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Waza Amp: il primo multicanale con valvole solid-state estraibili
Waza Amp: il primo multicanale con valvole solid-state estraibili
di [user #116] - pubblicato il

L'amplificatore Boss offre 150 watt di potenza attraverso quattro canali indipendenti in cui l'utente può pilotare suoni diversi tra loro grazie alla piena compatibilità con le Tone Capsule, le valvole a stato solido studiate insieme a Eric Johnson, Kirk Fletcher e Steve Vai.
La parola giapponese "waza" indica "un'arte nella sua massima espressione", e Boss l'ha scelta per raccogliere i prodotti in cui ha riversato tutta la sua esperienza e competenza, senza lesinare sui materiali e sulle scelte progettuali.
Dapprima, la serie Waza Craft si è composta di una selezione di pedali, evoluzioni di alcuni classici di casa già mostrati e fatti ascoltare in questo articolo. Ora il campo si espande fino a includere un oggetto piuttosto singolare per il catalogo Boss: un amplificatore per chitarra.

Il Waza Amp è una testata solid state con 150 watt scalabili a 100, a 50 fino anche a un solo watt. Dispone di quattro canali indipendenti e il suo potenziale è rappresentato dalla capacità di ospitare dei moduli sonori estraibili appositamente progettati, già affacciatisi nel catalogo Roland col nome di Tone Capsule.
 
Waza Amp: il primo multicanale con valvole solid-state estraibili

Esteticamente simile a una valvola hi-tech, inizialmente studiata per essere installata con la stessa facilità in un amplificatore della serie Roland Cube con tecnologia Tube Logic, la prima Tone Capsule è stata presentata all'alba del 2015 in questo articolo. Era stata disegnata in collaborazione con il maniaco del suono Eric Johnson e prometteva di includere i suoi suoni preferiti con la dinamica e il calore di un valvolare uniti alla praticità del transistor. Di fatto, montarne una in un Roland Cube è come avere due amplificatori in uno: sul canale clean sono offerti i suoni in stile americano preferiti da Eric, mentre sul drive si innesca una sonorità british con cui Johnson modella i suoi toni distorti.

Altri chitarristi hanno intuito le potenzialità del sistema e, al Namm 2016, Boss ha presentato due nuove Tone Capsule: una è battezzata Ultimate Blues, è stata progettata insieme a Kirk Fletcher e include i suoni più apprezzati del blues, l'altra invece si chiama Legacy, e offre le sonorità inconfondibili di Steve Vai.
 

Il Waza Amp ha lo scopo di fare da piattaforma per le Tone Capsule, con una gamma di funzionalità atta a trarre il meglio dalle varie combinazioni.
L'amplificatore dispone di quattro canali: un Clean, un Crunch e due Lead. I livelli sono indipendenti, mentre le equalizzazioni sono in comune a due a due: Clean e Crunch condividono un primo equalizzatore a quattro bande, mentre un secondo equalizzatore identico lavora sui due Lead.

Di fabbrica, la testata monta una Tone Capsule Waza Brown Sound, con chiari riferimenti a un idolo del rock. Un altro slot permette di inserire una Tone Capsule aggiuntiva. Tutti i canali possono essere alterati individualmente nelle sonorità mediante i selettori a tre posizioni: si può scegliere tra la sonorità base dell'amplificatore e quella di uno dei due moduli inseriti.
Il tutto può essere controllato anche via MIDI, dal cambio canale, alla Tone Capsule impiegata per ogni canale fino all'attivazione del loop effetti integrato.
 
