di redazione [user #116] - pubblicato il 28 aprile 2017 ore 15:00
Fredric Effects porta nel terzo millennio e in un contenitore compatto uno dei fuzz più distintivi degli anni '70. Conosciuto come Standard Fuzz secondo Ibanez o Fuzz Machine in casa Mica e Bruno, lo Standard Fuzz Machine miscela due sonorità estreme con l'affidabilità del PCB.
Il fuzz è la distorsione a pedale più antica che i chitarristi abbiano conosciuto e, mentre gli anni passano e le mode cambiano, una folta schiera di tradizionalisti convinti continua a inseguire quei suoni sporchi e indomabili dei tempi andati, in cui i transistor portati all'estremo si miscelavano con la saturazione delle valvole per generare delle paste timbriche inconfondibili e tutte da modellare solo con un sapiente uso di plettro, volume e dita.
Chi fa dei fuzz vintage il proprio pane quotidiano conosce bene nomi come l'Ibanez Standard Fuzz o il Fuzz Machine, marchiato Mica e Bruno, e sa altrettanto bene quanto sia complicato procurarsene oggi uno in buone condizioni e a prezzi umani. Per loro, ma anche per chi è semplicemente alla ricerca di un ruggito proveniente dritto dagli anni '70 con l'affidabilità di una circuitazione moderna e con la qualità dell'artigianato londinese, Fredric Effects presenta lo Standard Fuzz Machine.
Lo Standard Fuzz Machine è una rivisitazione fedele dei classici Ibanez, Mica e Bruno, con le stesse sonorità selvagge infilate in un pratico stompbox di piccole dimensioni e con alcuni aggiornamenti tecnici come una circuitazione su PCB e la possibilità di alimentazione a 9 volt via rete.
Come negli originali, lo chassis monta due sole manopole relative ai livelli.
Fuzz Depth controlla la quantità di saturazione. Anche impostato al minimo, restituisce da subito un suono decisamente distorto e carico, che riserva una quantità di gain impressionante per tutta la sua escursione. Sempre compresso e dal sustain abbondante, passa da un tono nasale e "gated" con i livelli più bassi per arrivare a un fuzz liquido e ricco di armoniche superiori.
Balance ha il compito di dosare il livello d'uscita del pedale, per recuperare il volume perso se si suona con un gain minora o per tenere a bada l'abbondante incremento di dB quando si spinge sul Fuzz Depth.
La versione d'epoca del fuzz era caratterizzata dalla presenza di due switch a pedale, uno dedicato all'attivazione dell'effetto e l'altro per selezionare una tra due sonorità alternative per i toni. Fredric preferisce un contenitore di dimensioni ridotte e trasforma il secondo controllo in un piccolo selettore a levetta con cui impostare l'equalizzazione generale secondo i gusti e in base alla strumentazione usata. Nella prima modalità si hanno acuti più smussati e medi in evidenza per un suono vintage e più gonfio, mentre nell'altra la curva si scava al centro per una saturazione più tagliente ed estrema, con armoniche in evidenza.
Mostrato al pubblico per la prima volta solo pochi giorni fa, lo Standard Fuzz Machine non è stato accompagnato da demo ufficiali, ma è possibile averne un assaggio spulciando il web.