di redazione [user #116] - pubblicato il 28 febbraio 2017 ore 12:30
John Wheatcroft è uno dei didatti di punta della scena anglosassone dove per la Schott & Co ha pubblicato qualche anno fa un metodo dedicato all’improvvisazione blues. Questo lavoro arriva in Italia grazie a Volonté & Co e noi lo abbiamo letto e approfondito nei dettagli. Scopriamo un ottimo manuale didattico, zeppo di lick da studiare che è anche una piccola enciclopedia blues, pronta da utilizzare e facile da affrontare.
Racchiudere in 200 pagine la storia della chitarra blues non è una missione semplice: gli argomenti e gli autori da trattare sono così tanti che scegliere quali analizzare - ma anche semplicemente da chi partire - è un compito arduo. John Wheatcroft, grazie a una ragguardevole esperienza da artista e didatta, ha affrontato questa impresa in maniera mirabile e "Improvvisare il blues alla chitarra elettrica" è un manuale che riesce a offrire uno studio ricco, fresco e approfondito su questo sconfinato mondo musicale. La scelta poi, di optare per un ordine cronologico di narrazione che affronti stili e artisti nella loro successione storica, rende la lettura e lo studio del manuale oltre che più ordinata, accattivante.
I diversi generi di blues e le rispettive aree geografiche di provenienza diventano i contenitori ideali nei quali viene diviso il percorso didattico di “Improvvisare il blues alla chitarra”; ne scaturiscono ben undici capitoli, ognuno dei quali contenente quattro assolo scritti nello stile di un chitarrista blues significativo della regione stilistica interessata.
ll primo capitolo, dedicato al blues acustico nato al Delta del Mississippi è uno dei più affascinanti del manuale. Vi troviamo essenziali cenni storici sulla nascita di questo genere nel fango del Mississippi, cenni che aiutano a capire perchè la musica del delta è quanto di più emotivo si possa trovare nel mondo della chitarra - e non solo - e quanto questa si sia evoluta nel corso degli anni allontanandosi magari dalle sue origini, ma mantenendo sempre vive le sue radici.
In questo capitolo è protagonista Robert Johnson, la pentatonica di E minore suonata con corde vuote e l'approccio fingerstyle.
Chicago e Muddy Waters aprono la seconda parte del libro. Negli anni ’20 le grandi città del nord raccolsero milioni di afroamericani che lasciavano le campagne per dedicarsi al lavoro nelle fabbriche dei grandi centri urbani. Musicalmente è un momento di passaggio decisivo: al blues scarno e sgraziato del sud si aggiungono pianoforte, armonica e batteria e prende il via quella maturazione stilistica che accompagnerà l’evoluzione della chitarra elettrica blues fino ai giorni nostri.
Nel terzo capitolo ci si sposta di nuovo a sud per incontrare due re incontrastati e imperituri del genere: BB King e Albert King. Questa sezione del manuale è assolutamente preziosa perchè svisciera un elemento tecnico, peculiare e imprescindibile, della tecnica chitarrista blues, il bending. L'autore si concentra su un'attenta analisi di tutte le note che possono essere raggiunte stirando le corde tanto della pentatonica maggiore che di quella minore.
Altro elemento tecnico e didattico assolutamente pregevole è l’intero paragrafo dedicato alla sfumatura delle note suonate in chiusura di lick. Un dettaglio all'apparenza marginale ma invece decisivo per un playing blues credibile ed efficace. John Wheatcroft suggerisce diversi approcci per lasciare la maggiore espressività possibile in questo frangente decisivo del fraseggio e ci aiuta scomodando mostri sacri come Buddy Guy e Bloomfield con esercizi mirati anche alla padronanza del suono.
Altrettanto accattivante è la porzione di studio dedicata a Jeff Beck e Eric Clapton. Con loro, negli anni '60 il cuore del blues diventa l'Inghilterra e aumenta la complessità melodica e tecnica del fraseggio. L’uso della leva diventa fondamentale e Wheatcroft dispensa consigli utilissimi a riguardo: si studiano le possibilità di emulazione dello slide offerta dalla leva vibrato - tecnica tanto cara a Beck - ma si parla anche del setup dello strumento perchè il lavoro della ponte mobile sia al massimo dell'efficenza.
Il percorso didattico del manuale prosegue fino ai giorni nostri e si susseguono rock-blues, jazz, country contaminazioni che mettono in gioco l'analisi dettagliata di giganti della chitarra come Robben Ford, Larry Carlton e Wes Montgomery.
Una menzione va sicuramente alla sezione dedicata ai maestri dello slide perchè non sono moltissimi i manuali blues in circolazione dedicati all’utilizzo dello slide.
Il libro di è John Wheatcroft è un ottimo manuale didattico, zeppo di lick da studiare con una serie di check point che li dividono per battute facilitandone l’apprendimento. Ma è anche una piccola enciclopedia blues, pronta da utilizzare e facile da affrontare. “Improvvisare il Blues alla Chitarra” è in vendita a meno di 30 euro edito da Volontè & Co