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BIAS diventa Rack
BIAS diventa Rack
di [user #116] - pubblicato il

La versione rack del processore Positive Grid avrà lo stesso prezzo della versione testata BIAS Head, ma in un formato ideale per chi viaggia o si affida già a sistemi rack per gli effetti. BIAS Rack si integra alla perfezione con i software della gamma e li porta sul palco con 600 watt di potenza.
L'impressione che abbiamo avuto, poi confermata anche dagli amici musicisti a cui abbiamo chiesto un'opinione, che i sistemi a rack stiano tornando di moda sembra essere proprio fondata. Sempre più prodotti digitali affiancano delle versioni rack a quelle desktop o da pavimento e anche Positive Grid, fresca della trasposizione hardware del suo premiato simulatore di amplificatori BIAS per iOS e computer, cavalca l'onda.

BIAS diventa Rack

BIAS Rack racchiude tutte le caratteristiche della testata BIAS Head in un formato più compatto e adatto agli spostamenti, con tutte le funzioni principali messe in fila sul pannello frontale. Come in un amplificatore tradizionale, ci sono manopole per l'equalizzazione, livelli e gain, più switch per le diverse modalità e selettori per viaggiare tra i preset inseriti in memoria.
600 watt di potenza a stato solido garantiscono un'amplificazione lineare e una headroom ottimale anche ad alti volumi, per coprire le esigenze dei piccoli club quanto dei palchi più impegnativi.

Il sistema è perfettamente integrato con gli altri prodotti della gamma BIAS, compresi i software di amp modeling e match dai quali può caricare nuovi suoni e impostazioni, da modellare poi al volo con i controlli sulla facciata.
Dall'interfaccia virtuale si possono personalizzare a fondo i modelli di amplificatori proposti di fabbrica, crearne di nuovi agendo su ogni singolo anello del suono - dal tonestack alla rettificatrice fino ai trasformatori - o ricostruire le sfumature di amplificatori storici analizzando e imitando il tono da comuni clip audio tramite la funzione Amp Match.

BIAS diventa Rack

Oltre ai 25 preset caricati di fabbrica, l'utente può scegliere tra una vasta collezione di suoni già caricati attraverso ToneCloud, l'archivio online di simulazioni e match già pronti messo a disposizione da Positive Grid.

Il prezzo finale del BIAS Rack pare sarà lo stesso della versione Head (1299 dollari negli USA), ma un'offerta lancio per il pre-ordine sul sito ufficiale rende possibile portarsene uno a casa per 999 dollari per un periodo limitato. Nei negozi, il BIAS Rack arriverà grazie alla distribuzione di Face.
amplificatori bias rack positive grid
Link utili
BIAS Rack sul sito Positive Grid
Il ritorno dei rack
Sito del distributore Face
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di leoguitar626 [user #23964]
commento del 27/08/2016 ore 11:33:16
Non so, tutti felici e contenti di questo Bias, ma l'ho provato ( e comprato ) ma ancora non mi convince del tutto, non riesco a tirare fuori dei suoni veramente belli...
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di Tubes [user #15838]
commento del 27/08/2016 ore 11:45:01
Riguardo alla considerazione del ritorno o meno della moda dei rack, mi sento di dire però che non sono i rack degli anni 90, cioè in una macchina del genere ci stanno effetti e simulazioni che al tempo prendevano uno spazio immenso . Ingegnerizzarli in un comodo rack come stanno facendo tutti i maggiori produttori di apparecchi per il digital modelling è solo un sistema comodo per contenere la struttura della macchina . Credo che i tempi dei frigoriferi siano andati,ormai !
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di Lupin77 [user #41354]
commento del 27/08/2016 ore 13:53:13
Le aspettative di noi chitarristi rispetto alle simulazioni digitali di amplificatori sono speso troppo alte rispetto al risultato finale. Come ho già scritto in un precedente post se parliamo di simulazioni software riferite a delay, riverberi e modulazioni si può certamente affermare che il digitale sia assolutamente affidabile e soprattutto di grande qualità. Mentre nel mio caso mi permetto di dire che le simulazioni digitali di amplificatori sono ancora discretamente lontane dal restituire il feeling di un vero amplificatore. Naturalmente dipende sempre dall'utilizzo che se ne vuole fare perché in un contesto live probabilmente la differenza tra un ampli vero e uno simulato potrebbe non essere così evidente alle orecchie degli ascoltatori ma sarà sicuramente evidente (forse) al tocco del chitarrista. Per la mia esperienza posso dire che un setup misto formato da preamplificatore valvolare magari anche in formato pedale ed effetti software (compresa pure la simulazione di cassa) risulta una soluzione assolutamente soddisfacente. Io per lo meno mi trovo molto bene nel mixare questi due mondi. Ho provato a lungo i principale software di simulazione d'ampli ma non riesco a sentire il calore che la solita, vecchia e magari "scontata" valvola sa restituirmi. Però come sempre tengo d'occhio il digitale perché negli ultimi 6-7 anni si sono viste evoluzioni paurose in questo campo.
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di swing [user #1906]
commento del 27/08/2016 ore 14:14:06
Sono incuriosito dalla frase "amplificatore valvolare magari anche in formato pedale..." Cosa intendi? Hai qualche modello da consigliare a riguardo?
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di MojoKingBee [user #39456]
commento del 27/08/2016 ore 14:41:37
forse il matchless hotbox risponde a quella definizione.
forse pure questo
vai al link
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di Lupin77 [user #41354]
commento del 27/08/2016 ore 15:14:05
Ho scritto volutamente preamplificatore a pedale . io uso l'Amt Ss 11A e mi trovo molto bene. Se hai bisogno di altre informazioni chiedi pure senza problemi. Ciao!
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 27/08/2016 ore 21:41:29
Questo è un amplificatore completo in formato pedale ed è una figata

