Zero Point: il flanger come ai tempi del nastro magnetico
di redazione [user #116] - pubblicato il 02 agosto 2015 ore 08:00
L'ultimo flanger a entrare nel catalogo Catalinbread non ha alcuna manopola, ma un pulsante da schiacciare col piede quando si vuole ricreare lo stesso effetto che si otteneva un tempo sfalsando manualmente le bobine delle registrazioni. Eccolo spiegato e suonato.
Molti degli effetti che oggi siedono nelle pedaliere dei chitarristi sono nati dècadi fa negli studi di registrazione, quasi sempre per caso se non per errore. Il flanger, che ha toccato il periodo di massimo splendore negli anni '80 grazie agli idoli dello shred, è conosciuto tra i musicisti in forma di stompbox, come una modulazione ricavata elettronicamente attraverso un LFO. In realtà, il curioso suono da aeroplano del flanger era dato in origine da due nastri magnetici mandati leggermente fuori sincrono tra loro, con velocità variabile per l'inconfondibile "swoosh". Non si sa per certo chi sia stato il primo a verificare il fenomeno, ma in breve tempo musicisti di ogni estrazione hanno imparato a modulare le bobine delle proprie incisioni per effetti spaziali e psichedelici. Oggi caduto quasi in disuso, il flanger ha forse annoiato per la sua sonorità sempre più invadente e prevedibile, proprio a causa dell'oscillatore interno a molti pedali moderni. Quasi per sfida, Catalinbread ha voluto rimaneggiarne il progetto per riportare il flanger alla sua essenza, con un risultato che fosse quanto più simile a quello ottenuto muovendo manualmente i nastri di una registrazione.
Il Catalinbread Zero Point Flanger non ha alcun potenziometro, solo un pulsante oltre a quello d'attivazione per simulare il vero e proprio effetto flanger così come lo si creava un tempo sui nastri magnetici. Una volta acceso con lo switch in alto, schiacciare il pulsante in basso finisce per alterare la velocità della bobina virtuale creando così un effetto di movimento più invadente.
Ideato per la chitarra, il Zero Point Flanger è utilizzabile con soddisfazione anche con un basso o in studio per modulare intere tracce, esattamente come avveniva ai tempi dell'invenzione del flanger. Un video ufficiale pubblicato da Catalinbread sul suo canale YouTube mostra il nuovo pedale all'opera e spiega il lavoro dietro la sua progettazione.