Qualche mese fa, mia figlia diciassettenne ha espresso la volontà di imparare a suonare la chitarra. Io ho imparato le regole base dell’armonia quarantacinque anni fa e ho strimpellato per anni su una classica (Admira Menina) che fa ancora parte della nostra famiglia, sulla quale mia figlia ha mosso i primi passi.
Ora, dopo tanti anni di “fermo” ho ripreso a strimpellare ma, a differenza del passato sono più portato all’accompagnamento arpeggiato piuttosto che alle pennate di una volta.
Lo scorso agosto, cercando un attrezzo con un suono “tipo jazz”, con un manico più facile per le minute mani di mia figlia, ho trovato un’Ibanez AF55, usata ma come nuova (150€ con la sua custodia imbottita), e ho quindi sperimentato il nut da 43mm. Mia figlia si trova bene ma io proprio no e quindi ho pensato di completare il nostro parco giochi con un’acustica con nut da 47 o 48mm.
L’è minga mé dìla!
Pur avendo la fortuna di vivere in una zona dove ci sono diversi negozi ben forniti, i pellegrinaggi fatti finora sono stati piuttosto deludenti perché quelle che cerco io sono misure “non molto popolari”, mi è stato detto. Anche guardando sui cataloghi il campo è comunque ristretto.
Vedo che Seagull usa il 45.7mm e che Cort usa il 45 ma di più largo ci sono un paio di modelli di fascia alta come la Takamine EF740FS-TT (47,4mm) e la Seagull Agostino (48mm) e uno di fascia bassa(issima) come le EKO One 018 CW e One ST 018 CW (48mm).
Nonostante il mio livello tecnico non sia eccelso (eufemismo), non vedo niente di sbagliato nel pensare di acquistare uno strumento ben fatto e con un certo valore economico, sia pur cercando di stare su oggetti che possano avere una buona tenuta del prezzo nel tempo, quindi mi sarebbe piaciuto provare la EF740 ma per farlo mi dicono che dovrei andare fino a S.Marino (sempre che lì ce l’abbiano, ma io non credo).
Quindi dopo altro cercare mi sembra che l’unica alternativa reale sia la Eko One ST 018 e la cosa non mi entusiasma perché preferirei trovare uno strumento che mi inviti a suonarlo ogni volta che lo incrocio: quale miglior incentivo per migliorare?!
Ma, a meno di scegliere la via del liutaio (ma poi che succede al valore dell’usato?) o quella di declassare una 12 corde a 6 (ma quel top vibrerebbe con metà tensione?), non credo mi restino alternative realmente praticabili se non quella della Eko. Quindi la domanda che pongo è: quanto è migliorabile il suono di una chitarra economica (230€ compreso l’elettronica e il solid top in abete)? Pensate che sia possibile renderla “invitante”? Anche solo con interventi realizzabili con una buona attitudine (e attrezzatura) al fai da te?
Grazie.
Fabio
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