vai al link
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di marcomo utente non più registrato
commento del 29/08/2016 ore 10:46:42
il discorso è sempre quello per cui un amplificatore simulato non è la simulazione dell'amplificatore che lavora in un ambiente, ma piuttosto è la simulazione dell'amplificatore microfonato...quindi boh, chiaro che se vuoi fare un paragone entra in gioco l'ambiente su cui vuoi fare il paragone, è qui che si notano le differenze, differenze che si perderebbero nel contesto palco dove anche il tuo ampli viene ripreso dai microfoni.
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di Lupin77 [user #41354]
commento del 29/08/2016 ore 11:56:08
Assolutamente d'accordo con te. Infatti nel mio post ho scritto che in un contesto live le differenze fra software e ampli reale sono molto meno evidenti. Tieni conto che io utilizzo un Preamp a pedale e un software per la simulazione di cassa e microfoni. Sono molto contento del risultato. Dopo anni di testate, casse e chi più ne ha più ne metta ho voluto sacrificare (per così dire) una parte di suono analogico in favore di una soluzione mista che non mi facesse rinunciare del tutto al feeling della valvola e che allo stesso tempo mi permettesse di alleggerire molto il peso da trasportare. Ora vado diretto nel mixer e posso gestire meglio i volumi sul palco e nel locale in cui mi trovo a suonare. Ho posseduto per un breve periodo anche il pedale Amplifire ma me ne sono liberato subito perché non mi piaceva. Troppo finto e dinamica assolutamente insufficiente per i miei gusti. Ad ogni modo credo che il suono di un vero amplifi abbia ancora molto da dire fermo restando che il mondo della simulazione digitale di ampli è di fatto un settore che ha e avrà molto da dire in futuro. Vedremo. Un saluto.
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 27/08/2016 ore 21:26:42
Le versioni rack sono fatte più che altro per gli studi di registrazione.
Se esiste la versione pedaliera è più funzionale nel live.
In ogni caso volendolo usare live meglio una versione rack che una finta testata perché la versione rack la metti in una custodia porta rack anche singola ed è più protetto da polvere e urti.
Riassumendo meglio una pedaliera o un rack altre forme tipo tostapane o vecchie testate sono da scartare non sono funzionali
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 28/08/2016 ore 14:37:03
il bluguitar è davvero bello...però se lo corredi del controller viene a costare tantissimo.
Rispondi
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