Da qualche anno a questa parte, sempre più musicisti si interessano alle possibilità delle chitarre dal range più esteso rispetto allo standard. Vale a dire che accordature ribassate, insieme a strumenti con sette e otto corde, sono sempre più desiderate, e il mercato si adegua.
I liutai tessono le lodi di legni dai bassi asciutti e definiti, i costruttori di pickup progettano modelli sempre più focalizzati intorno alle corde grosse e i produttori di amplificatori curano con maggiore attenzione il low-end. Persino le aziende costruttrici di corde inseriscono in catalogo mute specifiche per le accordature ribassate e per le corde extra con cui estendere il range delle chitarre sempre più verso il basso. Tutto ha il fine di ottimizzare la resa delle frequenze più gravi, in modo che risultino sempre intellegibili e mai slabbrate, anche quando i volumi si fanno importanti e il gain cresce in modo smodato.
Tutti, però, sembrano dimenticare un dettaglio di primaria importanza nella costruzione di un suono elettrico: il diffusore che dovrà far vibrare quelle frequenze nell'aria e nelle pance delle prime file ai concerti. Allora ci ha pensato Panama.
Come il nome stesso suggerisce, il cui catalogo si compone di amplificatori e casse per chitarra. Non è distribuita in Italia e trova nell'hi-gain il suo principale ambito di movimento, ma una sua trovata intelligente ha catturato la nostra attenzione: con il suono della chitarra che va via via espandendo il proprio campo di frequenze interessate ben oltre le ottave canoniche, gli altoparlanti tradizionali cominciano ad andare stretti e conviene pensare in maniera più hi-fi, in termini di più coni specifici dedicati a diverse bande, esattamente come accade nelle casse dei PA o degli stereo casalinghi. Per questo ha ideato la linea di amplificatori ER Cabinets, dove ER sta per Extended Range.
Le casse fanno parte della Road Series e hanno la particolarità di montare due coni diversi tra loro, ognuno incentrato su una specifica gamma di frequenze, nello stesso contenitore.
I mobili sono costruiti in cedro spagnolo per tono caldo e montano i coni su un baffle frontale in legni tropicali sostenibili per l'ambiente, scelti per la risposta trasparente e sensibile.
L'altoparlante principale è un Aged V30 prodotto dalla stessa casa, ed è accoppiato a un cono più piccolo, da 10 pollici, studiato appositamente per lavorare al meglio con frequenze più basse, fino a un minimo intorno ai 50Hz.
Qualcosa di simile è stato presentato già da Peavey qualche tempo fa, con da usare in tandem con una normale cassa per chitarra. Quella Panama, senza dubbio, è un'opzione molto più pratica.
Senza una cassa che lavori in maniera adeguata sulle basse frequenze, una chitarra a più corde rischia di suonare ingolfata e confusa, e tutto ciò che possono fare i liutai e i progettisti di amplificatori è limitare l'effetto andando ad asciugare quella banda problematica, facendo emergere punta e attacco del suono a discapito del vero corpo rombante delle note gravi. Se si può contare su un altoparlante che rispetti al meglio tutto il range dei nuovi strumenti, però, le carte in tavola cambiano di colpo.
L'idea dei nuovi cabinet Panama ci ha colpito. Per quanto potrebbe essere improbabile trovarne in Italia per metterli alla prova, restiamo con gli occhi puntati in attesa della risposta dei concorrenti a una soluzione solo all'apparenza banale, ma che potrebbe rivelarsi efficace come poche. |