Lungi da me il cercare di diventare un violinista o violoncellista, ma avendo comperato anni fa, più per curiosità che per altro, un violoncello 3/4 completo di tutti gli accessori della Chinastar, mi sono messo subito a studiare l'accordatura e l'uso dello stesso, entrando così in un'area del mondo musicale completamente diversa da quella chitarristica o dei fiati, strumenti invece che possedevo già e che creco di suonare almeno decentemente fin dal 1966. Breve disquisizione tecnica: dicansi "Cordofoni a Corde Sfregate o Strofinate" (da un archetto e quindi facenti parte degli "Archi"), quelli che annoverano il "Violino" in testa, che è lo strumento principe, il più piccolo e dalla tessitura più acuta, dotato di quattro corde accordate ad intervalli di quinta (a partire dalla più acuta :MI-LA-RE-SOL), ma con la presenza contemporanea sia della "Viola", occupante il posto del contralto-tenore nella famiglia dei violini (con accordatura: LA-RE-SOL-DO), che del "Violoncello", accordato una ottava sotto a quella della viola (sempre: LA-RE-SOL-DO). Da tener presente inoltre che questa è la famiglia dei violini con le buche ad "EFFE", mentre la sottofamiglia delle "viole", che comprende invece la "Viola da Gamba" ed altri strumenti antichi, ha le buche a "C" e sono accordati per quarte e per terze. Generalmente il baritono della succitata famiglia è proprio il violoncello, mentre noi, bassisti elettrici in testa, reputiamo il vero basso della famiglia essere il "Contrabbasso", uno strumento musicale traspositore in quanto le note ottenute suonandolo risultano un'ottava sotto alla nota scritta sul pentagramma in chiave di "FA", facente quindi parte anch'esso della famiglia dei cordofoni ad arco, ma accordato per quarte (accordato cioè, partendo dalla corda più acuta alla più grave: SOL-RE-LA-MI), nato quì dalle nostre parti inizialmente con sole tre corde, strumento più melodioso ma col difetto di avere un'estensione molto limitata, mentre nella zona tedesca si utilizzava già quello a quattro corde. Fatto questo preambolo, confesso che era mia intenzione fermarmi al solo violoncello, però un amico che voleva ad ogni costo una mia chitarra hollowbody Ibanez AEJ70, molto spartana ma che teneva l'accordatura ed era perfettamente intonata al 12° tasto, mi propose lo scambio con una sua viola dell'Europa dell'Est in acero avente circa una sessantina d'anni, dotata di archetto ma non di fodero, comunque con lunghezza della cassa di ~39 cm, cioè molto prossima al violino che l'ha di solito di 35,6 cm, al che, io che ero già in trattativa per l'attuale mia Ibanez AF85VLS, accettai. Poi, per recuperare il valore di un mio plastico ferroviario completo di due trenini elettrici in scala N, riuscii dopo varie trattative ad avere in cambio un vecchio violino ungherese completo di fodero ed accessori, ma non d'archetto, completando così la terna dei cordofoni. Per il Contrabbasso, non avendo più spazio a casa e per non risvegliare le ira funeste della consorte, memore di un uso traumatico, ormai lontanissimo nel tempo, sia di un Meazzi Wandrè modello Naika che di un Framus Trimph, detto "Scopettone", ho optato prima per un basso acustico Takamine modello EG512C (anche se il mio sogno era il molto più costoso TB10, fretless), a cui ho affiancato da un paio d'anni un Ukulele basso IKI-Bass mod. MB4 che con le sue corde "Aquika" in lattice mi rende il suono che cercavo, però con dimensioni accettabili.
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