.


Rispondi
Re: Pod HD 500+ DT25 combo ...
di wdebona [user #38304]
commento del 17/04/2015 ore 10:12:09
Già...

Per non parlare della programmazione, cambi patch e ti cambia il mondo (se lo desideri), su ogni patch ti puoi facilmente configurare gli Stomp in ON/OFF, ci puoi combinare il pedale del volume pre o post e col wah che preferisci, ogni tipo di Stomp in catena nell'ordine serie/parallelo a tuo gusto... il tap tempo già configurato per allinearti col batterista, un looper a portata di click, un tuner a portata di click, un ottimo display e nessun problema di perdita di segnale (e soldi) su ogni cabvetto tra gli stomp...
Ah, dimenticavo un solo alimentatore e un cavo AES/EBU.
(c'è ancora tanto da scrivere volendo...)

Ciao!
Rispondi
Ragazzi ma le patche create ...
di maupetrucci [user #16307]
commento del 17/04/2015 ore 16:12:37
Ragazzi ma le patche create con il pod hd sono compatibili con il pod farm ? Qualcuno ha fatto il paragone con il pod farm per caso? Grazie
Rispondi
Re: Ragazzi ma le patche create ...
di endyamon [user #35616]
commento del 17/04/2015 ore 16:41:16
Che io sappia le patch del pod hd non sono compatibili con il pod farm. Se usi gli stessi ampli puoi creare patch molto simili, ma devi farlo tu a mano.
Rispondi
PA personale
di Claes [user #29011]
commento del 23/04/2015 ore 14:59:42
È da una ventina d'anni che uso la filosofia pre+casse hi-fi. Aggiungo un mixerino per adattarmi alla sonorità del locale con un piccolo ritocco EQ. Col mixerino si può mandare un line out al mixerone e bilanciare a piacimento il volume out per avere un tocco extra su PA+spie che non seccherà un cantante.

Quel POD pare veramente ben riuscito! È forte disporre di pre da mandare all'ampli o usare un patch di un ampli simulato con vari tipi di casse - incluse riprese con o senza microfono (sono sicuro che un POD ha imitazioni dei migliori microfoni).

Suoni e aggiornamenti: concordo in pieno col "io utilizzo solo 3-4 suoni..." percui un aggiornamento non serve - don't fix what works.

La menumania è endemica e una infezione generata dal famigerato GAS di musicisti in perenne cerca di qualcosa di nuovo pur adorando il vintage. Odio peregrinare e preferisco il menu di un buon ristorante,

Regolando centinai di parametri e cercando di interpretare strani acronimi ci si perde. Spero che il POD ha suoni da plug-and-play. Stevie Wonder: un giornalista chiese un'opinione sui suoni e le possibilità di creare qualcosa di mai sentito prima col nuovissimo e rivoluzionario keyboard Yamaha DX7. Rispose "companies have spent millions of dollars to create a sound - why should I change it?"

Prezzo per uno o più aggiornamenti: dovrebbero offrirlo gratis!!! È pure una pubblicità gratis che giova la considerazione del fabbricante.

Nella foto vi è pedaliera + rack. Forte! Molto meglio del "tutto nella pedaliera". Da quel lato preferisco una sfilza di stompbox e ballare tic-tac...

Un PS: c'è un software per montaggio video che costa 300 euro al mese per tenersi aggiornati...
Rispondi
Re: PA personale
di marcomo utente non più registrato
commento del 27/04/2015 ore 12:07:06
In realtà molti dicono che ti ci devi sbattere parecchio per tirare fuori buoni suoni, non so a me non mi pare che ti ci devi sbattere poi tanto,
alla fine le simulazioni di ampli sono buone di per se non è che devi stare a modificare parametri all'infinito puoi benissimo prenderli come impostazioni di default e suonano...

Quindi per quanto mi riguarda suoni plug'n play in quel senso li ce ne sono.
C'è anche da dire che poi i suoni di fabbrica sono troppo spesso troppo effettati e carichi di effetti di vario tipo quindi non sono molto "plugn'play" più parametri ed effetti ci sono in una patch più ti devi ricordare cosa si attiva alla pressione di un tasto...