Waza Amp: il primo multicanale con valvole solid-state estraibili

Appositamente per il Waza Amp, Boss ha disegnato due cabinet con coni da dodici pollici su misura. Come mostrato al Namm 2016, l'utente potrà scegliere tra una cassa con quattro coni e una con due coni, sempre da dodici pollici e con possibilità di essere usata in coppia con una seconda cassa uguale.
amplificatori boss effetti e processori legacy tone capsule namm show 2016 ultimate blues tone capsule waza amp
Link utili
Waza Amp sul sito Boss
Waza Craft su Accordo
Tone Capsule Eric Johnson su Accordo
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di elgaldil [user #22921]
commento del 26/01/2016 ore 15:40:16
Mi lascia quantomeno incuriosito...
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 26/01/2016 ore 15:55:03
si ma più di duemila sterline per un ampli cosi....insomma boh....
Rispondi
di swing [user #1906]
commento del 26/01/2016 ore 16:28:24
Come idea non mi piace...non è una valvola, non è un transistor.. chissà cosa c'è dentro.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 26/01/2016 ore 19:27:38
Come idea è buona e ha anche un mucchio di possibilità. Il prezzo è troppo elevato. Con duemila sterline si comprano delle super testate...a valvole (vere).
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 08:53:10
o un Kemper :-p
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 17:00:18
Io il confronto lo faccio tra amplificatori. Il Kemper è un altra parrocchia. Parlando di testate mi vengono in mente la H&K Triamp e la Marshall JVM 410 che sono entrambe attrezzattissime sia come possibilità sonore che come connessioni. 3000 euro la prima e 1600 la seconda. Non sono pochi, certo, ma sono amplificatori interamente valvolari senza tante finzioni.
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 28/01/2016 ore 07:45:35
quanto è bella la JVM410H.....sono sempre indeciso se comprarla o meno...oppure comprare il Kemper....però se comprassi un'altra testata sarebbe quella...
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 28/01/2016 ore 07:56:1
L'ampli è sempre l'ampli. Io al Kemper non ci credo. Se mi ballassero 2000 euro nelle tasche la JVM me la porterei a casa subito.
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 28/01/2016 ore 08:09:
Boh....il discorso per me è ormai agli ampli ci credo sempre meno. Da un po' uso il pod in diretta con la band senza patemi e non va male anzi... col Kemper c'è un saltone, secondo me i suoni sono quelli, lo usano anche i turnisti per fare palchi grossi è leggero e hai tutto....
Insomma alla fine sono sempre più convinto che se oggi devi spendere conviene comprare quello. :-p
Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 28/01/2016 ore 18:35:05
Lo usano un po' di turnisti metallari, questo è molto probabile.
Ma bisogna vedere se poi lo usano veramente tutti.
Il nome più importante risulta quello di Steve Morse, che in realtà non lo usa per niente, visto che nel 2015 sul sito di Premiere Guitar risulta usare gli Engl.
Facciamo molto attenzione alle chiacchiere dei produttori...
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 29/01/2016 ore 08:13:30
Massimo Varini è Metallaro? l'ha usato in Tour con Biagio Antonacci, ha fatto una carrellata di video sul tubo dove spiega come si profila i suoi suoni e ti fa sbavare su tutta la strumentazione che ha.....
Luca Colombo Chico Gussoni e Giorgio Cocilovo sono METALLARI???? Sanremo METAL FEST :-)

Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 29/01/2016 ore 08:13:31
Massimo Varini è Metallaro? l'ha usato in Tour con Biagio Antonacci, ha fatto una carrellata di video sul tubo dove spiega come si profila i suoi suoni e ti fa sbavare su tutta la strumentazione che ha.....
Luca Colombo Chico Gussoni e Giorgio Cocilovo sono METALLARI???? Sanremo METAL FEST :-)

Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 29/01/2016 ore 10:41:1
Mi riferivo alla maggior parte degli endorser che compaiono nel sito di Kemper.
Poi, sicuramente ci sono degli italiani che lo usano.
Per la diffusione di questo tipo di strumentazione, ne riparliamo tra qualche anno. Io ho venti anni più di te e ho assistito a molte "rivoluzioni" in fatto di amplificatori che sono rientrate nel giro di alcuni anni. Tutto questo IMHO...
Rispondi
di lnz [user #44742]
commento del 22/02/2016 ore 18:21:13
..ma alla fine "se" suona come una super testata ma + flessibile leggera ecc..?
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 22/02/2016 ore 21:17:3
E' quel "SE" che mi preoccupa. Con la tecnologia si fa tutto ma sto prezzo è fuori dei gangheri. Poi che bisogno c'è di mettere la finta valvolina, ma fai un circuito normale e di che suona bene. A me che sian valvole o cetrioli non me ne frega nulla, basta che l'ampli abbia un bel suono. In questo caso però con meno soldi si compra roba che suona meglio.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 26/01/2016 ore 20:55:20
ma per il resto questo ampli è fatto come un valvolare?
200-300 Vdc e trasformatore di uscita?
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 08:52:11
Non credo proprio ma non lo so, mi baso su una foto del combo eric johnson dove inserisce la sua tone capsule, dovrebbe essere lo stesso concetto...li TU. non se ne vedono...e il suono di un ampli a valvole è fatto molto dal T.U.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 26/01/2016 ore 21:02:34
Le singole capsule quanto costano? Mi pare un balocco molto caro e sono dubbioso sulle reali capacità sonore
Rispondi
di coltrane [user #15328]
commento del 26/01/2016 ore 21:06:08
boss? mah!
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 26/01/2016 ore 21:41:44
BOSS = ANTIRIPARAZIONE. Questo già dovrebbe bastare.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 27/01/2016 ore 09:37:35
Bah dai non è vero...tutti i pedali Boss sono riparabili e sopratuttto modificabili vedi i vari Keeley Analog Man e compagnia bella, ma soprattutto hai mai trovato un Boss rotto?
L'unica chiamiamola sfortuna di Boss/Roland è quella di essere o più che altro sembrare un marchio "proletario" che il chitarrista una volta che si sente figo tende a snobbare, salvo poi ritrovarsi in pedaliera quel 1-2 pedali che ti salvano sempre il culo.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 09:46:18
Non solo mi sono capitati tanti BOSS rotti, mi sono capitati anche pedali che funzionassero perfettamente ma che il proprietario pensasse guasti tanto che suonassero male. Con tutto quello schifo di SMD e di integrati CUSTOM che c'è dentro alla roba BOSS, credimi: non vogliono assolutamente che le loro attrezzature siano anche lontanamente riparabili.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 27/01/2016 ore 10:39:55
Ovviamente non posso portare i numeri di un negozio, però mi vien da dire "cavolo ma capitano tutte a te", il primo Boss penso di averlo preso 25anni fa un DS1 quello con il Toshiba TA7136AP che adesso ha il case rotto per i troppi pestoni ma funziona ancora e lo sto rivalutando come Boost, me ne sono passati sotto i piedi non molti, una decina circa e ne son rimasti 2 un TU2 ed un SD1 che avranno 15anni e che funzionano ancora egregiamente a differenza dei vari MXR EHX e Vox tutti con i loro problemi.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 10:42:53
Ma non è che siano inclini a rompersi... non è questo il problema. Il problema è la filosofia aziendale per cui ROLAND e BOSS progettano le loro apparecchiature in modo che se si rompono tu sia nel 99% dei casi costretto o a rivolgerti a loro pagando ovviamente uno sproposito se fuori garanzia oppure a buttarli nell'immondizia e sostituirli con uno nuovo.
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 27/01/2016 ore 10:53:19
Ah beh certo è anche e soprattutto una questione di convenienza o meno se mettere mano ad un pedale cheap, il cui costo della riparazione può costare quanto il pedale stesso, ma questo non vuol dire che non siano riparabili, conosco più di un tecnico che può metterci mano tranquillamente.
E' un problema comunque comunque al 90% dei pedali in commercio, economici e non, ho appena preso un Foxrox Octron (che tra l'altro il circuito dell'ottava bassa si rifà al OC2 Boss) che se si rompe la soluzione migliore è rimandarlo indietro a Dave.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 10:59:51
Non è che BISOGNA SAPERLO FARE. Se ti si frigge l'integrato con scritto sopra ROLAND... c'è solo uno che può ripararlo: ROLAND. Chest'è. :D
Rispondi
di euke [user #1325]
commento del 27/01/2016 ore 12:00:36
Fa nulla se poi la maggior parte dei costruttori "boutique" annegano la loro elettronica in resine per il conformal coating e lì poi voglio vedere a riparare qualcosa...
