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Dick Dale: addio al padre del surf rock
Dick Dale: addio al padre del surf rock
di [user #116] - pubblicato il

Dick Dale è morto. Padre del surf rock, indimenticato grazie a brani come Let’s Go Trippin’ e Misirlou nella colonna sonora di Pulp Fiction, aveva 81 anni.
La notizia ha lentamente riempito il web nelle scorse ore. Non ci sono state conferme fino a poco fa, quando le parole di Dusty Watson, batterista al fianco di Dick Dale nei The Del-Tones, ha ufficializzato quello che il mondo della musica già temeva: il padre del surf rock, fonte d’ispirazione di innumerevoli musicisti e innovatore assoluto, è morto.
Dick Dale è morto sabato 16 marzo in un ospedale in California. Aveva 81 anni.

Dick Dale: addio al padre del surf rock

Al secolo Richard Anthony Monsour, Dick Dale nasceva a Boston nel 1937 e costruiva il suo inconfondibile stile sul background europeo dei suoi familiari. Dale poteva essere riconosciuto alla prima nota, con le sue mitragliate affogate in un mare di riverbero, rigorosamente suonate su una Stratocaster imbracciata da mancini ma con corde per destri, alla rovescia.

L’evoluzione vera e propria della Fender Stratocaster si deve anche al suo contributo. “Tutto proveniva dalla testa di Leo Fender, io ero il suo collaudatore. Diceva sempre: ‘quando può reggere la raffica punitiva di Dick Dale, allora è pronto per gli esseri umani’” raccontava Dick al Miami New Times nel 2011, che per il suo approccio aggressivo allo strumento e all’uso della strumentazione si è guadagnato il soprannome di “padre dell’heavy metal”.



Dale sarà però ricordato per il suo considerevole apporto alla musica strumentale, quella che ha segnato gli anni ’60 tra chitarre color pastello e suoni che rimandano a scenari oceanici. Nel 1961 usciva “Let’s Go Trippin’”, il suo quinto singolo considerato oggi il primo brano strumentale in stile surf rock a tutti gli effetti.
Il 1962 fu l’anno di “Misirlou”, composizione tradizionale proveniente dal mediterraneo stravolta dal tremolo picking di Dick Dale e divenuta un cult quando, anni dopo, Quentin Tarantino l’ha ripresa per farne la colonna sonora di Pulp Fiction.

Gli 81 anni di Dick Dale sono tutti anni di musica, con solo una breve pausa dalle scene negli anni ’70, ma sul palco fino all’ultimo. Nel 2015, Dick raccontava “Non potrei smettere di andare in tour perché morirei. Fisicamente e letteralmente, morirei”. Più tardi sarebbe emerso che la musica gli era davvero necessaria per vivere in quanto la sua assicurazione sanitaria non copriva completamente le costose cure per il diabete di cui soffriva e per i trattamenti di mantenimento necessari dopo il cancro.
dick dale
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di NICKY [user #46392]
commento del 18/03/2019 ore 10:13:4
Ma ci rendiamo conto che stanno morendo i grandi della musica sudata e suonata, dopo di loro chi c'è ???...........il nulla, nuove generazioni di ragazzini ammaliati dalla facilità di una drum machine o l'ignoranza di un coglione che ineggia ad una pasticca di extasy a San Remo!!!!
che amarezza!!!!
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di Merkava [user #12559]
commento del 18/03/2019 ore 10:23:53
Bello Figo ci salvera'....tranquillo
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di Tubes [user #15838]
commento del 18/03/2019 ore 10:26:45
Parole sante
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di Merkava [user #12559]
commento del 18/03/2019 ore 11:17:20
....e comunque, a saperla usare una drum machine come si deve.....
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di esseneto [user #12492]
commento del 18/03/2019 ore 11:35:52
Se prendiamo come esempio il nostro paese a dire la verità anche prima non c'è mai stato quasi niente a riguardo , il 99,9 % dei grandi musicisti Rock o Blues che hanno letteralmente inventato questi generi sono inglesi e/o americani .Tutt'ora uno dei nostri artisti di maggior prestigio è Albano seguito da il volo....Nel resto del mondo vedo tanti talenti che però ormai suonano da soli su youtube rinchiusi in una stanza abbastanza asettica accompagnati da una base , quindi effettivamente la musica suonata e sudata forse sta finendo ovunque .
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di poseidon [user #30697]
commento del 18/03/2019 ore 16:22:09
Dispiace. Uno degli emblemi del chitarrismo fatto con stile e personalità.
Lui aveva il suo suono, il suo timbro, il suo modo di suonare.

Non gli fregava nulla di essere versatile o di avere mille suoni diversi. Suonava la sua musica, a modo suo.

Oggi tutti fissati con sta cosa di essere versatili, di saper suonare tutto... la versatilità, forse la più brutta piaga del chitarrismo moderno.

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di esseneto [user #12492]
commento del 19/03/2019 ore 08:41:45
Jimi Hendrix , Stevie Ray Vaughan , Eric Clapton , Buddy guy , BB king , Jeff beck , Angus Young , Eddie Van Halen , Keith Richards , Jimmy page soltanto per citare alcuni musicisti abbastanza conosciuti che se ne sono sempre infischiati di sapere suonare di tutto.....
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di dale [user #2255]
commento del 19/03/2019 ore 21:17:04
Bravo concordo.
Ma facci caso, quelli che hanno a disposizione 200 suoni sono quasi sempre i chitarristi più anonimi e con meno carattere, che non ti resta nulla dopo averli sentiti.
Tranne qualche eccezione.
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di Lisboa [user #47337]
commento del 18/03/2019 ore 21:09:06
Ho letto che da vecchio e malato, fino alla fine ha dovuto suonare per pagarsi le cure... il sistema americano è davvero feroce. Dispiace ancora di più
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di Quick utente non più registrato
commento del 19/03/2019 ore 08:07:3
Assieme a Danny Gatton è stato una delle mie più grandi fonti di ispirazione. Sono veramente dispiaciuto.
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di dale [user #2255]
commento del 19/03/2019 ore 21:15:14
É stato un gigante, un innovatore, ha influenzato generazioni di chitarristi con un suono ed una tecnica assolutamente personali e riconoscibili.
Rip
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di simonec78 utente non più registrato
commento del 19/03/2019 ore 23:42:15
R.i.p.
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