Detto questo secondo mè è una buona macchina e suona ovunque la si collega, in diretta a me piace molto ma alla fine la collego anche spesso all'ampli che trovo sul posto.. secondo alcuni è meglio avere un volume separato dal resto (tastiere + voce) io non concordo ma vabbè rispetto il cantante e o tastierista che lo chiedono, quindi se si ha un'ampli mi ci attacco davanti e i suoni sono usabilissimi.


E poi è COMODO... niente cavi pedalame testata e cassa, attacchi due /3 jack un alimentatore e sei pronto con tutti gli effetti dentro... lo adoro :-)
Rispondi
Re: PA personale
di endyamon [user #35616]
commento del 27/04/2015 ore 12:58:33
Il POD è una macchina talmente sensibile e che permette così tante personalizzazione che definire i suoni "plug & play" sarebbe riduttivo e fuorviante.
Diciamo che esce dalla fabbrica con dei buoni suoni per il PA, un buon punto di partenza per crearsi delle patch a seconda della propria strumentazione, ma quanto siano "plug & play" dipende molto da cosa cerchi.
Io, ad esempio, appena ho sentito i suoni del POD di fabbrica volevo mettermi a piangere: non ce n'era uno che mi piacesse! Però ne conoscevo le potenzialità avendo sentito i suoni di altri, quindi mi sono armato di pazienza e ci ho smanettato finchè non sono riuscito a tirare fuori il suono giusto per me con la mia strumentazione.
In realtà se si cerca qualcosa di "plug & play", più facile ed intuitivo conviene buttarsi sul Firehawk FX, perchè il POD è più complesso e ha più parametri e conviene studiarli e conoscerli bene per apprezzare la macchina.

P.s. Gli aggiornamenti del POD sono gratuiti, ma gli ampli aggiuntivi che si vogliono installare ovviamente si pagano (ma sono del tutto opzionali).

P.s. II: nella foto c'è rack e pedaliera perchè del POD c'è versione rack o versione pedaliera (con "tutto nella pedaliera").
Rispondi
Re: PA personale
di marcomo utente non più registrato
commento del 28/04/2015 ore 09:34:46
Son of Plexi a me piaceva e anche quello del solo di master of puppets, poi a ben guardare ce n'erano altri carini, a differenza delle macchine della stessa fascia di prezzo c'è da dire che le sim sono molto convincenti come risposta al tocco, alla fine poi c'era una scarrellata di banchi con gli ampli nudi e crudi quelli sono abbastanza plug n' play...
Certo poi concordo pienamente sul fatto che siano pre-ottimizzati per P/A e cuffie...

tra l'altro in rete ho trovato una guida poi ho scoperto che era celeberrima

vai al link

dove alcune dritte interessanti le dava per esempio come uscire contemporaneamente su un amp e sul PA...

e altri trucchi si trovano in rete sui video di Glen Delaune

vai al link

anche se le patches che vende poi sono secondo me un flop totale

oppure ho trovato interessante quello di Peter Hanmer che mostra come usare gli equalizzatori per la creazione di una patch e bucare meglio il mix

vai al link





Rispondi
Re: PA personale
di endyamon [user #35616]
commento del 28/04/2015 ore 11:59:01
La guida di Meambobbo è una bibbia vera e propria!! Fondamentale e decisamente più utile dei manuali Line6.
Io ho comprato sia le patch di Glenn DeLaune, sia quelle di ChopTones, ma alla fine non sono nè più nè meno come quelle che si trovano gratuitamente sul sito della Line6 e sulla mia strumentazione suonano in maniera completamente diversa dai video, quindi alla fine non le ho mai usate o al massimo ho preso qualche spunto per le mie patch.
La gestione corretta degli equalizzatori è importantissima in generale e sul pod ancora di più, perchè fa proprio la differenza tra un suono credibile, caldo e che buca il mix e un suono digitale, freddo e finto.
Rispondi
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