Sul mercato la scelta di pickup è pressoché infinita. Scegliere quello giusto potrebbe essere davvero difficile, un vero salto nel buio. Fortunatamente, salvo qualche eccezione, i magneti hanno dei prezzi accessibili e il cambio di pick up non è nemmeno dispendioso dal punto di vista della manodopera. Anche portando lo strumento dal liutaio non ci si ritroverebbe a spendere più di tanto.
.
Qualunque cosa abbiate montato, a meno che non abbiate sventrato la chitarra per farlo, potrà essere smontata e lo strumento riportato alle sue fattezze originali.
Prima di buttarsi su nella ricerca del nuovo pick up, bisogna però porsi le giuste domande per capire quale sia la motivazione che ci spinge verso il cambio.
Ho individuato quattro possibili motivazioni, potrebbero essercene tante altre ma queste sono senza dubbio le principali.
Il cambio pick up potrebbe essere necessario per cambiare suono, risolvere un problema tecnico oppure aumentare le possibilità sonore di una chitarra. Se però l’obbiettivo che vi siete posti è solo quello di migliorare la qualità di uno strumento e far suonare la vostra Squier come una Custom Shop, beh, il risultato potrebbe essere davvero deludente.
La qualità di uno strumento non è data dai soli magneti, ma il collo di bottiglia che ne fa percepire l’economicità può essere tanto la scelta dei legni quanto dell’hardware o un problema proprio nell’assemblaggio. La spesa per una bella coppia di humbucker, quindi, potrebbe non dare i risultati sperati, lasciando un l’amaro in bocca.
Insomma cambiare pick up si o no? Si! Ovvio, ma bisogna avere ben chiaro quale sia la necessità che spinge verso un cambio di voce dello strumento.
Si possono cambiare i PU tanto su una Squier Bullet quanto su una PRS Custom 22, l’importante è chiarirsi da subito le idee su punto di partenza e obbiettivi da raggiungere.
Nel video spero di darvi una mano a schiarirle!
|