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SergioSta
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Articoli pubblicati

Jessie J - Who you are
di SergioSta | 19 marzo 2011 ore 12:00
Giovane cantante inglese di Redbridge, Jessie J (nata Jessica Ellen Cornish) non si affaccia al mondo musicale da sconosciuta inesperta, avendo scritto brani per Alicia Keys, Christina Aguilera, Justin Timberlake, Miley Cyrus e Chris Brown: insomma tutto quel mondo di artisti di destinazione mirata a chi ama R&B, hip hop e simili di provata professionalità nel proprio campo.
Jessica Lea Mayfield - Tell Me
di SergioSta | 18 marzo 2011 ore 13:00
Jessica Lea Mayfield viene da Kent nell’Ohio, ha appena un anno più di venti e già canta e scrive con la padronanza di un’artista consumata: in effetti ha iniziato a cantare da piccola, a otto anni, assieme al gruppo bluegrass di famiglia (ah, questi Americani).
Alan Stivell - Emerald
di SergioSta | 17 marzo 2011 ore 07:30
Negli ultimi trent’anni è diventata pratica comune quella di inserire riferimenti ‘tradizionali’ nella musica pop, spesso con intento più decorativo che altro (tanto hip hop e musica affine mettono volentieri suoni ‘esotici’ o campionamenti in mezzo alle varie tracce), e soprattutto dopo l’esplosione della world music, grazie a Peter Gabriel all’inizio degli anni ottanta, c’è stato chi si è sentito autorizzato a farlo, ma senza altrettanta bravura.
Artisti Static Caravan - Nuove uscite
di SergioSta | 14 marzo 2011 ore 14:43
Il mondo delle etichette indipendenti regala sempre belle sorprese, soprattutto quando le cose sono fatte con devozione artigianale come alla Static Caravan (www.staticcaravan.org), dove sfruttano la comunicazione digitale del web per mantenere in vita il vinile. Recentemente abbiamo ascoltato alcuni loro singoli di prossima uscita: eccone qualche esempio.
I Blame Coco - The Constant
di SergioSta | 12 marzo 2011 ore 07:30
‘I Blame Coco’ è il nome dietro cui si cela Eliot Paulina Sumner, figlia di Gordon Matthew, cioè Sting. Un altro figlio di Sting a calcare le assi di un palco dopo Joseph e i suoi Fiction Plane? Esatto, un altro ‘figlio di’ senza vergogna.
Patrizia Laquidara - Il canto dell'Anguana
di SergioSta | 10 marzo 2011 ore 18:00
Fare un disco in dialetto, in Italia, è sempre difficile. Passare dalla tranquillità rassicurante del pop o rock italiano (per molti versi ormai uniforme a tanti standard esteri), al mettersi in gioco maggiormente con un progetto simile, richiede un bell’impegno. In Italia abbiamo avuto, dagli anni settanta in poi, tanti nomi anche famosi e seguiti volentieri dalla stampa, impegnati nel recupero della ‘musica popolare’, spesso unita al rock, però salvo eccezioni si è sempre trattato di artisti provenienti da determinate aree geografiche.
Amos Lee - Mission Bell
di SergioSta | 08 marzo 2011 ore 17:00
C’è da ringraziare il cielo quando si ascoltano per caso certe cose, e render lode a Dio che ci siano ancora ragazzi così. Amos Lee è cresciuto a Philadelphia e s’è formato con i cantautori americani classici (sì, anche quelli che i giovanotti di oggi pensano dei vecchi rimbambiti, come John Prine, o conoscono solo quando rispunta una loro canzone in un film, come Bill Withers) e non solo, e con alcuni di loro ha condiviso le assi del palco: James Taylor e altri, nomi così insomma.
James Blake - James Blake
di SergioSta | 06 marzo 2011 ore 12:00
In casi simili si inizia – e si vorrebbe iniziare anche questa volta – con il detto ‘buon sangue non mente’, e invece... James Blake è figlio di James Litherland, storico chitarrista dei primi Colosseum, Mogul Trash e con altri nomi storici di quel periodo.
Caro Emerald - Deleted Scenes From The Cutting Room Floor
di SergioSta | 05 marzo 2011 ore 07:30
Caroline Esmeralda van der Leeuw viene dall’Olanda, paese fecondo di talenti musicali. Col nome di Caro Emerald, la cantante è riuscita a farsi conoscere di prepotenza quasi per caso con “Back it up”, un brano originariamente scritto per altri: Caro fu chiamata per cantare sul demo, inserì la canzone nel proprio repertorio, la cantò in televisione e puff, “Back it up” nel 2009 è diventata un tormentone, e ha portato alla realizzazione di un album intero.
Brooke Fraser - Flags
di SergioSta | 04 marzo 2011 ore 12:00
Che bello, quando si ascolta un album e ci si scopre a rimandare indietro già dalla prima canzone, poi andare alla seconda e mandare in replay anche lì, e così per la terza, la quarta e la quinta e così via, e poi riascoltare nuovamente tutto l’album una volta finito. Sta capitando a chi scrive, oggi, con Brooke Fraser, la bella neozelandese figlia di un giocatore di rugby qui al suo terzo album (il primo prodotto da lei stessa a Los Angeles), Flags.
