di redazione [user #116] - pubblicato il 17 ottobre 2017 ore 07:30
La M240E è una Guild piccola e leggera, non solo nelle forme ma anche nel prezzo. Realizzata per offrire il massimo in meno di 400 euro vanta anche un sistema di amplificazione convincente. L’abbiamo provata assieme al nostro Paolo Antoniazzi.
Appesa tra le altre acustiche nella acoustic room di Lucky Music fa subito sembra ancora più piccola e ristretta di quello che è. La M240E è una concert stretta e sottile, realizzata non solo per essere comoda, ma soprattutto per esaltare al meglio le frequenze medie, regalandole una voce acuta e presente. La cassa assemblata a partire da una tavola in abete sitka massello, montata su fasce e fondo in mogano laminato. A questo è incollato un manico con una scala di 24 e 3/4 ha venti tasti sempre in mogano con tastiera in palissandro, come il ponte. Sulla paletta fanno la loro figura le meccaniche open gear vintage style che non stonano con il look tutto sommato moderno della Guild sottolineato dalla finitura matte della verniciatura in poliuretano.
All’interno della cassa armonica trova posto anche il sistema di amplificazione. Nello specifico abbiamo a che fare con AP-1 Active Piezo, realizzato proprio dalla Guild. Un sistema molto semplice ma efficace che rende giustizia al buon suono di partenza della chitarra. Nella buca sono nascosti i due soli controlli, il volume e i bassi. Visto la buona resa dell’elettronica in effetti non serve altro su cui intervenire.
La M240E è uno strumento leggerissimo. Si imbraccia con facilità e con le sue dimensioni ridotte all’osso sembra di giocare con una travel guitar. La sensazione, però, svanisce non appena cominciamo a suonare qualche nota. La voce della Guild è interessante. Non sembra quella eterea e ricca di uno strumento da migliaia di euro, ma nemmeno quello nasale e medioso che affligge parlor e concert di fascia media come questa. Nonostante sia stata realizzata proprio per valorizzare il registro medio medio alto dello spettro, non lesina sulle basse che emergono, anche se non con prepotenza, ma si fanno sentire quanto basta, soprattutto se le si percuote con il pollice in un po’ di sano fingerstyle. Il manico è super sottile, ma mantiene una comoda forma a C che accompagna i movimenti della mano senza affaticarla. Non è a spalla mancante quindi si fatica ad andare oltre il 14esimo tasto dove il manico si congiunge alla cassa, ma non è un vero e proprio problema.
Come detto in precedenza l’AP1 è un sistema molto efficace. Collegato direttamente al mixer restituisce in maniera convincente la voce della Guild senza snaturarla più di tanto. La possibilità di intervenire poi sulle basse permette di smorzarle leggermente e togliere quella gommosità tipica dei sistemi dotati di piezo, soprattutto sulle basse.
Con i 400 euro circa che si devono sborsare per aggiudicarsi la Guild M240E non ci si poteva aspettare di più. Abbiamo tra le mani una chitarra ben fatta, con le curve al posto giusto e un sound da prima della classe. Viene venduta assieme alla gig bag chiavi in mano.