La Maton di George Harrison venduta per cifra record
di redazione [user #116] - pubblicato il 20 maggio 2015 ore 11:00
La Maton Mastersound MS500 usata da George Harrison con i Beatles durante l'estate del 1963 è stata battuta all'asta per 485mila dollari. Si tratta di un caso senza precedenti, se si considera che la chitarra in realtà non gli è mai appartenuta.
La Maton Mastersound MS500 usata da George Harrison con i Beatles durante l'estate del 1963 è stata battuta all'asta per 485mila dollari. Si tratta di un caso senza precedenti, se si considera che la chitarra in realtà non gli è mai appartenuta.
Lo scorso venerdì, la casa d'aste newyorkese Julien's Auctions ha battuto un lotto davvero speciale. Per la cifra di 485mila dollari, è stata venduta una Maton Mastersound utilizzata da George Harrison nel 1963.
Il prezzo finale, per quanto imponente, non è di per sé un record. Di recente, già una Stratocaster appartenuta a Bob Dylan aveva strappato il primato alla Blackie di Eric Clapton, entrambe registrate per cifre vicine al milione di dollari. Eppure, la storia della Maton di Harrison forse rappresenta un caso senza precedenti: la chitarra, in realtà, non è mai appartenuta davvero al chitarrista dei Beatles.
Prima di gridare alla truffa, bisogna chiarire che George Harrison ha realmente suonato quella Mastersound, solo che gli era arrivata tra le mani come un semplice prestito a breve termine. Nell'estate del 1963, la sua Gretsch di punta ebbe dei problemi e fu mandata in riparazione. Nell'attesa che venisse sistemata, George affittò una Maton Mastersound MS500 presso un negozio di Manchester. Quando gli fu restituita la Gretsch, il Beatle decise comunque di trattenere ancora un po' la Maton, suonandola per i concerti estivi compresi tra il luglio e l'agosto 1963.
Mezzo secolo più tardi e 14 anni dopo la morte del chitarrista, la MS500 è valsa al suo ex proprietario (un collezionista privato anonimo) la bellezza di mezzo milione di dollari. Non siate gelosi delle vostre chitarre: se un amico vi chiede di farci un giro, ricordatevi di George.