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Tony Zemaitis
Tony Zemaitis
di [user #13470] - pubblicato il

Le chitarre di Tony Zemaitis sono diventate il riferimento di numerosi imitatori e liutai appassionati di estetiche meno convenzionali sparsi per il mondo. Dagli anni '60, gli esclusivi strumenti di Tony hanno catturato l'attenzione dei grandi della chitarra, ma in pochi sono a conoscenza della sua storia.
Le chitarre di Tony Zemaitis sono diventate il riferimento di numerosi imitatori e liutai appassionati di estetiche meno convenzionali sparsi per il mondo. Dagli anni '60, gli esclusivi strumenti di Tony hanno catturato l'attenzione dei grandi della chitarra, ma in pochi sono a conoscenza della sua storia.

Antanus Casimere Zemaitis, detto Tony, è un costruttore di chitarre inglese attivo dagli inizi degli anni '60 per tre decadi almeno. Le sue chitarre sono oggetto di culto per ogni collezionista, sono tra quelle meno disponibili sul mercato e a prezzi che rasentano la follia.

Tony Zemaitis

Le ragioni di questo status mitico delle chitarre Zemaitis sono legate principalmente al fatto che per una serie di fortunate circostanze i pochi strumenti costruiti sono andati principalmente tra le mani delle rockstar e nell’immaginario collettivo.

Tony Zemaitis

Quando si parla di chitarre elettriche ci si intende presto sul tipo di strumento utilizzando i riferimenti classici: Stratocaster, Telecaster, Les Paul, SG e chi più ne ha più ne metta. Appena diciamo "una chitarra stile Ric" immediatamente identifichiamo l’originale a cui ci si ispira. Ma, per qualche strana ragione, si opera una rimozione collettiva quando ci si trova di fronte alle copie delle Zemaitis. Queste poche righe sono rivolte a chi, tra i più giovani, non ha ancora sentito parlare delle sue chitarre.

Tony Zemaitis

Zemaitis ha dato vita a quello stile inconfondibile di chitarre che oggi verrebbe definito steam-punk grazie al sodalizio con Danny O’Brien,  autore di tutte le incisioni fatte sulle parti metalliche utilizzate inizialmente per migliorare la schermatura. O’Brien è sopravvissuto a Tony e oggi produce riedizioni giapponesi con la famiglia Zemaitis.

Tony Zemaitis

Le tipologie classiche sono:
Le chitarre con il disco metallico sul top e poi completamente coperte di alluminio, quelle con il top rivestite completamente da tasselli di madreperla, quelle in tema piratesco nate con la collaborazione con il re dei pirati Keith Richards.

Tony Zemaitis

E infine delle acustiche uscite direttamente dalle terre delle Fate. Le avrete viste in mano a Donovan, Harrison, Clapton e così via.

Tony Zemaitis

Non ci sono due Zemaitis uguali sulla faccia della terra. Negli anni '80 i giapponesi si cimentarono con una serie di copie che ora sono diventate leggenda a loro volta per i collezionisti. Erano così perfette che girava una battuta tra i detrattori di Zemaitis su come distinguere un originale da un falso: le copie suonavano meglio.

Tony Zemaitis

Per chi vuole approfondire, Internet regala informazioni dettagliatissime. Si può partire dalla storia e si può dare un’occhiata alle riedizioni aspettando di vincere la lotteria per comprarne una originale.

La prossima volta che vedete una Duesemberg Johnny Deep o una ricoperta di madreperla, una Teye, una Zelinsky dalla pancia stretta e con la Z sulla paletta, sappiate che c’è non poco Tony dentro, anche se non ve lo dicono.

chitarre acustiche chitarre elettriche zemaitis
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Stupende chitarre, entrate di diritto ...
di dale [user #2255]
commento del 06/06/2015 ore 09:08:20
Stupende chitarre, entrate di diritto nella storia del rock.