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 12:12:56
ah non ne parliamo guarda... se vedessi qualcuno fare quella cosa lo prenderei a schiaffi. Quelli non sono artigiani....
Rispondi
di euke [user #1325]
commento del 27/01/2016 ore 12:15:4
Eppure 4 degli 8 pedali che ho in pedaliera sono così...
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 12:19:20
e non va assolutamente bene. Magari li hai pure pagati a peso d'oro.
Rispondi
di euke [user #1325]
commento del 27/01/2016 ore 12:27:53
Aldilà di questo, ritengo che in un pedale l'unica cosa che si possa rompere/usurare, se usato correttamente, è lo switch. Al limite i potenziometri potrebbero comniciare a gracchiare ma dopo moli anni. E questi componenti sono sempre sostituibili.
Certo se sbaglio ad alimentare un pedale ed è resinato, diventa impegnativo sistemarlo. Ma me la sono andata a cercare...
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 12:39:45
no euke. Non esiste quagliare tutto nella colla a caldo. È fuori discussione. È una cosa stupida, superflua e insensata. Non si fa e non deve essere fatto per tanti motivi. Molti dei quali rappresentano i valori cardine dell'artigianato. Se non puoi comprare un pedale artigianale perchè è fatto a mano, perchè chi te l'ha fatto ti assista, perchè tu possa apprezzare la qualità dei componenti e perchè sia fuori dalle logiche commerciali delle grandi fabbriche... tantovale comprare cinese da 3 lire. Almeno risparmi.
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 27/01/2016 ore 15:24:17
premesso che non ho mai avuto pedali boss ma che bazzico (da lurker) i vari freestompboxes, diystomboxes, anche senza dedicarsi all'autocostruzione... dipende dai pedali, e questo non solo per Boss. Per quanto riguarda la qualità dei suoni è ovvio che su una gamma così grande come la loro ci sono innumerevoli ciofeche... così come ci sono circuiti straclonati dagli altri - da tantissimi costruttori boutique per esempio - che però hanno la loro origine proprio in BOSS. Come diceva qualcuno però la solidità dei loro prodotti è abbastanza riconosciuta...
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 17:05:30
Scusa eh, ma cosa vuoi riparare? Un pedalino da 80 euro dopo 10 anni ? Ma non scherziamo. I tecnici viaggiano almeno a 40 euro l'ora. Io non sono un fans dell'usa e getta ma tutto ha un limite. E anche una pedaliera da 500 euro dopo 10 anni di utilizzo è marcia e consumata, per non parlare del fatto che ne sono uscite altre versioni più performanti. E non credere che un pedalino boutique sia meglio perchè se ha una cavolatina bene altrimenti vuoi che un tecnico non ci mette un 2 o 3 ore a ripararlo? Ammesso che capisca il guasto poi perchè se ci mette una mezza giornata lavora gratis.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 17:08:50
Minchia... 40 euro l'ora? Ma da chi porti a riparare le cose? Da Roger Mayer? :D Poi non è che tutti costano 80 euro e non è che 80 euro sono per tutti bruscolini. In ogni caso è una questione filosofica, non pratica. Il fatto che ROLAND non mi agevoli nel fare quello che voglio di una cosa mia mi da fastidio. Molto fastidio.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 17:17:
Io i prezzi all'ora di un riparatore onestamente non li conosco. Ho appena cambiato lavatrice e ti dico che la manodopera in assistenza son 40. Vado alla FIAT e son 48. Il mio meccanico ne prende 28. Non penso che un riparatore in regola possa lavorare a meno di questi prezzi. La mia esperienza è che tutte le volte che ho mandato qualcosa a riparare erano 150 neuri... minimo. Io ho avuto pedali Boss e li ho usati per anni. Non si sono mai rotti. Mettere le mani in un dispositivo da 80 euro non ha senso secondo me a meno che non abbia un altro tipo di valore o sia insostituibile.
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 27/01/2016 ore 18:13:56
andando off topic, la cultura dell'usa e getta è uno dei tanti chiodi della bara che ci stiamo costruendo, in primo luogo per la pura questione ambientale....
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 18:22:40
Sono d'accordo con te. Purtroppo possiamo fare ben poco. Come detto sopra ho appena cambiato lavatrice. La "vecchia" (cinque anni) ha il collettore consumato dalle spazzole perchè hanno messo delle molle troppo dure. Questo è essere FDP (abbrevio per non dire parolacce). Il carboncino dovrebbe consumarsi fino a non toccare più e il motore si dovrebbe fermare senza danni. Costo della riparazione 250 euro. Costo della lavatrice 330. Buttata via. Per fermare l'usa e getta ne ho presa una col motore Brushless che spero che duri. Comunque se uno vuole, le cose le fa durare. Basta cambiarle quando si rompono o ripararle quando si può e vedi che l'immondizia diminuisce subito. Certo che se un computer dura due anni e un cellulare 6 mesi non se ne esce. Tornando in topic ho avuto un ampli Fender Montreux per 25 anni e l'ho messo via perchè si è guastato (checchè ne dicano i fautori del Transistorchenonsirompe) e solo i grossi condensatori costavano uno schioppo.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 27/01/2016 ore 09:3
