di redazione [user #116] - pubblicato il 21 gennaio 2016 ore 15:00
La classica semihollow di casa Guild si tiene stretta la qualità della serie Newark ST e raggiunge il mercato nella veste più accessibile vista finora. Per la Starfire II ST sono stati scelti due pickup storicamente corretti a metà strada tra l'humbucker e il minihumbucker.
La Starfire è da sempre tra i modelli di maggior richiamo nel catalogo Guild, che ora le dedica una versione più abbordabile concentrandosi su suono e suonabilità, senza fronzoli o finiture esclusive.
Presentata per il Namm 2016 nella spartana versione Natural, la Starfire diventa II ST, conserva tutte le qualità della serie Newark ST e tira giù il prezzo rinunciando ai "comfort".
La cassa è composta da fogli sottili di mogano per una costruzione semihollow con una sola spalla mancante in stile fiorentino. Anche il manico è in mogano, con tastiera in palissandro. L'unico vezzo concesso alla II ST è un binding color avorio che corre lungo i bordi di tastiera e top.
L'elettronica è classica, composta da due humbucker guidati mediante un selettore a tre posizioni e quattro potenziometri: due toni e due volumi. Si tratta di una coppia di humbucker LB-1 Little Bucker, più piccoli rispetto ai classici humbucker per replicare i Guild d'epoca. Basati su magneti Alnico 5 a basso output sono caldi e morbidi ma capaci di dimostrare una punta brillante nel rispetto del tono vintage di casa.
Per la Starfire II ST, Guild preferisce un hardware essenziale. Ponti mobili e tailpiace dall'aspetto vintage cedono il posto a un set di meccaniche con ingranaggi a vista e un ponte Tune-O-Matic con stoptail, tutto marchiato Guild.
La II ST, le cui specifiche dettagliate sono a questo link, è la Starfire più accessibile della collezione Newark ST, con un prezzo che promette di posizionarsi nella fascia media per la categoria e che ci aspettiamo appetibile anche per il suo arrivo in Italia nei prossimi mesi grazie alla distribuzione esclusiva a cura di Casale Bauer.