.-)))
Rispondi
credo ne usasse una anche ...
di Sykk [user #21196]
commento del 06/06/2015 ore 09:36:13
credo ne usasse una anche Mick Mars
infatti eccola:
vai al link
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Concordo...
di Repsol [user #30201]
commento del 06/06/2015 ore 16:46:57
Da possessore di una Zemaitis 2008 convordo pienamente con l'articolo.
La chitarra è un capolavoro di liuteria, legni bellissimi, incisioni sopraffine, cura del dettaglio maniacale, accorgimenti tecnici scrupolosissimi. Io possiedo una front metal incisa da O'Brien, una chitarra che suona molto, molto brillante. La tastiera in ebano e il ponte in alluminio, oltre che il top, le conferiscono un tono estremamente chiaro, che risalta ogni nota.
L'unico neo che posso vedere nelle produzioni recenti, compresa la mia, è la scelta di montare di serie i Di Marzio DP103....questi humbuckers non rendono giustizia alla chitarra. Io li ho cambiati subito con dei Lollar e la chitarra ha finalmente avuto la voce che meritava.
Grandi chitarre, difficili da trovare, ma ora che è iniziata la produzione della Generation II i prezzi sono più umani e qui negli States si inizia a vederne di più, anche online.
Le Generation I son più difficili da trovare, ma hanno le incisioni di O'Brien più belle della recente produzione, a mio avviso. Le Zemaitis "vere' sono difficilissime da trovare e costosissime, ma parliamo di opere d'arte vere e proprie.
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Tempo fa un importatore italiano ...
di kelino [user #5]
commento del 07/06/2015 ore 08:02:48
Tempo fa un importatore italiano si cimentò...la più economica costava poco meno di 10mila euro.
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Re: Tempo fa un importatore italiano ...
di Claes [user #29011]
commento del 07/06/2015 ore 11:32:56
> la più economica costava poco meno di 10mila euro < !!!!! E poi nel budget quello che costa importarne una in Italia :( Sono cmq chitarre da liutaio, pezzi unici + opere d'arte (de gustibus). Per il look ci sono ora modelli a buon mercato (si fa per dire...).

Voglio chiedere a voi esperti quale effetto di schermatura hanno le placche di metallo. Io credevo che fossero unicamente una decorazione!
Rispondi
Re: Tempo fa un importatore italiano ...
di nawa utente non più registrato
commento del 07/06/2015 ore 11:50:32
come si dice, ogni spada una dottrina... qui un articolo pieno di olio di serpente e strane teorie alchemiche un poco di parte. (a me, è sempre piaciuto il battipenna anodizzato sulla strato :-)

vai al link
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Bell'articolo e belle foto. Io ...
di MAT77 [user #27583]
commento del 08/06/2015 ore 08:40:56
Bell'articolo e belle foto. Io pensavo costruissere solo chitarre elettriche, da estimatore del grande Keith quale sono. E invece anche chitarre acustiche.....
Che dire, chitarre stupende, secondo me. E' vero che costano una follia ma è altrettanto vero che sono chitarre pressochè uniche. Quindi anche se potrebbe sembrare la mia considerazione una bestemmia, penso che se li valgano tutti quanti. Voglio dire, un LP R costa 3/4 mila euro, un L5 anche di più considerando che sono comunque non proprio artigianali. O ancora un Strato CS Andy Summers 11000 cocuzze, non so se rende il paragone.

Sempre ovviamente secondo i miei gusti e il mio parere ovviamente.

Sempre bello leggere queste "perle". Peccato che di articoletti simili se ne leggano sempre meno
Ciao
Rispondi
Re: Bell'articolo e belle foto. Io ...
di nawa utente non più registrato
commento del 08/06/2015 ore 09:34:50
"Sempre bello leggere queste "perle". Peccato che di articoletti simili se ne leggano sempre meno"

Perché ingenuamente credevo che alcune cose fossero risapute, trite e ritrite. Invece marchi che per me sono leggenda per molti sono sconosciuti. Alcuni ingiustificatamente costituendo la storia della chitarra :-).

quindi con calma farò delle schedine piene di foto il cui criterio è semplice quanto arbitrario: le chitarre che comprerei vincendo la lotteria. nella lista dei desideri e dei prossimi articoletti ci sono: Stromberg, Harvey Thomas, Microfrets, Veleno, Praire State, Ohio, Giuseppe Cervi...

Rispondi
Re: Bell'articolo e belle foto. Io ...
di MAT77 [user #27583]
commento del 08/06/2015 ore 09:53:56
Grande :D

Questo brand l'avevo già conosciuto in quanto avevo visto una foto di Keith Richards simile a quelle che hai postato tu e mi ero documentato.

Gli altri nomi non li conosco ma se sono all'altezza di questo allora devo tenermi forte.

Invece di Tom Anderson cosa ne pensi? Sono all'altezza di Zemaitis oppure sono "inferiori"???
Rispondi
Piccola nota di colore...
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 08/06/2015 ore 09:07:34
Il cognome Zemaitis indica la provenienza del personaggio, ovvero la provincia lituana della Samogizia, l'ultima regione d'Europa ad essere cristianizzata nel XV secolo.
Rispondi
Re: Piccola nota di colore...
di MAT77 [user #27583]
commento del 08/06/2015 ore 09:56:56
Buona a sapersi!!!!
I tuoi commenti purtroppo sono sempre più rari ma x fortuna ogni tanto ti si riesce ancora a leggere con qualche tua precisazione!!!
:-))
Rispondi
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