di redazione [user #116] - pubblicato il 29 marzo 2017 ore 07:30
Lo Smilin’Ghost è uno degli ultimi nati in casa Tefi Vintage Lab. È un tremolo interamente analogico ma con delle funzioni complesse e interessanti. Perfetto tanto per la chitarra quanto per un organo Farfisa, lo abbiamo messo nelle sapienti mani (e piedi visto che si può controllare con un pedale di espressione) di Michele Quaini nel suo studio.
Il tremolo sviluppato da Emanuele e Andrea di Tefi Vintage Lab non è il classico pedale analogico con controllo di speed e depth. I due tecnici sono andati oltre, creando qualcosa che trattasse il segnale senza nessun tipo di conversione, ma allo stesso tempo in grado di diventare estremo e pazzesco. Il tutto si traduce in un case rosa con quella che più una grafica diventa praticamente una vignetta.
In alto troviamo tutti i controlli a disposizione che sono cinque, divisi tra manopole e switch. Il primo controllo che incrociamo è lo speed. Questo permette di regolare la velocità dell’LFO che può andare a 0,7 a 16Hz. Questa può essere controllata anche mediante un pedale di espressione esterno, collegato nell’apposito ingresso con un jack da 6,3mm. Segue il blend. Questo miscela il suono dry con quello effettato e permette quindi di avere sempre a disposizione una parte del sound originario dello strumento, aumentando a piacere la quantità di quello wet.
Il terzo knob controlla la sensibilità del sistema T.R.F.I, un sistema ideato proprio da TEFI che permette di utilizzare il tremolo in una sorta di modalità side chain che lo attiva una volta che il livello di segnale è sceso sotto la soglia scelta. Questo permette di avere un suono pulito, completamente dry che viene man mano ricoperto dal tremolo via via che va a smorzarsi.
I tre mini interruttori sulla destra controllano la forma d’onda, square o sin, la prima più aggressiva e dura, la seconda più morbida e vintage, il decay, lungo o breve e l’attivazione del sistema T.R.F.I, attivabile anche tramite footswitch esterno.
Chiude la dotazione il pulsante che permette di scegliere tra la modalità tremolo e la modalità percussion. La prima è quella più classica, dal sapore vintage e garbato. La seconda più ritmica e, manco a dirlo, percussiva. Si innesta prepotentemente sul suono trasformandolo completamente.
Lo Smilin’Ghost è un tremolo un po’ diverso dal solito. Più complesso, è vero, ma allo stesso tempo intuitivo. Lo si può utilizzare semplicemente come stompbox, da inserire in pedaliera, attivare e disattivare alla bisogna oppure renderlo un sistema più complesso collegando footswitch per l’attivazione del T.R.F.I e pedale d’espressione per la velocità. Questo rende l’effetto molto versatile, grazie anche alle diverse scelte a disposizione per il funzionamento dell’LFO.
La pasta è solida, interviene sul suono in maniera generosa, ma allo stesso tempo non snatura la voce della chitarra. In questo viene anche in aiuto il controllo di blend. La possibilità di avere il tremolo che viaggia in parallelo rispetto al suono dry è un toccasana quando lo si vuole usare senza che questo diventi troppo invasivo. Viceversa si può scegliere di trasformare il Tefi in una macchina da noise. Basta un fuzz e la modalità percussion per avere sottomano un Garelli smarmittato (se si usa un single al ponte) o un elicottero con una LP e il pick up al manico.
I ragazzi di Tefi hanno messo insieme un progetto davvero interessante che può far gola tanto ai chitarristi quanto a chi utilizza i tasti neri e bianchi di un Rhodes. È un tremolo che piace tanto quando lo si usa in maniera blanda per accompagnare con qualche arpeggio, sia quando invece si spinge per andare in territori più noise e strambi. Il prezzo è di 220 euro, ma li vale tutti, soprattutto per chi cerca un tremolo di qualità e made in Italy.