evidentemente non gli è bastato il bagno di sangue del ga212
1 tone capsule = circa 200 sterline
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 18:38:31
Son ceci loro. Io 300/400 neuri per una finta valvola non glieli do.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 27/01/2016 ore 09:40:45
Anch'io rimango molto perplesso: mi pare una specie di kemper analogico limitatissimo che non ha neppure il pregio di costare poco. Anzi costa parecchio di più, soprattutto se ogni modulo costa 200 sterline. Non capisco se hanno sbagliato mossa o pensano che abbiamo l'anello al naso.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 27/01/2016 ore 09:55:51
scusate ma mi sono sbagliato :-)
la tone capsule su sweetwater la vendono a 299 sterline..meglio no ?
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 27/01/2016 ore 10:02:43
Non conosco la tecnologia tone capsule, ho appena visto una foto. Sembra una valvola ma credo sia composta da componenti attivi come possono esserlo transistor, integrati o una rete di diodi. Il concetto può essere interessante, anche perché molti artisti prediligono suoni a transistor, magari per il clean, alternati a suoni valvolari. Io dal canto mio penso che il calore di un ampli valvolare non lo darà mai un transistor, o meglio la pasta sonora clean del valvolare. Per la saturazione invece prediligo i pedali a transistor, visto che trovo facciano saturare il pulito del mio ampli in modo incredibile, e paradossalmente migliore dello specifico canale distorto (che praticamente non uso mai). Se poi uno ha un canale distorto bello può provare anche le varie combinazioni ed è tutto di guadagnato. Trovo questo ampli Boss più che altro una risposta al Kemper. Certo sono macchinari totalmente differenti per tecnologia usata, ma mi sembra di rivedere scontri epici tipo betamax VHS, MiniDisk CD, Nintendo Sega... Ma come ho detto prima, di base amo la valvola, per il resto ne possiamo discutere :D
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 27/01/2016 ore 10:18:54
Non voglio entrare nel merito del suono, ma c'è un clamoroso errore di marketing in termini di posizionamento di prodotto e relativa comunicazione: vendere un ampli nella fascia di prezzo oltre 2000 euro significa rivolgersi al mercato di professionisti o cmq high spending, consumatori per definizione molto informati sul prodotto e sulle sue caratteristiche. Proporre a costoro un prodotto la cui discriminante di utilizzo è un aggeggio elettronico spacciato come "valvola a stato solido, che di per sè è già una contraddizione terminologica, per di più proprietario e dal costo non indifferente, mi fa pensare che ci troviamo davanti a un giocattolone per ricchi chitarristi della domenica. Senza contare che il mercato offre già soluzioni ampiamente più versatili e collaudate tipo il Kemper, come qualcuno ha giustamente scritto.
Per quanto mi riguarda, dovrebbe darmi qualcosa di davvero nuovo in termini di suono o ricercatezza sonora per farmi innamorare. Finchè imiteremo i valvolari, tanto da inventare la valvola finta, non vedo nulla di nuovo e mi tengo stretto il mio Vox AC30!
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 27/01/2016 ore 11:10:32
Duemila sterline sono circa 2600 euro.
L'ampli a valvole che piace a me, quello che ho preferito dopo averne posseduti tanti, costa circa 850 euro.
Onestamente lo ricomprerei, magari ne comprerei DUE per suonare in stereo o per avere un sostituto in caso di danni, e resterebbero ancora 900- 1000 euro da destinare ad altro.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/01/2016 ore 17:20:44
Io me la sono cavata con 600 euro per un LC50 della Laney che suona benissimo. Una testata da 3000 euro per me deve avere: Un bel suono, controllo MIDI TOTALE su qualsiasi parametro con pedaliera e un multifix on board veramente regolabile e non come quei cessi con la supermanopola che fa quattro effetti con un giro.
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 27/01/2016 ore 12:01:18
Ma questa tecnologia Tonecapsule è simile a quella proposta da Jet City denominata Retrovalves?
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 28/01/2016 ore 11:11:58
La prova suono è da gettare - per fortuna non costa niente farlo...
Rispondi
di Paul '82 [user #8478]
commento del 28/01/2016 ore 12:59:22
niente di nuovo quindi
vai al link
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