La collaborazione tra PRS Guitars e John Mayer continua a dar frutti e, dopo e , è il momento di tornare in laboratorio per una seconda chitarra firmata dal bluesman del Connecticut a quattro mani con la liuteria del Maryland.
non c'è ancora traccia, mentre a tornare sotto i riflettori è la semiacustica a cassa piccola che ha segnato l'inizio dell'avventura di Smith e Mayer, ora nella versione Super Eagle II.
Ancora una volta prodotta dal Private Stock, la chitarra vede poche modifiche rispetto alla prima edizione, ma torna sugli scaffali grazie alla grande richiesta del pubblico, che ha visto esaurire in poco tempo la prima limited edition.
PRS ha approfittato dell'occasione per offrire un'occhiata più ravvicinata al modello, con due video in cui ascoltarla all'opera e con cui conoscerne la storia, proveniente direttamente dall'eredità di Jerry Garcia.
La Super Eagle II nasce dall'esigenza di John di avere un preciso sound per il suo nuovo progetto con i Dead & Company. Ha così accantonato i suoi affezionati single coil e ha disegnato una semiacustica con fondo in un solo pezzo di acero curly, lo stesso usato anche per il top, e con fasce in mogano.
Il manico, incollato, è in acero curly con profilo Pattern, e la tastiera è in blackwood africano contro il palissandro brasiliano usato nella prima Super Eagle. I tasti restano 24 e sono ancora una volta seminati su un diapason atipico di 25,375 pollici.
Anche la paletta è leggermente rivista rispetto allo standard PRS. I bordi sono tutti più smussati, e quello inferiore è portato pochi millimetri più in alto per lasciare più libere le dita quando la mano finisce a ridosso del capotasto in osso.
Imprescindibile per lo stile di John, sul top bombato siede un ponte mobile Private Stock Gen III Tremolo, mentre sulla paletta sono state scelte delle meccaniche Phase III bloccanti modificate con palettine in ebano..
Particolare attenzione è stata prestata all'elettronica, decisamente singolare e frutto di un'attenta ricerca sul sound di Jerry Garcia e dei Grateful Dead, di cui i Dead & Company raccolgono l'eredità.
Tutta su base humbucker, la Super Eagle II ha due 58/15 al ponte e al manico con un Narrowfield al centro. Tutti sono nelle versioni modificate JM, disegnate insieme a John Mayer per l'occasione.
Sotto il top è stato inserito un preamplificatore a guadagno unitario, che non amplifica il segnale ma si limita ad abbassare l'impedenza al pari di un buffer al fine di offrire un segnale più reattivo e trasparente, da trasportare in giro per il palco senza temere perdite di segnale in termini di frequenze acute. Un treble booster consente poi di ottenere maggior presenza e spinta in assolo.
I due circuiti attivi vedono dei mini-switch dedicati nella parte bassa del body, appena oltre il selettore dei pickup a cinque posizioni. A metà strada tra la manopola del volume e quella del tono, invece, John ha voluto tre switch per splittare individualmente i pickup.
Le scelte di Mayer per la sua Private Stock si discostano non poco dalla produzione canonica di PRS Guitars, e sono valse un approfondimento a parte. Paul ne spiega nascita ed evoluzione in un mini-documentario intitolato "Chasing the Garcia Tone".
Ci si aspetta una forte richiesta per la nuova Private Stock disegnata con John Mayer, quindi gli stock potrebbero esaurirsi in fretta come già accaduto con la prima Super Eagle. potete ammirarla più in dettaglio e, se vi intriga, vi consigliamo di mettervi in contatto con per avere la possibilità di vederne una di persona appena sarà disponibile in Italia. |