Subsonica - Eden
di SergioSta | 01 marzo 2011 ore 07:30
Fa strano pensare che i Subsonica esistano già da tre lustri, eppure è così. La voce di Samuel è ancora quella di un ragazzo sulla ventina, e le basi e gli arrangiamenti sono complici nel fermare lo scorrere del tempo.
Son of Dave - Shake a Bone
di SergioSta | 25 febbraio 2011 ore 12:47
C’erano una volta i Crash Test Dummies, una band che stregò mezzo mondo nel 1993 con una canzone fantastica,dalla musica tanto dolce e dal testo tanto straziante, “Mmm mmm mmm mmm”, e in cui Benjamin Darvill suonava armonica, mandolino e chitarra. Oggi c’è Son of Dave, cioè Darvill che dal Canada si è stabilito tanti anni fa a Londra, con la sua armonica e la sua valigia piena di (talking) blues, stomp e cosette simili.
Cinemavolta - 3D(C)
di SergioSta | 24 febbraio 2011 ore 12:00
I Cinemavolta sono un gruppo del Nord Italia attivo dal 1998. 3D(C) è il loro nuovo album, composto interamente di canzoni scritte dal loro cantante e chitarrista Max Tozzi. Non stupirebbe ascoltare la loro musica alla radio al volante o in spiaggia in una sera estiva: il suono è principalmente ‘notturno’ e spesso rilassato, intendendo con ciò un’atmosfera principalmente da club: brani non troppo veloci, a volte sussurrati e a volte con cori in falsetto, dove suoni come pianoforte e rhodes contribuiscono molto a colorare le canzoni e anche l’elettronica trova il suo posto.
The Boxer Rebellion - The Cold Still
di SergioSta | 22 febbraio 2011 ore 12:00
Cosa fanno due inglesi, un americano e un australiano a Londra? Sembra l’inizio di una barzelletta, invece i quattro sono i componenti di una band, arrivata ora al terzo disco di cui parliamo qui, registrato e mixato da un nome sconosciuto come Ethan Johns in studi sconosciuti come i Real World.
PJ Harvey - Let England Shake
di SergioSta | 21 febbraio 2011 ore 08:30
Squadra vincente non si cambia: Polly Jean si è fatta accompagnare anche questa volta, nella registrazione e nella produzione, dai fidi John Parish e Mick Harvey. L’album, uscito per Island/Universal in questi giorni, risente molto dell’ambiente (una chiesa del diciannovesimo secolo nel natio Dorset) e del modo principalmente live in cui sono state effettuate le sessioni: PJ e gli altri sovraincidono più strumenti, poi, ma le tracce guida sono le ritmiche e la voce, e non c’è rigidità, il ritmo è spesso quasi libero (in “The Words That Maketh Murder” sembra di galleggiare, nella musica) e rallentamenti e cambi di tempo sono presenti quasi ovunque (“All Everyone”).
Perché Sanremo è Sanremo
di SergioSta | 20 febbraio 2011 ore 15:13
Anche quest’anno Sanremo è arrivato e passato, un po’ come le feste comandate e le riunioni di famiglia che più o meno a tutti toccano e di cui in molti farebbero volentieri a meno. Arrivano tra capo e collo, nei momenti peggiori, e si corre il rischio che anche quel poco di buono che a ognuno poteva arrivarne venga seppellito da tutto il resto.
Boy George - Ordinary Alien
di SergioSta | 19 febbraio 2011 ore 07:30
Boy George è stato un personaggio di primo piano negli anni ottanta e non solo: ha segnato un’epoca con la sua voce blue eyed soul, con la sua immagine e canzoni tipiche del periodo con i Culture Club. Nel tempo ha percorso la strada degli eccessi, fatto qualche passo falso e commesso qualche atto non proprio responsabile, s’è dato alla scrittura (non solo musicale), e soprattutto all’attività di dj.
Zac Brown Band - You Get What You Give
di SergioSta | 14 febbraio 2011 ore 12:00
Secondo album per la Atlantic/Warner dopo i precedenti due autoprodotti, You Get What You Give della Zac Brown band è già entrato fra i nostri preferiti degli ultimi mesi, fra quelli che ascoltiamo più volentieri e a cui torniamo come rain or come shine. Il pasciuto cantautore è giovane (classe '78), e si sente che è cresciuto immerso nella musica e che questa è sempre stata una seconda pelle per lui.
Times of Grace - The Hymn Of A Broken Man
di SergioSta | 13 febbraio 2011 ore 07:30
Il disco dei Time of Grace apre subito in maniera enfatica: rullate militari come se si andasse in battaglia, e poco dopo un riff veloce sui bassi, cambi di tempo, assolo velocissimo e parti armonizzate, tapping, terzine ascendenti… The Hymn of a Broken Man (Roadrunner) lascia poco spazio a momenti distensivi: “Fight For Life”, col basso e la bella ritmica di chitarra, è catastrofica, con le rullate come mitragliate, “Until The End of Days” dopo l’apertura di chitarre pulite si fa sepolcrale e da discesa agli inferi, il tono è ancora più epico e cattivello in “Where The Spirits Lead Me”.
The Royal Republic - We Are The Royal
di SergioSta | 09 febbraio 2011 ore 13:00
Svedesi di Malmö, i Royal Republic arrivano grazie a Roadrunner in Italia col loro We are the Royal, album pieno di energia: tredici canzoni in cui mischiano rock e punk col piede sempre premuto sull’acceleratore.
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